Il freddo abbraccio della Malasorte

Il duo hip hop salentino formato da LaMush e Proofeta avvolge e ipnotizza con il suo rap introspettivo, fatto di barre sussurrate, melodie nebbiose e un inedito mix di r'n'b, dream pop e cantautorato, al punto da averci conquistato durante la finale di Arezzo Wave. Ecco chi sono

La Malasorte - foto di Daniela Fumarola
La Malasorte - foto di Daniela Fumarola
05/01/2022 - 15:00 Scritto da Redazione

"La Malasorte è nata con noi. Si è solo manifestata qualche anno dopo". A parlare sono Proofeta e LaMush, rispettivamente i nomi d'arte di Pierluigi Conte e Claudia Giannotta, i membri di La Malasorte, duo hip hop salentino che lo scorso dicembre si è esibito nella finale dell'Arezzo Wave Music Contest, vincendo il Premio Rockit. Premio meritato per una band che unisce introspettive barre rap con una costante ricerca sonora: melodie nebbiose, versi sussurrati, immagini cupe che si intrecciano tra di loro, brillando nei frammenti di pensieri intimi e privati.

Foto di Daniela Fumarola
Foto di Daniela Fumarola

All'attivo hanno appena una manciata di singoli e non è chiaro all'orizzonte cosa ci troveremo ad ascoltare – "cambiamo idea ogni tre giorni", ci rivelano con un sorriso –, ma è evidente che La Malasorte abbia un guizzo luminoso, sfrutti un linguaggio come quello del rap in una maniera molto personale, sospesa tra una sorta di dream pop rallentato e un cantautorato dai colori freddi. "Abbiamo avuto così tanti ascolti diversi nel corso di questi anni che probabilmente ognuno ha contribuito un minimo a creare il nostro sound. La nostra ispirazione arriva alla fine della ricerca di se stessi, nei brevi momenti in cui ti rendi conto di essere sulla strada per trovarti", ci spiegano. "Ti è mai capitato che certe situazioni della vita, da solo o con altra gente, dalle più importanti alle più puttanate, spesso, se si è nel mood giusto, possono darti quel senso di stare dentro qualcosa? Bene, quella è l’ispirazione".

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Così si spiega anche la trilogia cromatica di singoli con cui la band ha esordito: Rosso, Verde, Blu. Tre colori, tre canzoni, tre lunghezze d'onda trasformate in sensazioni, tre stati emotivi che diventano musica. Una sinestesia ipnotica che gioca di sottrazione, con pochi elementi ben assemblati a restituire uno schizzo di luce avvolgente, tale da farci entrare totalmente nell'immaginario di La Malasorte. Il tutto interpretando il rap in una chiave molto emotiva, a contatto con i propri sentimenti, dove scompare il lato autocelebrativo per lasciare spazio anche alle fragilità. "La musica non deve raccontare per forza qualcosa, o meglio, non deve chiedersi cosa racconta", dice Claudia. "Il racconto, qualunque esso sia, viene da solo e racconta ad ognuno la sua personale storia".

Foto di Daniela Fumarola
Foto di Daniela Fumarola

C'è un mettersi alla prova costante, un cercare in ogni modo di sbilanciarsi, uscire dalla comfort per non farsi immobilizzare da ansie e paure. Osare, sempre e comunque, perché basta un attimo perché i muscoli si atrofizzino. Come in Comodi, singolo uscito lo scorso giugno, fatto di uno scombinato e offuscato r'n'b. E che nasce da una pecca che troppo spesso ci circonda, ossia la mancanza di voglia di esporsi. "Non è una critica a nessuno, semplicemente sembra quasi che ci sia bisogno di parlare solo del bello. Di essere tutti d’accordo con tutti. Bisogna essere consapevoli degli ostacoli che ci poniamo davanti da soli o che qualcuno ci pone davanti e esporsi, parlarne. Non fare finta di niente è già un bel passo per affrontarli", dicono. E quindi è fondamentale trovare il coraggio di lasciar uscire le parole, invece di farle morire in gola.

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Discorso simile che vale per l'ep XY, in cui spezzare la routine e aprire la propria mente al nuovo è il filo che tiene uniti i tre brani da cui è composto: Ok me, Cancelli e H2O. Buttarsi nelle diversità sempre, sia per la ricerca di stimoli ovunque che per sentirsi, davvero, vivi. Ed è con questa filosofia che La Malasorte metabolizza le proprie esperienze in spinta vitale, una pulsazione che dalla realtà viene sublimata in musica e in cui si trova sempre una lezione diversa da imparare. "Io sto imparando che non tutto dipende da me. Che, a volte le cose succedono comunque, che ha senso fidarsi e lasciare fare", per Proofeta. "Io sto imparando che bisogna avere fiducia in ciò che accade comunque. Quello che fa la differenza è come affronti quello che capita a te, perché alla fine capita a tutti", per LaMush. Mentre noi impariamo ancora a sorprenderci di un talento musicale concreto e con un percorso brillante all'orizzonte.

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L'articolo Il freddo abbraccio della Malasorte di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-01-05 15:00:00

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