Cristina Donà - Festa dell'Unità - Bergamo



Bergamo. Arrivo davanti al palco giusto qualche minuto prima dell’inizio del concerto, dopo una lotta all’ultimo sangue per la conquista di un posto dove parcheggiare. Il concerto si tiene all’interno di una Festa dell’Unità piuttosto intricata: impiego qualche minuto per trovare lo spiazzo dove si trova il palco, piuttosto minuto.

Il pubblico è numeroso e vario, composto sia da appassionati, fan e seguaci di Cristina, che da curiosi capitati sul posto.

Mi guadagno una buona posizione da cui assistere al concerto e mi guardo intorno; cominciano a circolare voci sulla presunta presenza di Manuel Agnelli tra il pubblico: mi alzo sulla punte e mi guardo intorno ma non vedo nulla, nel frattempo inizia il concerto quindi sospendo la mia ricerca e spero in un duetto.

Il concerto si apre con Volo in deltaplano, brano non semplicissimo che provoca qualche sconcerto in due attempati spettatori (evidentemente parte dei curiosi) alle mie spalle che esprimono commenti in dialetto che riesco a comprendere solo in parte.

Con L’ultima giornata di sole il clima si riscalda e il pubblico finalmente si lascia andare. Seguono Le solite cose e l’intensa Così cara, canzone struggente sul turismo sessuale.

Cristina appare in gran forma, spiritosa e grintosa, cattura anche il pubblico “occasionale”; le sue canzoni dal vivo acquistano una forza ancora maggiore, belli gli arrangiamenti. E’ incredibile come riesca a conciliare forza, intensità e allo stesso tempo delicatezza e un senso di leggerezza. Finalmente l’annuncio: invita sul palco Manuel Agnelli (il mio vicino aveva visto giusto!) e insieme eseguono una bella versione di Goccia, una delle mie preferite, seguita da Tutto fa un po’ male, degli Afterhours. Manuel e Cristina sembrano avere un buon feeling sul palco, e il risultato si vede: ottima interpretazione.

Manuel Agnelli si allontana dal palco e il concerto procede con una grintosa Qualcosa che ti lasci il segno, seguita dagli azzardi vocali di Nido, canzone estremamente affascinante che Cristina sembra tessere con la sua voce, e da Senza disturbare, ipotetico quanto realistico colloquio di lavoro al femminile, in cui viene lasciata sola sul palco.

Tornano i musicisti; “Ora vi racconto due storielle” dice… è la volta di Volevo essere altrove, in cui si aiuta con un piccolo registratore posizionato vicino al microfono, poi allontanato per fare entrare prepotentemente la parte strumentale mentre Cristina volge la schiena al pubblico e azzarda movenze sensuali, gioca con il pubblico. Seguono Terapie e Ho sempre me, che scatena il pubblico e si prolunga prima in una cover di Message in a bottle dei Police per poi terminare in Grace di Jeff Buckley, bellissima anche in questa interpretazione.

Il concerto è quasi al termine, è stata imposta la fine del concerto per le 23.30 e rimane poco tempo: vengono eseguiti gli ultimi brani tra cui Stelle Buone e un’ultima incursione di Manuel Agnelli sul palco. La serata si chiude con due brani cupi e forti Mangialuomo e Tregua, brani di chiusura rispettivamente di Nido e dell’omonimo album Tregua. Cristina ringrazia i suoi musicisti, saluta pubblico e amici e scende dal palco, il pubblico chiede un altro bis che stavolta non è davvero possibile.

Un bellissimo concerto in cui Cristina Donà ha dimostrato ancora una volta di essere una delle voci e delle teste più valide del panorama italiano, artista estremamente intensa, abile e sensibile; peccato fosse l’ultimo del tour.



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L'articolo Cristina Donà - Festa dell'Unità - Bergamo di M.Grazia Schmidhauser è apparso su Rockit.it il 2001-07-18 00:00:00

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