Baustelle - Jam - Venezia Mestre



Apertura di tour al “Jam” di Mestre per i Baustelle, freschi vincitori del premio come “Miglior gruppo dell’anno” che gli sarà consegnato all’imminente Mei. È tanta la curiosità per il ritorno dal vivo della stilosissima band toscana, sospesa nell’immaginario pop italiano a cavallo tra ‘70 e primi ‘80. E da queste parti la band ha un seguito affezionatissimo e militarmente determinato.

Tanto che il buon pubblico presente non ci mette un attimo a farsi scaldare dalla performance dei nostri, che aprono il live con un trittico tratto dalla loro ultima fatica per poi concedere una apprezzatissima “Sadik”. “La canzone di Alain Delon” scorre via precisa e senza sbavature, come del resto tutti pezzi:,ma in più dimostra di avere tutti i numeri per essere il prossimo auspicabile singolo dei toscani. E che il pubblico apprezzi è palese anche dal commento del cantante Francesco Bianconi dopo gli applausi: “Non sono abituato a queste cose da Elvis”. E subito dopo, a introduzione di “Bouquet”: “Questa è una canzone di amore e solitudine. Voi direte: come si fa a fare una canzone su queste due cose insieme? Così.” Ha classe e carisma, il buon Francesco, e pure il physique-du-role, con quella bella faccia che ricorda un po’ Liam Gallagher e un po’ Lando Buzzanca. Perfettamente in stile, ponte tra passato e presente.

L’unica pecca del concerto viene dall’improvvisa defezione del fonico di casa: e così il pur volenteroso sostituto dell’ultima ora, non conoscendo la band, fatica assai a rendere intelligibili le voci di Rachele e Francesco. Peccato, visto che i testi hanno tanta parte nella costruzione del fascino Baustelle. Dal vivo, la musica perde un po’ i riferimenti al passato italiano per rendere più evidenti i debiti nei confronti dei compianti Pulp del beneamato Jarvis Cocker - ma male non fanno di sicuro. E bello è stato vedere divertirsi fra il pubblico anche buona parte della scena pop veneta che conta: uno scatenato Mario Pigozzo Favero, vocalist dei Valentina dorme, che balla felice, e membri di Elle e Diva che seguono attenti. E a fine gig, abbracci e complimenti reciproci tra il gruppo umbro e i Non Voglio che Clara., presenti quasi al completo. E Francesco Bianconi felice fa la conoscenza di GoodMorningBoy (“Sei il mio mito!”) che gli confida: “Ti ho fatto io le luci, stasera”.

Sarà, ma quest’aria di jet-set del pop possibile piace, ed è tre-men-da-men-te in stile Baustelle. Che lasciato il pubblico orfano di sé con la stellare “Le vacanze del’83” (all’epoca la avremmo sentita a
“Discoring”, sulla Rai, presentata da Boncompagni: o tempora, o mores!), sono pronti a partire alla conquista dell’Italia. Preparatevi.



- Scaletta:
1. La moda del lento
2. Arriva lo yè yè
3. Il seno
4. Sadik
5. La canzone di Alain Delon
6. Love affair
7. Bouquet
8. La canzone del parco
9. EN
10. Reclame
11. La canzone del riformatorio
12. Open Space
13. Gomma
14. Martina
15. Le vacanze dell’83

Formazione:
- Rachele Bastreghi: voce, cori, fender rhodes, pianoforte, Korg MS20.

- Francesco Bianconi: voce, korg ms20, fender rhodes, moog minimoog, crumar bit 99, korg ms2000 vocoder, chitarra acustica gibson j-160e e ibanez concorde, big briar etherwave theremin, roland mc505 groovebox
- Claudio Brasini: chitarra elettrica fender jazzmaster 1973, gibson les paul de luxe 1972, fender jaguar 1997, gretsch nashville 1968
- Fabrizio Massara: apple powerbook g3, programmazioni ritmiche-orchestrali-bleeps & fx, prophet v, korg ms2000, pianoforte.

- Stefano Vivaldi: basso elettrico
- Samuele Bucelli: batteria

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L'articolo Baustelle - Jam - Venezia Mestre di Renzo Stefanel è apparso su Rockit.it il 2003-11-21 00:00:00

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