Che belli i Gomma vestiti da adulti

Torna la band simbolo dell’emo con un doppio singolo che mostra nuove sfumature. Il cantato di Ilaria e la spinta sonora sono diventati più maturi ed emancipati dai propri riferimenti passati. Una grande conferma

I Gomma nel retro di una macchina, foto di Gianluca Fatigati
I Gomma nel retro di una macchina, foto di Gianluca Fatigati

Due anni di pausa,  intervallati da pochi (pochissimi, si contano sulle dita di una mano) momenti social e la strada intrapresa dai Gomma con Guancia A Guancia / Iena diventa chiara, scorrevole. E senza uscita. Nel loro ritorno discografico, questa sorta di 45 giri a due tracce, i Gomma palesano di non avere lo stile politico del Teatro degli Orrori. O il senso dell'umorismo di The Jesus Lizard. Pur prendendo qualcosa da entrambi. E non scrivono vere e proprie canzoni, almeno non in senso stretto. Diremmo invece che scrivono pezzi di canzoni, chitarre logore e sferraglianti, che montano insieme una sezione ritmica muscolare in quel che, si, alla fine appare come una canzone.

La copertina del nuovo doppio singolo
La copertina del nuovo doppio singolo

 

La loro musica storta, incalzante, rumorosa, esprime a ogni capitolo che passa sempre di più la paura, le nevrosi, la claustrofobia che caratterizzano la vita dei giovani urbani ancora attirati dalle sei corde per esprimere il proprio disagio sociale. Ben rappresentato dal cantato sghembo di Ilaria (voce anche del progetto di Baronciani e Nuccini Quando tutto diventò blu), una delle cantanti più espressive dell'intera scena italiana. Anche senza essere particolarmente intonata - ma, facendo un po' il Virzì della situazione -  solo da noi oramai il “bel canto” continua a campare come falso merito, all'estero non ci tengono così tanto quando uno vale.

Queste due tracce, se lo si poteva credere possibile dopo la prova di carattere dimostrato in Sacrosanto (V4V, 2019), aumentano la tensione spasmodica. Una sorta di muro anti-spectoriano lancinante, una scultura di metallo sonico che pencola e cigola, ma emotivamente sta in piedi. E a proposito di “emotivamente”, questi nuovi pezzi naturalmente hanno un inconfondibile timbro emo-core ma lo spostano avanti verso un indie rock teso che potremmo dire adulto. Roba seria, non fraintendete. Touch and Go prima maniera in Iena, brevissima, o Consorzio Produttori Indipendenti per Guancia A Guancia, più strutturata. Non so se ci capiamo.

Ilaria dei Gomma, foto di Gianluca Fatigati
Ilaria dei Gomma, foto di Gianluca Fatigati

 

Così, nella lenta ma inesorabile rivoluzione culturale che sta sovvertendo pian piano le gerarchie della musica nazionale, un ruolo non secondario immaginiamo spetterà da qui a breve anche ai Gomma. Se occorre una ulteriore conferma della loro crescente credibilità, la prova inequivocabile arriva dal hype che arride infine il gruppo casertano: ci sono i fans della prima ora, che hanno l'EP Vacanza (V4V, 2017) in cassetta, affezionatisi quando ancora la stampa scassava le palle con improbabili paragoni riot grrrl, ma soprattutto numerosi nuovi ammiratori e vari curiosi richiamati dalla reputazione live del quartetto.

Foto di Gianluca Fatigati
Foto di Gianluca Fatigati

Curioso ma significativo il fatto che ciò sia accada proprio quando i Gomma vanno a emanciparsi artisticamente in modo ulteriore dai loro pigmalioni. Il divario tra le due nuove tracce  e i  precedenti dischi è sfumato ma considerevole: dal bizzarro e angoloso post-rock in salsa punk degli esordi, passando per l'epicentro emo-core più recente, ci si trova sbalzati in una dimensione affine e altra che riecheggia la migliore tradizione indipendente italiana – dai Marlene Kuntz agli Ustmamò ai Wolfango- e la ricolloca però nell'attuale contesto con un respiro e un cipiglio incredibile.

Foto di Gianluca Fatigati
Foto di Gianluca Fatigati

Il bacio sulla guancia, come desiderio di contatto, usanza tipica dell’Europa meridionale e, nella specie, del Sud Italia e il desiderio “passionale” espresso in Iena diventano delle metafore che descrivono la perdita di identità e lo spaesamento nell’adattarsi alla nuova normalità di questi mesi di incertezza e confinamento. Non a caso l'intero album, di prossima uscita e di cui qualche indizio è disseminato già nella veste grafica di questo doppio singolo, è stato scritto tra il marzo e il maggio 2020, proprio durante il primo lockdown. Rispetto al recente passato di numerose formazioni coetanee dei Gomma, a Ilaria, Giovanni, Matteo e Paolo non manca la sana curiosità, così come quella spinta all'esplorazione/articolazione di differenti varie ispirazioni, senza la quale la foga e la sofferenza rimane solo mero disagio giovanile (o giovanilistico, che è peggio) di chi non si mette mai in gioco.

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L'articolo Che belli i Gomma vestiti da adulti di giorgiomoltisanti è apparso su Rockit.it il 2021-05-21 11:34:00

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