Sta diventando impossibile credere a Jovanotti

Dagli esordi “Beastie Boys” a re del pop (su quello non si discute), e poi cantautore impegnato, sciamano, padre della patria, party harder da spiaggia. Ora una “nuova era” in cui finisce per fare il verso a Battiato, e pure un po' a sé stesso

Jovanotti sul set del video "La primavera"
Jovanotti sul set del video "La primavera"

Jovanotti è diventato Battiato, così, dal nulla. Cioè, gli piacerebbe, ovviamente. Sta facendo un Disco del Sole, ha fatto uscire un po' di canzoni intitolate La primavera, I Love You Baby, Un amore come il nostro, Tra me e te, Border Jam registrate di nuovo con Rick Rubin, che deve avere conti salatissimi da pagare in corso. Col produttore di Run DMC, Slayer e Johnny Cash, Lorenzo Cherubini aveva già registrato Oh Vita!, ma la montagna ai tempi partorì il topolino e in quella occasione il risultato fu, con tutta probabilità, l'album più brutto prodotto da Rubin, morti compresi.

La nuova deriva synth sciamanica in collaborazione anche con Pino Pinaxa Pischetola (che di Franco Battiato è stato a lungo collaboratore e che abbiamo intervistato qui) è una roba che lascia il pop per sperimentare nuove (vecchie) storie. Se Il Boom è un Ombelico del Mondo che non ce l'ha fatta, La Primavera sembra proprio una copia carbone del Maestro Franco con tanto di vocali allungate, mentre in I Love You Baby ci ricorda che uno non particolarmente dotato non dovrebbe cantare.

Ci sono anche nuovi lenti che hanno perso il piglio super pop dei tempi d'oro e finiscono per farsi il verso da soli, tipo Tra me e te ricorda Mi fido di te fin troppo, mentre Border jam boh, sembra le canzoni che sta scrivendo per Gianni Morandi, quelle con l'allegria talmente immotivata da presentare un salatissimo conto di nevrosi a chi l'ascolta.

Jovanotti ha sempre fatto quello che gli pare e questo è un bene, è un po' il Vate di chi voleva fare musica senza esserci portato, fin dai tempi di quando imitava i Beastie Boys in inglese con Go Jovanotti Go, fin dal nuovo inizio di cowboy urbano de La mia moto. Ha avuto la fase Beatles e quella cantautorale seria, ha pure suonato al memorial per Fabrizio De André, è diventato un po' quello che prima era Zucchero (che però sa cantare benissimo) cioè il Bono Vox italiano, quello che parla coi politici e nelle canzoni scrive strofe sociali invecchiate malissimo, tipo quella in cui crede in una grande chiesa che va da Madre Teresa a San Patrignano

Ha scritto singoloni eterni e anche molto belli, poi si è un po' perso con l'età, è passato di moda e sembra provare a tornare ad essere innovatore, ma nella realtà artistica arranca. Jovanotti parla sempre di com'è bella e necessaria la felicità, ma rappresenta davvero poco questi tempi infami.

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Lui pensa davvero positivo e lo stimiamo con tutto il cuore, ma ogni tanto una bell'introspezione in stile ultimo album di Marracash, già che ha compiuto 55 anni, ci piacerebbe ascoltarla da lui, eterno giovanotto che si reca sulla Luna in bicicletta e organizza i party più memorabili delle estati pre covid, così lontano dalle sensazioni dei veri giovani e anche di quelli della sua età.

Sembra quasi non voglia rischiare di trovare se stesso e allora si butta in queste cose sciamaniche che se le fa George Harrison venticinquenne tra gli acidi degli anni Sessanta hanno anche senso, se invece le fa lui col produttore più famoso del mondo sanno di posticcio forte. È che Jovanotti è il pop, da sempre, e quando lo perde non si capisce dove voglia andare.

Certo, un lentone come Tra me e te farà sempre breccia nel cuore di qualche innamorato sotto Natale, ma sembrano (e sono) lontanissimi i tempi di Bella, Piove, Serenata Rap ma anche de Le tasche piene di sassi, Per te, con cui ha fatto scuola a tutti quei rapper che dopo di lui hanno tentato di cantare per dedicare canzoni ai figli, mai belle come le sue. 

E allora ok il disco dei pianeti, tutta la riflessione sugli astri e l'incredibile libertà creativa di cui può disporre dopo anni e anni di classifiche e influencing prima ancora che venisse creato il termine, ma lasciamo stare i battiatismi che sanno di cosplay e parliamo un po' di questi tempi infami, di come digerirli e superarli, che gli artisti servono anche per questo e spesso l'allegria non basta. 

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L'articolo Sta diventando impossibile credere a Jovanotti di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-12-17 11:22:00

COMMENTI (10)

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  • maxavo 3 anni fa Rispondi

    @MiMa non preoccuparti che non leggo polemica sterile nelle tue asserzioni, cosi come non ve n'è nelle mie. Semplicemente oggi, come dici tu, abbiamo la possibilità di interagire e di dissentire, ed io , come altri, la esercito, spero non a vanvera; ogni discussione, se argomentata , credo che non possa che essere un arricchimento per tutti, in quanto testare le prorie opinioni in un contraddittorio aiuta l opinione di entrambe le parti. Stefanini è una persona intelligente, e credo sia contento che le sue parole abbiano stimolato una discussione, che non sia un "bravo continua cosi" piuttosto che un " non capisci nulla", soprattutto in un contesto di civiltà come, mi auguro, sia questo. Credo anche che sia piu felice di chi lo legge pur criticandolo, piuttosto di chi passa oltre a prescindere. Poi, bisogna saper distinguere l opinione pertinente da quella estemporanea, qui come ovunque nei social, dato che la nostalgia per i tempi che furono non cambia , purtoppo, i tempi che corrono; i social non li puoi fermare, ma li puoi usare bene, le poche o tante volte che decidi di usarli. Non giocare la partita credo sia peggio che giocarla e perderla. Opinione mia.

  • MiMa 3 anni fa Rispondi

    @maxavo Direi piuttosto che constato che le enormi possibilità offerteci dalla rete ti (e ci) consentono oggi di fare quello che un tempo fece Guccini senza il bisogno di scrivere un capolavoro di canzone.
    Se per ogni critica che leggiamo senza essere d’accordo col parere del critico ci mettessimo a ribattere con la critica al critico credo che la rete sarebbe anche più intasata di quanto già non sia; se su un quotidiano tu leggessi qualcosa che non ti piace non credo che manderesti una lettera al Direttore, giusto? Invece, grazie a internet, oggi ci sentiamo tutti intitolati a esprimere pareri su ogni sorta di argomenti (e lo faccio anch’io, non voglio assolutamente sottrarmi alle mie responsabilità), da Beethoven ai vaccini, da Eschilo a Jovanotti, dai pareri di un virologo a quelli di Stefanini… Con questo non voglio dire che non lo si debba fare, ma semplicemente che, a mio avviso, abbiamo superato il limite.
    Montale scriveva delle magnifiche critiche degli spettacoli scaligeri: se chi tra i suoi lettori, non essendo d’accordo con lui, gli avesse risposto sul giornale per cui scriveva, non credo che avrebbe continuato; e oggi saremmo orfani di splendidi articoli di critica musicale oltre che di alcuni piccoli capolavori letterari.
    Ovviamente non voglio equiparare Montale a Stefanini (e non me ne voglia quest’ultimo), ma credo di essere riuscito a spiegare il mio punto di vista.
    Concludo dicendo che non avevo intenzione di mettere in discussione le opinioni di nessuno: la mia è stata piuttosto una reazione figlia di molti padri, non certo del tuo post. Anche perché, a dirla tutta, della musica di Jovanotti non mi sono mai interessato.

  • maxavo 3 anni fa Rispondi

    @MiMa , in sintesi, il tuo pensiero è che il critico può permettersi di criticare ma non di essere criticato. Lo trovo un punto di vista molto, troppo "dogmatico" per i miei gusti. In primis, un critico musicale non è tale solo perchè scrive su di un sito di musica, ma perchè sa come comunicare tutte le sfaccettature che la musica contiene; altrimenti siamo sul piano del parere personale ed il mio, il tuo o quello di Guccini hanno lo stesso valore (se Guccini mi dicesse che la terra è piatta, mi sentirei in dovere di dissentire anche se è un grande musicista). Al contrario, se Guccini mi da lezioni di musica (inteso su come si fa la musica, non su quale musica sia meglio, dato che è una questione soggettiva anche di fronte a musica "oggettivamente" suonata male), io ascolto. Allora, se Stefanini mi fa una analisi precisa e puntuale sulle motivazioni (musicali) per cui i pezzi di jovanotti sono poco riusciti, posso magari non essere d accordo ma fa parte della critica musicale e quindi mi si giustifica . In questo caso invece, è come se mi dicesse che siccome jovanotti ha la barba la sua musica non è buona: lo capisci anche tu che non esiste un nesso causa-effetto, no? Ecco, secondo me, il fatto che guardi a Battiato non è sufficiente a definire l'operazione mal riuscita, e necessito di una valida spiegazione per non reputare quello di Stefanini un "semplice parere personale" che, se inteso in questo modo, giustifica tutto quanto ho detto fino ad ora. Lo so, pretendo troppo. Auguri anche a te.

  • MiMa 3 anni fa Rispondi

    @maxavo Se le cose stanno come dici, allora anche tu puoi evitare di leggere quello che scrive un critico musicale, che se fa onestamente il suo mestiere deve esprimere quello che pensa senza che poi ci sia qualcuno che critica il critico: io almeno la vedo così. Non ti piace quello che scrive? Padronissimo, leggi quello che scrive qualcun altro. Semmai può essere Jovanotti a ribattere, come fece Guccini tanti fa con Bertoncelli (e scusami il paragone irrituale…). Buone Feste.

  • maxavo 3 anni fa Rispondi

    @simonestefanini , il mio appunto non sta nel tuo diritto sacrosanto di farti piacere o meno la musica di jovanotti, ma nella tua considerazione che "dovrebbe " fare un altro tipo di musica (un po come dire: "le donne stiano in cucina"). Non so te, ma io non mi aspetto certo che jovanotti mi cambi la vita, ne lo vedo come una montagna intenta a partorire chissà cosa. Da lui, come da tutti i musicisti, mi aspetto che faccia buona musica e su quella, posso esprimermi secondo la mia sensibilità; sensibilità che non ha la presunzione di ergersi al di sopra addirittura di colui che la produce. Non ti piace? ok, prendo atto (jovanotti pure, presumo), da qui a farne quasi una qustione morale anche no, ed è questo che ti contesto. Di gente che ci dice come vivere ce n'è anche troppa e non mi sembra che jovanotti rientri in questa categoria ; tu, al contrario, suggerisci a jovanotti cosa puo permettersi e cosa no e, per quanto sia tuo diritto farlo, non è quello che vorrei leggere in una recensione."parliamo un po' di questi tempi infami, di come digerirli e superarli, che gli artisti servono anche per questo e spesso l'allegria non basta" dici, ed anche mi trovassi daccordo, non sono le tue esigenze d ascolto a monte di una qualsiasi proposta musicale ( a meno che non sia la tua). Non ti va di ballare? ascolta qualcos altro, perchè altrimenti hai scambiato jovanotti per un tuo juke box personale. Lo trovo un filino presuntuoso, no?

  • davide3 3 anni fa Rispondi

    Prendi 2 parti di Max Gazzè e due parti di Franco Battiato, agitare bene e servire co una scorzetta di Jovanotti.

  • simonestefanini 3 anni fa Rispondi

    @maxavo Mi sembra nel pezzo ci sia rispetto per l'artista ma anche critica musicale, che poi è quello che siamo. Jovanoti ha a disposizione il miglior producer del mondo e tutta la libertà creativa possibile, non penso sia uno scandalo ribadire che la montagna ha partorito il topolino.

  • Chunga 3 anni fa Rispondi

    Sei bravo bravo bravo! Concordo su tutto, e aggiungo che i nuovi beach parties suonano, come tempismo, simili al libro di Speranza su come ha combattuto e vinto la pandemia. In Italia comunque, sentire questo tipo di analisi schiette in mezzo a tante bavose vellicate di orifizi, manda in sollucchero. Prova a non cambiare mai. @simonestefanini

  • ClaudioTravaglia 3 anni fa Rispondi

    Recensione schietta e coraggiosa che condivido in buona parte. Il merito? Non seguire pedissequamente gli ossequi che al Nostro sempre riserva il mainstream.

  • maxavo 3 anni fa Rispondi

    onestamente, questa riflessione su jovanotti è al quanto strampalata ed assomiglia agli strali del tipo"giu le mani dai kraftwerk" gettati in faccia ai Bluvertigo. Tradotto: se jovanotti fa musica del cazzo (ammesso che ne abbia mai fatta, dopo gli esordi) ci va bene, ma quando comincia anche solo a guardare a qualcosa di piu alto proprio no; ci faccia ballare l'estate e stia al suo posto. Detto da chi dovrebbe amare la musica a 360 gradi senza pregiudizi è molto piu fuoriluogo di jovanotti che "fa Battiato". Jovanotti ha tutto il diritto di fare quello che gli pare senza che qualcuno (tu) gli dica cosa deve fare per farti piacere, per assecondare le tue aspettative(basse?) sulla sua musica. Jovanotti ha fatto dischi belli e dischi brutti, ma li ha sempre fatti ( e questo non si puo negarglielo) credendoci fino in fondo, e regalandoci una sua istantanea di quel momento. Il problema, semmai, non è se assomiglia Battiato, ma se nell esserlo riesce a fare della buona musica, ed è su quello che , chi capisce di musica, dovrebbe discutere. Jovanotti non ha responsabilità nei confronti di nessuno, se non verso se stesso e la propria musica, che solo accidentalmente puo diventare anche la mia o la tua, quella di miloni di persone o solo di decine. POi, minimizzare l intenzione definendola cosplay, è l affermazione superficiale di che ha ascoltato i pezzi dell ultimo ep con poca attenzione, non cogliendone una inedita nota malinconica anche laddove non te l aspetteresti. Mi piace? non lo so ma non è questo il punto: il punto è se sta cercando qualcosa o è un operazione estemporanea. Opto per "la prima che ho detto" (in fondo, è un ep), e quando si cerca qualcosa quasi mai la si trova al primo colpo. Ma è giusto così. Ed in ogni caso, nessuno ci obbliga ad ascoltarlo se non ci piacerà il risultato, senza che sia "lesa maestà".