Giancane e Zerocalcare hanno dato voce a una generazione afona

Il rocker e il fumettista stanno tornando con la serie “Questo mondo non mi renderà cattivo”, di cui il disco “Tutto male” fa da soundtrack. Ancora una volta disegni, parole e musica sono un mix liberatorio di disperazione, impegno, rabbia. Che tutti abbiamo dentro, e loro riescono a esprimere

Giancane in una foto di Paola Onorati insieme a Zerocalcare
Giancane in una foto di Paola Onorati insieme a Zerocalcare

Tutto male è il nuovo album di Giancane, dopo Ansia e disagio del 2017, e già dai titoli dei dischi si potrebbe capire la poetica di Giancarlo Barbati, ex componente del gruppo romano Il Muro del Canto e poi solista, che ha preso il cantautorato, l'ha impastato di punk, elettronica, lo-fi e tutto ciò che vuole per cantare le sue canzoni scritte con una grammatica letteraria che prende a piene mani dal parlato di strada, dalla lingua di tutti i giorni con una sfacciata ironia e un nichilismo grottesco che lo rendono subito riconoscibile. 

Il suo nuovo disco esce venerdì, in concomitanza con la nuova serie di Zerocalcare per Netflix, Questo mondo non mi renderà cattivo, che segue il successo incredibile di Strappare lungo i bordi, di cui Giancane aveva firmato le musiche e la sigla, quella Strappati lungo i bordi che è diventata un inno transgenerazionale, "È tutto giusto il mio disgusto" urlato dai quarantenni come dai ventenni, ognuno per i suoi affanni, ognuno per i motivi per i quali via via si sente truffato dalla vita. 

 

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"Non avrei mai pensato di avere una canzone in giro così famosa", ci dice Giancane. "Non era nei programmi, ma sono molto contento di questa collaborazione e del fatto che stia continuando". Squadra che vince non si cambia, quindi anche stavolta Zerocalcare e Giancane collaborano per la nuova serie tv che contiene le canzoni Tutto male e la sigla Sei in un paese meraviglioso

"È una collaborazione che nasce dal brano Ipocondria del 2018, in cui Michele (Zerocalcare) ha disegnato e animato il video", spiega Giancane. "Conoscendolo per com'è ipocondriaco gli ho semplicemente chiesto se gli sarebbe andata di lavorare a questo progetto e lui, che al tempo non sapeva fare animazione, mi disse che ci avrebbe provato e mi parlò anche del progetto della serie tv animata, che era già nella sua testa".

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Non è neanche la prima volta che i due artisti si trovano a lavorare insieme: "Conoscevo Michele già da un bel po': ai tempi del Muro del Canto, in cui suonavo, disegnò la copertina e fece una comparsa nel video di Figli come noi, ci siamo conosciuti lì", continua Giancane. "Quando è uscita la serie Strappare lungo i bordi è stato un successo gigantesco, che probabilmente neanche lui si sarebbe aspettato così enorme, figurati io! È stato tutto strano e tutto figo, anche i pezzi che avevo fatto per la serie erano totalmente diversi dalla mia produzione come Giancane, che è stato divertente poterlo fare. Era il 2021, c'era la pandemia e lo stare a casa, non è che me la sono vissuta benissimo e mi ha dato la possibilità di crogiolarmi nella depressione! L'ho stigmatizzata suonando al pianoforte delle cose tristissime."

E ancora: "Pure sul nuovo disco che compone la colonna sonora di Questo mondo non mi renderà cattivo, dal titolo Sei in un paese meraviglioso, ho suonato delle canzoni al pianoforte che hanno un piglio ancora più triste, che in alcune scene sono fondamentali". Quindi la domanda nasce da sé: si piange più che nella prima volta? "Io non ho voluto vedere in anteprima la prima né la seconda, ho visto le parti che dovevo musicare ma sono spezzoni da quattro minuti, ho voluto aspettare di vederla alla proiezione pubblica a Roma, pure per non levarmi la sorpresa, io sono anche fan di Michele, non volevo troppi spoiler".

 

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Com'è lavorare con Zerocalcare dopo questo successo così enorme ce lo spiega proprio Giancane: "Per la sigla non ho avuto indicazioni perché già conosceva molti pezzi del disco nuovo, alla fine ci lavoro dal 2019 quindi ho raccolto un bel po' di tempo di frustrazioni sociali e personali. Per quanto riguarda le altre parti, mi ha dato semplici spunti, io gli ho mandato i pezzi e a lui sono piaciuti, è stato tutto molto naturale e semplice. Con lui lavoro molto bene perché ci posso parlare di tutto, abbiamo più o meno la stessa età, le zone in cui siamo cresciuti sono le stesse, così come gli ambienti che abbiamo frequentato, quindi sono felice di avere un referente con cui posso parlare senza freni. Se gli fa schifo una cosa me lo dice, se mi fa schifo a me glielo dico. Semplice".

Un sodalizio che ha reso Giancane di sicuro più famoso a livello nazionale: "Già l'anno scorso c'è stato un incremento dei live, che poi è il mio habitat naturale, tutto il resto a un certo punto mi annoia pure, non vedo l'ora che esca il disco e che inizi il tour. Però certo, ho notato una differenza, per la prima volta avevo dei bambini piccoli ai concerti miei, ero pure stupito perché dico un sacco di parolacce!"

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Tutto male sembra andare nella stessa direzione, quella del successo. Contiene le canzoni delle serie di Zerocalcare ed altre che non ti aspetti, anche dal punto di vista musicale: "Questo lo volevo far uscire nel 2020, poi c'è stata la pandemia e ho aspettato per poterlo suonare. Allora ho avuto tempo per lavorarci diversamente, ho buttato alcune canzoni, altre le ho risuonate, per la prima volta ho collaborato con un produttore - che è uno dei miei migliori amici, quindi avevo la libertà di poterlo mandare a fare in culo ogni volta che esagerava! È un album veramente libero senza nessun tipo di sovrastruttura, ho potuto fare come mi pareva e si sente: i sono dei pezzi punk, dei pezzi piano e voce, un pezzo trap, per dire! Poi c'è un pezzo che abbiamo scritto in furgone in cui canta il bassista, che si chiama Sarni ed è uno dei miei pezzi preferiti perché quel ritornello ha quattro anni".

Abbiamo riso e scherzato, ma parliamo pur sempre con l'autore di Tutto male, di Ansia e disagio. Con uno nato nel 1980 che si è beccato di riflesso l'inizio della crisi dei '90, la rabbia del 2000 e la - quasi - rassegnazione digitale degli anni '10, finita con la botta del covid e con la guerra. Insomma, di cose per cui stare male ce ne sono anche troppe, come si esce dal buco nero? "Il mio modo è scrivere dischi. Ho trovato questa valvola di sfogo altrimenti avrei fatto altro probabilmente. Non sono sportivo, suono. Nei momenti bui c'ho sempre la musica che mi porta da un'altra parte e l'unica cosa che mi viene da dire è di cercare di trovare quella cosa lì, che poi può essere pure il ping pong eh, basta che funzioni!"

 

 

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L'articolo Giancane e Zerocalcare hanno dato voce a una generazione afona di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-06-08 16:00:00

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