L'avventura acquatica di Giovanni Truppi

Forse non é rocambolesco come lo Steve Zissou di Wes Anderson ma anche l’estate 2020 del cantautore campano è stata marina e sognante, con l’intera costa italiana percorsa da Ventimiglia a Trieste. Ora la racconta nel libro “L’avventura” e in una canzone che (al solito) commuove

Giovanni Truppi in giro per l'Italia
Giovanni Truppi in giro per l'Italia

Decidiamo di fare il bagno. Ci spogliamo, poggiamo le nostre cose su un masso, entriamo in acqua, e per un attimo esiste solo l’istante in cui mi trovo. Mi sento leggerissimo e beato, e il mare sorregge al mio posto tutto l’ultimo anno.

Giovanni Truppi ha scritto un libro sul suo tour in camper del 2020 in giro per tutta l'Italia, accompagnato dal pianoforte smontabile di sua creazione, per una serie di concerti solisti in luoghi assai belli, durante quella pausa estiva tra il primo e il secondo lockdown, quando credevamo a torto di aver superato il periodo peggiore della pandemia. Il libro s'intitola L'avventura, è stato pubblicato per La Nave di Teseo e in tutte le sue 228 pagine sembra un diario di bordo di un viaggio stralunato, in cui Giovanni e i suoi due compagni di viaggio hanno evitato le strade principali per tenere il più possibile il mare a vista e fare un giro perimetrale delle coste italiane, dal confine con la Francia a quello con la Slovenia. 

Il libro viene presentato così, ed è perfettamente aderente a ciò che leggerete al suo interno: "Dalle sponde contratte e burbere della Liguria, alla macchia assordante di cicale della Maremma toscana; dai litorali piatti e densi attorno Roma, alla costa del Cilento – quella dell’infanzia di Giovanni – e poi alla Calabria selvaggia, malinconica; da Taranto ad Ancona, superando gli uliveti infiniti della Puglia, la frugalità generosa e quieta dell’Abruzzo, i lidi romagnoli, fino alla curva geografica che rende il nostro mare una faccenda più orientale. Tappa dopo tappa, la costa italiana si delinea come un lento e ineludibile film famigliare dentro le parole semplici ed essenziali con i gestori dei campeggi, i turisti locali, gli amici e i parenti rintracciati lungo il percorso, osservando lo sciamare dei ragazzini sui lungomari e le processioni di santi, gli anziani stretti davanti ai tramonti, i braccianti nei campi e nelle baracche nascoste, le piccole folle illanguidite dal caldo, con le infradito affondate dentro spiagge di tardo approdo e i chilometri addosso verso bagni limpidi e solitari".

Quando mi è arrivato il libro, sono subito andato a sbirciare il capitolo su Castellina Marittima perché ero presente al concerto ed è stato uno dei momenti privatamente più emozionanti del 2020. Ho avuto il brividino di terrore che mi avesse citato come "quel rompicoglioni di Rockit", perché quando incontro Giovanni gli sto sempre a dire quanto mi tocchi la roba che scrive e sembro uno di quei fan che urlano sotto palco agli idoli del K-Pop. Fortunatamente non figuro, ma mi diverte un sacco che scriva: "Ho suonato su una terrazza panoramica e la gente mi ha ringraziato per il tramonto". Vedere foto qui sotto scattata dal sottoscritto con un cellulare economico.

Giovanni Truppi a Castellina Marittima
Giovanni Truppi a Castellina Marittima

Leggere questo libro è un po' viaggiare, anche se lo si fa sdraiati sul letto. Gl'incontri, le facce, i luoghi, tutta la provincia italiana con le sue miserie e le sue bellezze, mai edulcorate dalla prosa secca e precisa di Truppi, che scrive un po' come canta e infatti non capisci mai il grado d'empatia che ha con le persone che trova per la sua strada, come se le cose che riguardano i sentimenti fossero particolarmente private da non metterle per iscritto, al limite cantarle. L'idea che sia un viaggio attraverso l'Italia minore è subito da sfatare: casomai si può parlare di Italia normale, quella non pompata dalla dinamica della grande città, rimasta indietro di qualche anno o qualche decina d'anni a seconda del posto, ma esistente e pulsante, come la foresta amazzonica che non ci pensi mai e ci fai caso solo quando manca. Località turistiche costiere che raccontano storie di ogni tipo, dai discorsi da bar alle leggende urbane che hanno sempre qualcosa di vero, ingigantite dal passaparola.

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Truppi scrive di parcheggi improbabili per i camper  e risvegli in luoghi mai visti prima, per un progetto su cui fantasticava su da quando ha avuto in regalo La lunga strada di sabbia di P.P. Pasolini. Da Ventimiglia a Trieste per viaggiare sul profilo dello stivale e immergersi nei luoghi visitati per osservarli. A corredo di questa impresa c'è anche anche una canzone che si chiama per l'appunto L'avventura: un piano che sembra scordato, qualche colpo pulsante di cassa e la voce di Giovanni che parla del ritorno da un viaggio pericoloso, meraviglioso, e della necessità di ridere (ridere, ridere) con le persone a cui vuol bene. "Che cosa c'era nei desideri e nei pensieri, dall'altra parte di tutto quello che conoscevo fino a ieri?" - Un ritornello ad alto ritmo, bello intricato, per poi tornare al piano e le domande esistenzialiste si perdono nella normalità della vita. Che sia questa la vera avventura?

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L'articolo L'avventura acquatica di Giovanni Truppi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-07-02 09:54:00

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