DYD - Italians do it better@Mexican Beach - Paola (Cs)

(Foto di Ester Apa)

"Kumar Solarium" sarà nei negozi il prossimo 9 ottobre, ci dirà se i Did sono stati capaci di fare il passo decisivo dopo quella collezione di ep e remix che gli aveva regalato un po' di attenzione da parte di pubblico e stampa. Hanno suonato all'inaugurazione della rassegna "Italians do it better" a Paola. Ovviamente hanno spaccato tutto. Una grande live band. Ester Apa ci racconta.



Il caldo straordinario di questi giorni rende il consumo di angurie e cedrate necessario alla sopravvivenza. Ristorarsi prima di scendere giù dritti fino alla costa tirrenica è un atto di buon senso, oltre che l'unica azione possibile in questo martedì di fine luglio per arrivare sani e salvi e godersi così questa giornata inaugurale di "Italians do it better". Paola è una cittadella sul mare in provincia di Cosenza, nota non certo per le sperimentazioni musicali quanto invece per aver dato i natali a un personaggio illustre nel panorama religioso: San Francesco, frate eremita e attrattiva turistica per fedeli e non solo. Mettere su dunque un piccolo festival che cerchi di regalare ai bagnanti in loco un'alternativa possibile alle escursioni verso lidi migliori, è di per sé un'iniziativa lodevole. Se poi ad inaugurare la prima edizione di "Italians do it better" sono i germi danzerecci influenzali dei Did, a soffiare da queste parti è una boccata d'aria fresca, un temporale violento di elettricità distillata allo stato più puro che si possa immaginare. La prima volta che ascoltai i Did quest'inverno nella mia città era in un house concert veramente sui generis: i supereroi di giallo vestiti, si districavano fra fornelli e pentole di ogni tipo nella cucina di un piccolo alloggio universitario. Mi dissi che se erano stati capaci di far detonare una vera e propria esplosione di suono in quelle quattro pareti, avrebbero potuto suonare ovunque e comunque mantenendo intatto quel vigore, quella incisività. Stavolta a fare da cornice ai quattro torinesi sono le palme di un lido balneare. Una nuova impresa, viste le condizioni tecniche non proprio felici, l'uditorio certamente non da grandi stadi e il caldo infernale. Reduci da un tour di quelli da manuale, pieno zeppo di posti da esplorare e di palchi su cui salire, fanno sosta in Calabria prima di un lungo viaggio in terra sicula, fisicamente provati ma rigorosi e determinati nel mettere a segno anche in questa serata una prestazione esemplare. E' una furia incontenibile quella che scagliano dritto in faccia ai presenti. Agli stantii standard di produzione della galassia indietronica di cui spesso si pregiano le produzioni di casa nostra il gruppo torinese contrappone il decollo di un'astronave post punk electro funk di ultima generazione. Le pulsioni elettriche del decennio ancora in corso, combinato a derive synth pop, l'apertura ai suoni meticci della New York anni 80. Tutto assieme, tutto fagocitato senza riguardo e risputato senza troppi complimenti. E' la fioritura definitiva. Grida assatanate e ritmiche perverse che paiono sfuggite da un disco dei Rapture, la folle giostra di "Ask U2" che esplode sul finale in una techno acida e malata, "Time for shopping", esplosivo singolo della band, leccornia per i remixer, ad oggi pezzo che in molti gruppi del genere di riferimento, tentano invano di incidere da anni. Il funk è una chiave costante: virato all'electro retrò, sposato ad un cantato seduttivo; flauto magico per fiere da pista da ballo. Il corpo si agita stimolato da groove pulsanti e beat che fanno beatamente scuotere in maniera ondulatoria la testa e piedi. Le chitarre sono taglienti, il temperamento è primitivo, tutto è in movimento ed evoluzione: "Crazy Yes" indica la rotta per "Kumar Solarium". Avvolgenti e melodicamente essenziali; i controcanti secchi e per nulla magniloquenti, i tappeti ritmici ubriacanti e in dialogo continuo con l'intera base strumentale e le contaminazioni dei due Shirt Vs T-Shirt a cui era affidato il dj set finale. Capaci di somministrare adrenalina che se presa a dosi corpose può dare "pericolosa" assuefazione, in una mezzaluna fertile, fatta di musica carnale, di artisti ispirati e pulsazioni sonore dannatamente autentiche, questi supereroi della dancefloor hanno poteri e abilità straordinarie, maestria ed equipaggiamento avanzato.

Quella che arriverà sarà per loro una Golden Age.



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L'articolo DYD - Italians do it better@Mexican Beach - Paola (Cs) di Ester Apa è apparso su Rockit.it il 2009-09-08 00:00:00

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