Eurovision 2025: le pagelle della finale

Stasera scopriremo la canzone che avrà unito l'Europa per quest'anno, o che almeno avrà accumulato più punti geopolitici in questo gigantesco Risiko della canzone. È la finale dello Eurovision Song Contest, ed ecco le nostre pagelle.

- ESC da Basilea

Europee ed europei, ci siamo. Stasera scopriremo la canzone che avrà unito l'Europa per quest'anno, o che almeno avrà accumulato più punti geopolitici in questo gigantesco Risiko della canzone. È la finale dello Eurovision Song Contest, lo show più televisto al mondo, in cui ogni paese dà il meglio di sè musicalmente – fallendo – e il peggio dal punto di vista del voting – riuscendoci sempre –.

Stasera scopriremo chi erediterà il microfono di cristallo da Nemo, vincitore dell'anno scorso, e di conseguenza anche chi organizzerà l'ESC del prossimo anno. 26 canzoni in gara più non so quanti ospiti, e comunque ci metteremo pochissimo, con il solito ritmo da Eurovision sommato alla precisione...ehm...svizzera. Infatti, lo show è in diretta da Basilea. Questa sera riascolteremo, quindi, il nostro Lucio Corsi con Volevo Essere Un Duro, di diritto in finale come Big5, e Gabry Ponte con tuttalitaliatuttalitaliatuttalitalià per San Marino. E poi c'è Tommy Cash. Attenzione.

Al cast delle conduttrici che abbiamo già conosciuto, Hazel Brugger e Sandra Studer, si aggiungerà anche Michelle Hunziker. Qui troverete invece, come sempre, le nostre pagelle da prendere tremendamente non sul serio. Dalle 21.00 lo show è in diretta su Rai1, RaiRadio2 e RaiPlay, ma anche su YouTube senza pubblicità e con il feed internazionale.

Ecco la scaletta:

Norvegia, Kyle Alessandro – Lighter:4

«Io sarò il mio accendino». Si, raga, lo so che non vuol dire letteralmente accendino, ma che ridere. Che bello che la vocal run difficilissima del ponte della canzone e gli acuti del ritornello li ha cannati sempre. Evidentemente, nonostante il titolo, non si era riscaldato bene. Non vedo l'ora di dimenticarmene.

Lussemburgo, Laura Thorn – La Poupée Monte Le Son: 7+

Pesca a piene mani dall'immaginario Barbiesco e dalle pop princesses che riempiono le nostre playlist, ma con quel tocco europeo che fa subito Amelie, raffinatezza, french – o meglio lussemburghese – touch. Performance portata a casa con pochissime sbavature, canzone sopportabile, maledetta. L'ho aggiunta in playlist.

Estonia, Tommy Cash – Espresso Macchiato: 7 e mezzo macchiato por favore

Esecuzione meno precisa, e alla seconda volta stupisce meno, ma questa canzone, questo pacchetto, tutto il progetto è un enorme macchina da Eurovision, perfetta quanto scema. Ha praticamente già vinto nel suo campionato e va bene così. No stresso, no stresso, no need to stay depresso.

Israele, Yuval Raphael – New Day Will Rise: Senza Voto

Rimane che gli israeliani conoscono bene l'ESC, infatti sono tra i più grandi spettatori dello show, e sanno come costruire le canzoni per l'occasione. Ed è uno dei pochi pochissimi motivi per cui l'EBU non li esclude dalla gara. La brava Yuval dice di essersi allenata facendo le prove cantando la canzone con un sottofondo di folla che fischia e fa boo. Avrebbe potuto anche allenarsi a cantare con il sottofondo di bombardamenti, per empatizzare con ciò che il suo paese sta facendo a Gaza.

Lituania, Katarsis – Tavo Akys: 8- (Nino's back, alright)

Se metti degli alternativi fuori posto all'ESC, mi fai sempre felice. Scrivo comunque per Rockit. Ho letto tanta ironia sulla presunta somiglianza tra il cantante dei Katarsis e Nino D'Angelo. Io mi limiterò a dire che nessuno ha mai visto lui, Nino D'Angelo e Nick Carter nella stessa stanza.

Spagna, Melody – Esa diva : 5-

È proprio la canzone della Spagna all'ESC, ben lontana dal tormentone provocatorio Zorra dell'anno scorso o di quella figata di Eaea, ma anche della baracconata ben attrezzata che era SloMo. Senza contare che lei è una ex enfant prodige, che ora la Spagna reincontra grande e con fare da popstar. Come se noi mandassimo in gara vent'anni dopo Chiara e Luna che cantavano Come Vasco Rossi – numero uno in Italia nel 2007 – o Morgana Giovannetti del Pulcino Pio. E sono certo che avrebbero fatto qualcosa di più interessante.

Ucraina, Ziferblat – Bird of Pray : 6 e mezzo

Alla seconda performance, mi hanno conquistato, con i loro stab e la via di mezzo tra la band indie e le coriste eteree e il cantante vestito da Sailor Moon o qualcosa del genere. Chissà suonata davvero com'è.

Regno Unito, Remember Monday – What The Hell Just Happened?: 7

Anche qua, sarà che è una settimana che sento sta roba e ne sono rimasto assuefatto. Non saranno i Blur ma almeno hanno preso una delle tradizioni british, quella delle girlband, e l'hanno aggiornata. Le ragazze hanno pure cantato bene. Bene così.

Austria, JJ – Wasted Love: 4-

La sua particolarissima voce che dovrebbe fare su giu su giu, riesce di nuovo a sbagliare l'acuto di "rara" intensità. Sul finale c'è il drop dance che è la cosa più interessante del pezzo, e l'hanno messo per qualche secondo dopo un quarto d'ora di lagna. Dopo la canzone, dice qualcosa, ma parla troppo e gli chiudono il microfono. Non potevate farlo a inizio canzone?

Islanda, VÆB – Róa: Duæ

Nessuno mi ridarà indietro i 6 minuti persi per le due esibizioni di questa canzone, che se fosse in italiano sarebbe una di quelle hit estive italiane in New Music Friday, per poi risentirla a Battiti Live e mai più. In confronto, Tutta l'Italiaè The Great Gig In The Sky dei Pink Floyd.

Lettonia, Tautumeitas – Bur Man Laimi : 6-

Stavolta mi sono arrivate pure loro. Sto invecchiando, sono stanco, la serata è lunga. Al limite del momento abbiocco, ma almeno uno si rilassa.

Paesi Bassi, Claude – C’est La Vie: 3

Come se qualcuno avesse duplicato una cassetta de L'Inglese Per Te su una cassetta dove prima era registrata Francese Per Te, ma che prima era una musicassetta tarocca di I Will Survive. E tutto si sente storto e male. Go on now go, walk out the door, you're not welcome anymore.

Finlandia, Erika Vikman – Ich komme: 4+

La canzone vuol dire Io Vengo ed è un sagace doppio senso. Lei viene, io ho voglia di andare lontano.

Italia, Lucio Corsi – Volevo essere un duro: 9

Per l'ennesima volta, un fuoriclasse. Con l'incredibile stile che lo contraddistingue, una canzone bellissima, e l'ebbrezza di un doppio assolo di chitarra e uno di armonica. Che bello che tutti conoscono questa magia. Alla faccia del gatekeeping. Lui non è altro che Lucio. E per fortuna.

Polonia, Justyna Steczkowska – Gaja: 3 e mezzo

Sarebbe una canzone ecologista, io dopo il ritornello ho buttato un tappo di plastica nella carta per protesta. Insopportabile.

Germania, Abor & Tynna – Baller: 6 meno

La versione crucca di Be Minedegli Ofenbach stasera mi sembrava quasi passabile. Hanno cambiato l'equalizzazione? Che succede, chi sono diventato?

Grecia, Klavdia – Asteromáta: 7 meno, ecco, meno.

Era un po' che palle? Si, ma rimane un'ottima prova, minimal ma d'impatto. Stavolta con meno tensione e più emotività applicata alla canzone, che comunque è una canzone più o meno vera. Il cambio d'abito e di scenografia, sempre una grandissima mossa.

Armenia, Parg – Survivor : 4 minuti di applausi

Sarà sopravvissuto lui, io non so se sopravvivo a 'sta serata. Ma soprattutto: come hanno fatto a passare ste ciofeche atomiche.

Svizzera, Zoë Më – Voyage : 8

Stavolta la regia ha fatto il suo lavoro senza incartarsi, lei ha cantato bene una entry emozionante ma non stracciapalle. Meno clichè, una spruzzata di Turning Tables, una buona interpretazione, il momento in cui il paese ospitante fa una bella figura. Bravi. Dimostrando che la Svizzera ha anche una propria dignità musicale. Capito, San Marino?

Malta, Miriana Conte – Serving: 7

Decisamente meglio: la maltese-napoletana con la canzone censurata fa il suo lavoro di popstar eurovisiva egregiamente, è tutto così schifosamente sopra le righe che è irresistibile, anche senza dire Serving Cunt. Attenzione, eh.

Portogallo, NAPA – Deslocado: 6 e mezzo

Diversamente dalla potenza di Lucio Corsi, che ha tutto un apparato di storytelling e di stranezza e di glam che può apparire attraente, la canzone dei NAPA nel circo carrozzone eurovisivo può perdersi. Riascoltata ha delle sonorità interessanti e infatti è tra più condivise sui social network, e sono anche i preferiti di Lucio Corsi. È una vetrina, bene così.

Danimarca, Sissal – Hallucination : 4

Ci ho messo qualche minuto, ma mi è sembrato chiaro a metà della prima semifinale che i jingle di quest'anno citassero qualche noticina di The Code, la canzone vincitrice dell'anno scorso di Nemo. Ci ho messo molto meno per trovare la somiglianza tra questi synth e quelli di Laureen. Trovo questa cosa insopportabile. Dovete mandare una canzone, una, all'anno, impegnatevi.

Svezia, KAJ – Bara Bada Bastu : 7 e bastu.

La Svezia ha sempre mandato capolavori – senza voler andare agli ABBA, basta Hold Me Closer del 2022 –, basta Hol  stavolta provano con la-canzone-cazzona. E comunque fanno un lavoro assurdo, perchè la gente ne parla e l'arena la canta a squarciagola.

Francia, Louane – Maman : 3

La cassetta di Francese Per Te dove è stata registrato L'Inglese Per Te della canzone del Lussemburgo era chiaramente quella di Louane, la numero 1, dove ti insegnano a dire Mamma. Clichè insopportabile. Tipico della Francia.

San Marino, Gabry Ponte – Tutta L’Italia: 48248

A questo Eurovision c'è roba così brutta che questa polifonica sembra un capolavoro della dance – a cui Ponte ci ha abituato in trent'anni di carriera – ma a me continua a far ridere che, per regolamento, Ponte non può suonare nulla, quindi si è fatto montare 'sto tavolone gigante pieno di ammenicoli... scollegati, ed è stato costretto ad avere un microfonino e cantare il ritornello, per mantenere la titolarità della canzone. Comunque, siamo alla fine, ormai. Lo mando anche io l'SMS con scritto GABRY PONTE al 48248, e mi scarico 'sta suoneria.

Albania, Shkodra Elektronike – Zjerm: 8 e mezzo

Farò coming-out. Forse, questa è la mia preferita. Sarà colonna sonora della mia procrastinazione quando ho duemila cose da fare e non le faccio, con il suo contrasto tra forte e piano, tra strumenti vintage e sonorità moderne. Quella che mi porterò dietro. Senza mai capire il significato di una parola, eh, ma che bomba.

Vince l’Austria, mentre Lucio Corsi porta a casa l’ennesima Top10 per l’Italia. San Marino, tragicamente, ultima.

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L'articolo Eurovision 2025: le pagelle della finale di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2025-05-17 20:35:00

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