Italia-Spagna, con la musica se magna?

Missey e Julieta. Due volti nuovi del pop italiano e spagnolo, che si trovano per una bella collaborazione internazionale nel singolo “Balaclava”. Le abbiamo fatte discutere tra loro, per capire affinità e divergenze tra chi tenta di emergere nei due Paesi

Missey e Julieta, foto di Ambra Parola
Missey e Julieta, foto di Ambra Parola

BALACLAVA è il nuovo singolo di Missey e Julieta, disponibile dal 30 settembre, su tutte le piattaforme streaming per Totally Imported, distribuito da The Orchard.

Prodotto da OMAKE in collaborazione con ilromantico, BALACLAVA unisce ritmiche latine ed elementi reggaeton a chitarre post punk e fiati da banda, (che abbiano inventato il Punketton?)il tutto condito da batterie e bassi dinamici, in un ambiente carico di profondità e contesti differenti, creando un’atmosfera a tratti sognante, a tratti cupa, in continua in tensione.

Il pezzo racconta una vecchia storia, una fuga da una nave improvvisa e nascosta, in un momento di vulnerabilità, quando il mare era difficile. La fuga si completa senza la discrezione sperata: l’ultima immagine del racconto è proprio la sagoma che, mentre si allontana, si fa sempre più piccola.

Il primo feat. internazionale per Missey (1995), vero nome Francesca Sevi, che ha pubblicato il suo ep FUTURO3 nel 2022, con la 22enne barceloneta Julieta, appena uscita col nuovo ep Ni Lim Ni Lluna. Un'ottima occasione per parlare con un'intervista doppia con entrambe le artiste per capire affinità e divergenze tra Italia e Spagna, quando si parla di musica, promozione e live.

 

Come vi siete conosciute e perché avete deciso di collaborare insieme?

Missey: Ho conosciuto la musica di Julieta poco dopo aver terminato la demo di BALACLAVA con OMAKE a marzo. Fantasticando su voci e personalità che si potessero unire alla traccia abbiamo fatto qualche ricerca con il team di The Orchard su chi potesse unirsi ai layer della produzione e della mia voce, aggiungendone uno ulteriore, personale e incisivo, che decontestualizzasse anche ciò che era presente prima. Quando le ricerche ci hanno portato a Julieta, ho ascoltato Algun Dia, brano in cui mostrava un’attitude assurda e ho proprio pensato “lei potrebbe divertirsi su BALACLAVA”. Le ho scritto quasi subito per complimentarmi dell’intero ep e non molto tempo dopo entrambe ci raccontavamo piccoli dettagli che ci avevano colpito nella musica dell’una e dell’altra. Così abbiamo capito di stimarci entrambe come professioniste determinate innanzitutto credo. Poi finalmente a luglio ci siamo conosciute meglio dal vivo, in studio, sul set, come sul prato a Sempione con due birre e credo che questo abbia ancora più arricchito entrambe.

Julieta: Abbiamo lo stesso distributore, The Orchard e mi hanno mandato Missey come proposta per una collaborazione. Quando ho visto il suo progetto mi sono immediatamente innamorata di lei. Mi piace molto la sua musica, è un'artista completa.

Missey e Julieta, foto di Ambra Parola
Missey e Julieta, foto di Ambra Parola
 

Quanto è difficile, anche a livello pratico, far ascoltare la tua musica nel tuo Paese?

Missey: Non credo sia difficile far ascoltare la mia (o in generale la propria) musica in questo paese, che siano 7 o 28 persone che ascoltano i tuoi pezzi una volta al giorno mentre prendono il treno alle 6 e vogliono caricarsi, per me è sempre una vittoria. Più che altro a volte sembra difficile pensare di poter guadagnare spazio in specifici posizionamenti, che permettano di allargare il bacino di utenza. Ma ho imparato col tempo che grandi spazi non sono necessariamente sempre sinonimo di tante persone che ascoltano, cercare di scrivere i pezzi al meglio delle mie possibilità però sì.

Julieta: Oggi la promozione della propria musica è molto più facile di anni fa. Questo vale per i social media perché puoi gestire la tua musica, i tuoi video... In questo modo penso che sia più facile promuovere la tua musica fondamentalmente perché i social media sono una rete davvero estesa. Anche se penso che la parte difficile sia crescere come figura artistica e questo dipende più dai media e da come le persone ti percepiscono. In Catalogna ho avuto un'accoglienza davvero piacevole e molte opportunità e sono molto grata per questo.

Pro e contro dell'essere una musicista in Italia?

Missey: In Italia abbiamo un background a livello di cantautorato veramente importante, che suggerisce soluzioni melodiche e testuali assurde per cui abbiamo una propensione dimostrata, infatti poi nascono e sono nate canzoni uniche, rimaste nel tempo. Sempre più spesso però adesso, secondo me, il tempo dedicato alla creazione di un brano e quindi anche alla scrittura di un testo dura il tempo di una “session”, e il richiamo alla celerità e alla funzionalità non sempre assicura di creare qualcosa di memorabile.

Pro e contro dell'essere una musicista in Spagna?

Julieta: Sento davvero le persone intorno a me. In Spagna c'è un'enorme cultura musicale e la gente è molto impegnata. Tutti i concerti e i festival sono grandi opportunità per entrare in contatto con molte persone e in Spagna specialmente, tutti sono così entusiasti di scoprire nuovi artisti. Come contro, direi che è più difficile affermarsi come artista conosciuto se stai facendo qualcosa di più sperimentale e non solo pop.

Missey, foto di Ambra Parola
Missey, foto di Ambra Parola

Qual è stato il vostro concerto più bello?

Missey: Il concerto più bello di questo tour forse è stato a Roma, Terrazza del Gianicolo, 17 giugno. Venivo dalle due prime date consecutive di live con gli RGB Prisma, quindi alla fine di quella tripletta eravamo più uniti e in sintonia, anche perchè durante i viaggi avevamo perso 1 treno, rischiato pioggia prima di iniziare 3/3, comprato 29348 biglietti per scampare allo sciopero del venerdì 17, faceva caldissimo, ecc. Ma la sera poi, arrivati sul posto era incredibile: suonavamo con dietro una vista panoramica mozzafiato e il tramonto. Questo ci ha super emozionato mentre performavamo e ci siamo sentiti a casa. Abbiamo passato la serata con tanti musicisti e tante musiciste, mi sono sentita nel mio e presente nel lavoro che sognavo di fare da quando ero piccola. Non mi riconoscevo da tempo.

Julieta: Ho due concerti preferiti. Il primo è stato il mio debutto ed era a Heliogabal. Mi è piaciuta molto l'esperienza perché lo spazio è un piccolo bar dove ogni grande artista catalano (Rosalia, Rigoberta Bandini, Manel...) ha iniziato la sua carriera artistica. È stato fantastico essere in mezzo a così tante persone e mi ha davvero scioccato l'energia che avevano nel cantare le mie canzoni. Il secondo era al Primavera Sound Pro. Era un concerto diverso perché era molto più grande e c'era molta gente. È stato fantastico cantare di fronte a quella quantità di fan e l'energia che ho ricevuto è stata incredibile. Inoltre era nella mia città, quindi è stato molto emozionante per me.

Qual è stata la vostra soddisfazione musicale più bella?

Missey: Racconti, messaggi di comprensione, gioia e condivisione che ho ricevuto da persone, che come me soffrono di ansia, dopo aver ascoltato F3. Sapere che la mia musica è stata loro vicino in momenti difficili, come di lenta ripresa fino ad una ritrovata serenità in alcuni casi, mi ha fatto sentire grata.

Julieta: Non dimenticherò mai la prima volta che ho scritto una canzone. Ricordo tutto di quel giorno e ho sentito che stava cambiando la vita.

Julieta, foto di Ambra Parola
Julieta, foto di Ambra Parola

Cosa dovrebbe fare il vostro Paese per diventare influente a livello musicale come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti?

Missey: Non aver paura di originare modelli sonori e nuovi modi di concepire la struttura canzone del presente e del futuro anche se magari non sono il corrispettivo di niente e nessun altr* artista in stati influenti appunto come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti in quel momento. A volte mi sembra ci sia paura di uscire dal contorno, e di default un certo progetto allora non può essere comprensibile o apprezzabile, e senza ombra di dubbio neanche possibilità di mercato.

Julieta: Penso che il mercato anglosassone vada in un altro flusso ed è così stabilizzato. Anche se devo dire che la musica cantata in spagnolo sta crescendo incredibilmente grazie al reggaeton. Ovviamente viene dal mercato latino, ma è incredibile che un cantante come Bad Bunny che canta in spagnolo possa essere uno dei più grandi al mondo.

Promuoverete il brano insieme?

Missey: Non saremo fisicamente insieme, ma abbiamo sviluppato insieme il brano in studio, ci siamo fatte doppie voci a vicenda, mi ha insegnato a pronunciare bene quell’unica frase spagnola che canto ahah, abbiamo scattato sotto il sole di Milano a luglio (vera arida strada), abbiamo ballato e cantato sentendo il pezzo come sceme mentre scattavamo. La promozione di un brano per me è sostanzialmente il racconto degli stimoli che ci son stati dietro, di come e con chi è nato. Quindi il giorno della release e quelli a venire, non faremo la promozione del brano fisicamente insieme ma sicuramente racconteremo di una canzone che è cresciuta e sviluppata insieme.

Julieta: Abbiamo preparato molte cose insieme, ho viaggiato a Milano e lì abbiamo fatto un servizio fotografico e registrato del materiale per promuovere la nostra nuova canzone. Anche se ora siamo separati, stiamo ancora lavorando insieme e la distanza non è un problema per promuovere la nostra musica.

 

Cosa vedete nel vostro futuro?

Missey: Scrivere musica in posti isolati e super bucolici ahah, con più concentrazione e volontà di mettermi alla prova per scrivere sempre meglio. Uscire e tornare solo dopo con i migliori pezzi possibili che possano viaggiare in super tour.

Julieta: Lavorerò sodo alla mia musica. La disciplina e la permanenza sono fondamentali per crescere come artista e sono molto impegnata nel mio progetto. Penso che sia io che Missey avremo una carriera straordinaria e spero che potremo condividere la nostra arte ora e in futuro.

---
L'articolo Italia-Spagna, con la musica se magna? di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-09-30 09:27:00

Tag: singolo

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia