Com’è possibile che gli artisti italiani vadano primi in classifica nel mondo?

“Flop” di Salmo ha raggiunto il primo posto planetario negli ascolti, Blanco terzo, Sfera poco dopo, i Måneskin sono la rock band più famosa del momento. Com’è che un Paese da 60 milioni di abitanti, all’improvviso, riesce a fare questi numeri? Abbiamo analizzato il fenomeno

Salmo, Blanco e Damiano dei Måneskin che dominano le classifiche mondiali
Salmo, Blanco e Damiano dei Måneskin che dominano le classifiche mondiali

La notizia l'avete letta tutti: venerdì primo ottobre è uscito Flop, l'ultimo album di Salmo e a dispetto del titolo è risultato il disco più ascoltato al mondo nella Top 10 Global Album Debuts di Spotify. Un risultato che ha dell'incredibile, pensate solamente a quanti Paesi di lingua inglese o spagnola ci siano al mondo (ma anche agli idol giapponesi o al k-pop coreano): stando ai numeri, dovrebbero mangiare una nazione di 60 milioni di persone la cui lingua viene parlata solo lì, e invece il rapper sardo primo al mondo. 

Salmo non è il primo italiano a fare il botto mondiale: poche settimane prima l'album d'esordio di Blanco, Blu Celeste, alla sua uscita è diventato il terzo nuovo disco più ascoltato nel mondo nella stessa classifica, dietro a J Balvin e Baby Keem ma prima dei Metallica e per un ragazzo del 2003 è un risultato sconvolgente. Anche Sfera Ebbasta con Famoso alla sua uscita risultò il quarto disco più ascoltato nel mondo, e lì il feat. con il succitato J Balvin ha sicuramente smosso un sacco di ascoltatori internazionali. 

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Non per sottolineare l'ovvio ma il successo planetario dei Måneskin fa anche un po' da traino a tutta l'industria musicale italiana nel mondo, apre uno squarcio nella nostra discografia "giovane", che da decenni non riusciva a sfondare nel mercato mondiale se togliamo i soliti noti Pausini, Zucchero, Ramazzotti, Al Bano o Bocelli

Se poi andiamo a vedere i risultati dei progetti italiani che non spaccano le classifiche mondiali, scopriamo l'apprezzamento francese per Andrea Laszlo De Simone, IONOSOUNCANE ospite fisso del Primavera Sound, Motta nella playlist delle ispirazioni degli americani Lumineers, Lorenzo Senni apprezzato nei club di tutto il globo. Una delle grandi conquiste dello streaming è proprio la possibilità di conoscere scene musicali in un clic, altrimenti tagliate fuori dagli ascolti. Ma come facciamo ad arrivare addirittura al primo posto della classifica mondiale?

 

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Rossella Lo Faro di FIMI ci spiega: "L’esplosione dello streaming ha permesso l’eliminazione delle barriere: lo dimostrano i casi sempre meno rari di fenomeni non anglofoni sulla scena internazionale e, per l’appunto, l’incisività del repertorio italiano su playlist global. È perciò un trend dell’ultimo periodo e va di pari passo con la centralità dello streaming, che solo in Italia copre ormai l’80% dei consumi totali".

Aggiungiamo pure che quando si tratta di artisti che si rivolgono a un target di teenager, come Salmo o Blanco, i loro dischi vengono ascoltati alla loro uscita in una sorta di binge listening dai ragazzi che mandano in repeat l'album e se lo sentono anche 10 volte al giorno. È un fenomeno che i nativi digitali applicano a qualunque forma di intrattenimento e che nasce dalla possibilità di ascoltare musica in ogni momento della giornata grazie ai device tecnologici come smartphone, tablet e casse bluetooth e alle piattaforme di streaming.

Dunque non è del tutto fantascientifico che i nostri artisti possano risultare primi in classifica mondiale alla loro uscita, il caso di Salmo poi fa statistica a sé: il suo nuovo album era attesissimo dopo il concerto estivo non autorizzato a Olbia senza misure di sicurezza per la salute dei partecipanti, che è stato attaccato da colleghi e stampa. Un meccanismo di popolarità al contrario, si pensi che dopo la condanna di R. Kelly per abusi e crimini sessuali le vendite dei suoi album sono aumentate del 500%. Ovvio, R. Kelly a differenza di Salmo è un criminale, ma nel caso del rapper di casa nostra, il bad boy attira sempre il pubblico. 

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In più, come evidenziato da Music Business Worldwide, il dominio degli artisti italiani nelle nostre classifiche (e non solo, come abbiamo visto), dipende anche dal fatto che il nostro Governo ha fatto credito alle etichette discografiche di 5 milioni di euro per anno a partire dal 2021 che potranno essere investiti in A&R (dall'inglese Artists and Repertoire), la divisione dell'etichetta che cerca nuovi artisti da mettere sotto contratto.

Last but not least, l'Italia quest'anno a livello mondiale ha vinto di tutto: Europei di calcio, 100m. delle Olimpiadi, Europei di pallavolo, Eurovision Song Contest, premio Nobel per la fisica ed è chiaro che un bel po' d'attenzione mondiale sia stata rivolta alla nostra nazione, anche in campo musicale. L'italiano poi, grazie allo sdoganamento di Zitti e buoni dei Måneskin, non sembra più una lingua buona solo per la romanza o per il pop melenso ma ha acquistato la sua credibilità nel rock e nel rap a livello internazionale. 

Siamo consapevoli e lo abbiamo ribadito più volte che le classifiche non siano attestati di qualità e che i numeri dello streaming possano essere spesso "dopati" da playlist, attitudini all'ascolto e dinamiche che non amiamo, in ogni caso siamo interessati dal trend degli italiani in classifica mondiale e continueremo ad analizzare questo fenomeno.

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L'articolo Com’è possibile che gli artisti italiani vadano primi in classifica nel mondo? di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-10-12 09:57:00

COMMENTI (5)

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  • Suinamadonna 3 anni fa Rispondi

    Non so voi ma io il "binge listening" lo facevo pure ai tempi delle cassette e dei CD (le piastre a cassette avevano l'autoreverse e i lettori CD una funzione chiamata "repeat all"). D'altronde dopo aver speso 30.000 lire per comprare un album non volevi certo che andassero sprecate.

  • facchin.alberto60 3 anni fa Rispondi

    Non credo l' articolo dia per scontato il successo dei "nostri" artisti come planetario, prende atto di alcune evidenze numeriche degli ascolti. Ai mei tempi compravi un solo LP e quello faceva cassa, oggi questo parametro si basa su altri fattori e non ultimo i successi nei campi più diversi degli italiani. Per una volta non siamo "famosi" per pizza, mandolino e mafia...

  • IanMoone 3 anni fa Rispondi

    Le classifiche non sono imparziali, sono gestite dalle stesse major che hanno i musicisti a contratto. Inoltre esistono vari servizi a pagamento che consentono di promuovere un brano, basta pagare e si possono ottenere follower che commentano su youtube (guarda caso ci sono molti russi) e per entrare in playlist da milioni di follower su Spotify.

  • fluzietti1 3 anni fa Rispondi

    Io credo che bisognerebbe fare una considerazione più approfondita legata agli ascolti sulle piattaforme a pagamento. Spotify è l’unica ad offrire la possibilità di ascoltare gratuitamente la musica. L’Italia, da sempre, è stato uno dei paesi al mondo con più download illegali, il paese più di ogni altro, dove la musica è considerata culturalmente qualcosa da avere gratis. Ecco quindi il motivo per cui i nostri artisti entrano nella global di Spotify. Ad esempio non ce ne sta nemmeno uno nella 10 global di Apple Music. Secondo me partendo da questo presupposto troviamo la risposta giusta.
    Fabio

  • tloback 3 anni fa Rispondi

    Analisi completamente sballata e senza senso...Il fatto che Salmo per un giorno o poco piu' sia stato il piu' ascoltato su spotify al mondo non vuol dire che quegli ascolti siano di gente non italiana...e il fatto che sotto ai video di Salmo i commenti stranieri siano praticamente nulli lo dimostra (non che ce ne fosse bisogno)...Al momento gli unici italiani (oltre i soliti bocelli e soci) che hanno successo internazionale sono i Maneskin...purtroppo.