Intervista a La Casa 139 (Milano)



Innanzitutto, come nasce La Casa 139?
La casa nasce nel dicembre del 2000 da un'idea che tramavo già da qualche anno, L'idea era ed è quella di creare il vero spirito di Club londinese/berlinese.

Come avviene la scelta dei vostri concerti? Come vi documentate sulla scena musicale attuale?
La programmazione viene affrontata con le proposte che ci inviano le varie agezie, vedi DNA roma CYC reggio emilia e altre. E poi le varie produzioni che fa la casa direttamente. Tutto questo in base alla linea artistica della casa.

Quante persone sono coinvolte nel vostro progetto?
Ci sono io che sono il Presidente che curo la programmazione artistica, poi Da Silva Roberta che segue tutta la parte di immagine creativa.

La maggior parte dei club preferisce far suonare le cover band piuttosto che gli artisti che hanno qualcosa da dire, per non chiudere. La Casa 139 come è riuscita e come riesce a sopravvivere in questa realtà?
Grazie all'insistenza di idea. Ero sicuro, adesso ne ho la conferma che c'è molta gente che apprezza la musica di qualità, quindi l'unico problema è quello che la gente sappia che c'è un club dove questa qualità venga proposta. C'è ancora molto da lavorare, ma un passo alla volta.......

Che consigli daresti ad un gruppo di persone di Firenze o Roma che volesse mettere in piedi un progetto simile a quello de La Casa 139, dove poter far suonare musica indipendente di qualità?
Di crederci e di non abbattersi subito. Più locali seguiranno questa linea più addetti ai lavori dovranno dargli attenzione.

Ci sono dei locali in Italia o all'estero che apprezzi particolarmente?
Quello che mi ha dato più input è sicuramente il BORDERLINE di Londra.

Quali sono i progetti de La Casa 139 per il futuro prossimo? C'è qualche altra soddisfazione che vi vorreste togliere?
Si, vorrei fare uno spettacolo in cui gli artisti (in particolar modo quelli italiani) invece di fare esclusivamente il concerto, raccontino di loro e degli aneddoti della loro carriera. Chissà........!!

Per concludere, dalla Casa sono passati i migliori artisti italiani e stranieri indipendenti. Quale è la tua opinione sulla scena musicale in questo particolare momento?
Di grandissima qualità. Il problema è che la qualità non si sposa quasi mai con "le vendite" quindi il destino degli artisti che raccontano qualcosa di intenso sarà sempre di grande Fatica.



Abbiamo intervistato Roberto, il presidente della associazione che gestisce il locale milanese La Casa 139, vetrina negli ultimi mesi dei migliori concerti indipendenti in Italia. La nostra speranza è che sempre più locali in Italia seguano l'esempio di questo club, dove la programmazione live è squisitamente di qualità.

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L'articolo Intervista a La Casa 139 (Milano) di Daniele Baroncelli è apparso su Rockit.it il 2003-12-21 00:00:00

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