King of Provincia 2025: ecco i nomi dei finalisti

Vi presentiamo i 32 progetti in gara per l’ambito tour, che racconteremo nelle prossime settimane attraverso storie e musica. Un’occasione per dare visibilità a chi suona lontano dai riflettori delle grandi città.

- tutte le grafiche di Francesca Almasio

Non è un concorso a premi, ma ci sarà un vincitore. Non è una rassegna digitale, ma qualcuno salirà davvero sul palco della finalissima del prossimo 11 dicembre al Detune di Milano. Non è un modo per far crescere la nostra community, ma anche quest’anno la risposta è stata forte, decisa e piena di entusiasmo.

KING OF PROVINCIA è il messaggio che abbiamo scelto per raccontare le giornate passate ad ascoltare, scoprire e riscoprire progetti nuovi: quelli che durante tutto l’anno cerchiamo di scovare, sostenere e accompagnare mentre crescono. È ciò che facciamo da oltre 25 anni: fotografiamo istantanee musicali, proviamo a intercettare cosa sta succedendo nei luoghi più nascosti del paese e lo facciamo con la speranza — e la responsabilità — di saperne cogliere le sfumature.

Non importa se un progetto è appena nato o arriva da una gavetta infinita fatta di furgoni, locali semivuoti e paste del rock preparate all’ultimo. Questo rimane un lavoro di ricerca, approfondimento e cura. Grazie ai nostri giurati, anche quest’anno siamo riusciti a selezionare 32 artisti, e nelle prossime settimane ve li racconteremo: con il loro punto di vista, i loro territori, le loro storie, la loro musica. Per noi sono già fondamentali così come sono.
È vero, uno di loro vincerà un tour il prossimo anno, ma la nostra essenza resta quella di dare qualcosa in più a chi ci legge e a chi ci affida la propria voce.

Da Trento a Catania, da Sassari a Trieste: venite a conoscere i 32 scelti per raccontare l’Italia attraverso i suoi territori e i suoi suoni. E chissà, magari si nasconde proprio lì qualcuno di cui non potrete più fare a meno.

 

All You Can Hate

Band indie rock che prende a schiaffi il presente mescolando post-punk, midwest emo e sbuffi shoegaze, ma con quella sensibilità pop che ti resta appiccicata addosso. Nei testi infilano le crepe della loro generazione: solitudini lucide come neon, dipendenze digitali che ti risucchiano, voglia di riscattarsi e un groviglio emotivo che pulsa sotto ogni accordo.

Il risultato è un suono che sa di camerette disordinate e notti lunghe, di fuga e ritorno, di messaggi lasciati in sospeso. Un’estetica DIY, un’urgenza sincera, e quella malinconia elettrica che sembra parlare dritta alle vene di chi ascolta. All You Can Hate non fa solo canzoni: mette in scena un malessere condiviso e lo trasforma in un inno catartico, da urlare tutti insieme sotto il palco.

ANDREFUOCO 

Cantautore-ingegnere con la testa nei circuiti e il cuore negli accordi, incastra rock d’autore e immaginario scientifico come fossero formule sbilenche trovate ai margini di un quaderno. Usa la canzone come dispositivo di divulgazione subliminale: tra metafore tecniche, intuizioni da laboratorio e slanci emotivi, racconta le contraddizioni della modernità con un’ironia tagliente e uno sguardo che non teme di smontare il mondo pezzo per pezzo.

Il suo universo è fatto di equazioni sentimentali, parabole sociali e ritornelli che sembrano esperimenti riusciti per caso. Andrefuoco accende scintille dove non te l’aspetti: nelle crepe del quotidiano, nelle storture del progresso, nelle storie di chi vive sospeso tra disillusione e bisogno di senso. Un cantautore che non si limita a cantare: mette a nudo il caos, lo analizza, e poi lo rimanda indietro in forma di musica.

Arturo 

Dal suo cuore al cuore del mondo: per lui non è uno slogan, ma una direzione di marcia. Perché che senso ha fare musica, se non provare a lasciare messaggi capaci di rendere questo posto almeno un po’ più bello? Ha 24 anni, è sardo fino al midollo, e si muove in quel territorio di confine tra rap, indie e rock dove nulla rimane mai davvero fermo. Gli piace mettere ordine dove prima c’era caos, ricomporre pezzi sparsi in un collage emotivo che cambia forma a ogni brano.

La sua musica nasce così: da un’isola che è insieme radice e fuga, da parole appuntate di notte, da beat e chitarre che cercano di tradurre quello che spesso resta incastrato tra i pensieri. Un percorso fatto di contraddizioni, inciampi e piccole rivelazioni — con l’ambizione di arrivare dritto, senza filtri, a chi è in cerca di un segnale dentro la confusione.

Asianoia 

Tra post-punk e canzone italiana (post-noia), gli Asianoia trasformano la forma canzone in una soluzione alternativa, un luogo dove osservare il reale attraverso la lente del paradosso. Raccontano l’assurdità del quotidiano, le persone, le città, le condizioni mentali complesse e contraddittorie, con uno sguardo acuto e ironico.

La loro musica diventa uno strumento collettivo di emancipazione e di lotta, un mezzo per dissezionare ciò che è distorto e violento, trasformando tensioni, inquietudini e contraddizioni in energia sonora, riflessione e partecipazione attiva.

d!base 

Progetto cantautoriale elettronico nato a Forlì, dove parole taglienti e suoni sintetici si fondono in un equilibrio unico e personale. La doppia anima, fatta di intimità emotiva e distorsioni sonore, definisce l’identità musicale, creando un universo riconoscibile e incisivo.

Ogni brano è un incontro tra sensibilità e sperimentazione, tra liriche che scavano dentro e arrangiamenti elettronici che spingono oltre i confini tradizionali, trasformando emozioni e tensioni in un’esperienza d’ascolto intensa e originale.
 

Dalyrium Bay

Dalyrium Bay trasformano il palco in un terreno elettrico, dove l’urgenza del punk incontra una strumentale ribelle, imprevedibile e sempre sul punto di travolgere. La loro identità nasce dall’incrocio di mondi diversi: alternative folk rock che si contamina con sonorità balkan, riff surf taglienti e waltz feroci che spezzano il ritmo per rilanciarlo ancora più forte.

Ogni brano è un piccolo rito catartico, una miscela di ironia, istinto e tensione che vive nell’energia del momento e nel contatto con il pubblico. In costante movimento, intrecciano disordine e precisione, collettività e anarchia sonora, dando vita a uno stile personale che non chiede permesso e non conosce regole.

DHARMA

I DHARMA sono un trio palermitano alt-rock che mescola nervi emo e visioni psych in un sound che sembra oscillare tra lucidità e vertigine. Nascono nel 2024, raccogliendo l’eredità dei BLISS (attivi dal 2017) e portandola in una forma più cruda, più diretta, più affilata.

Nel 2025 pubblicano i singoli “Svegliami”, “Vortice” e “Le Stupide Idee”, tre istantanee diverse dello stesso tumulto: un risveglio improvviso, un gorgo emotivo, un pensiero che ti scoppia in testa. I DHARMA lavorano così, trasformando tensioni e fragilità in vibrazioni elettriche, con un’estetica che sa di sottoscala umidi, strade di notte e un’urgenza che non concede zone d’ombra. Un progetto giovane, ma già carico di quella fame che non si finge.

Eibi 

Eibi, pianista e produttrice classe 2000, intreccia alt-pop e sperimentazione come fossero fili di una stessa trama. Nei suoi brani costruisce paesaggi sonori intimi e circolari, dove l’emozione incontra la ricerca, e il passato dialoga con il presente senza mai perdere delicatezza.

Il suo universo è fatto di pianoforti che respirano, beat che sembrano arrivare da stanze lontane e dettagli sonori che diventano confessioni sussurrate. Eibi scolpisce atmosfere più che canzoni, trasformando ogni traccia in un piccolo rito d’ascolto, sospeso tra fragilità e controllo, nostalgia e scoperta. Un percorso in costante evoluzione, guidato da una sensibilità che non teme di esplorare zone d’ombra e nuove possibilità.


Emilya Ndme 

Emilya Ndme, voce alt-rock da Genova, miscela post-punk, shoegaze e una vulnerabilità che non ha paura di mostrarsi. Nei suoi EP ruvidi e nei singoli carichi di tensione emotiva canta imperfezioni vere, senza levigare gli spigoli e senza fingere certezze.

La sua è una musica che graffia ma consola, fatta di chitarre che sfumano come nebbia sul mare e parole che arrivano dritte, senza filtri. Glass Skin, il suo ultimo singolo, è un urlo contro l’ageismo: una protesta lucida e feroce che mette a nudo la pressione sociale di restare “giovani” a ogni costo. Emilya Ndme continua così a ritagliarsi uno spazio unico, dove la fragilità diventa forza e il rumore diventa verità.

Forse Danzica 

La band che incarna i capricci di Matteo Rizzi, classe 1997: un mix di post rock, elettronica e cantautorato, esperienze di vita tra Milano — dove si trasferisce a vent’anni per poi volerne partire negli otto successivi — e immaginazione sconfinata.

Tra i progetti discografici, un album sulla Transiberiana nel 2024, una messa da requiem nel 2025 e un viaggio negli abissi con i pesci del profondo nel 2026, la musica diventa specchio di curiosità, eccentricità e visioni personali, capace di trasformare esperienze, fantasia e riflessione in un percorso sonoro unico e imprevedibile.

 


Greta Grida 

Artista ribelle del 2004, fonde rock, grunge, punk, electro e pop in un sound eclettico, accompagnato da testi ironici e provocatori. Sul palco sprigiona energia e follia, mescolando critica sociale e immaginazione, con un’estetica che richiama gli anni 2000.

La sua musica è un equilibrio tra caos e melodia, tra provocazione e gioco, creando un universo sonoro e visivo immediatamente riconoscibile. Con arrangiamenti curati, ritmi travolgenti e una capacità naturale di coinvolgere il pubblico, riesce a trasformare ogni brano e ogni live in un’esperienza intensa, emozionante e indimenticabile.

Grimace of the White Fly

Grimace of the White Fly è un trio alternative/art rock composto da Mario e Giovanni Moscotto e Diego Vermiglio. Nato nel 2024, il progetto ha già pubblicato il singolo Restless Analogue e l’EP Inconcrete, mostrando un approccio musicale che unisce sperimentazione e intensità emotiva.

Il loro sound combina strutture articolate, atmosfere dense e melodie incisive, creando un universo sonoro riconoscibile e coinvolgente, capace di catturare l’ascoltatore tra tensione, energia e momenti di introspezione.

High Disaster 

High Disaster è un power trio punk rock che mescola energia cruda e atmosfera teen-grunge, mantenendo un’attitudine rock’n’roll tanto nei testi quanto in un sound diretto, ruvido e dirompente.

Nata nel 2021, la band siciliana porta sul palco un immaginario intriso di sole, salsedine e ribellione, trasformando le vibes californiane in un linguaggio tutto loro, filtrato attraverso l’atmosfera della propria isola. Le loro canzoni scorrono come un vortice di distorsioni, melodie contagiose e slancio adolescenziale, costruendo un live che non si limita a suonare, ma travolge.

japaneseghostarmy 

Sono di Napoli, sono un duo che cambia idea più spesso del meteo sul lungomare, ma una cosa resta identica a sé stessa: la voglia irriducibile di suonare ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltare il loro disappunto verso ciò che i grandi si ostinano a chiamare “normalità”.

Nel loro mondo le certezze durano un attimo, le intuizioni scoppiano come petardi e ogni palco — grande o minuscolo — diventa il luogo perfetto per dare voce a inquietudini, ironie e piccole rivolte quotidiane. Un progetto in continua mutazione, ma con un’urgenza che non cambia mai: trasformare il disagio in musica e la musica in un legame diretto, senza filtri, con chi li sta ad ascoltare.
 

Krisj Wannabe 

Nato negli States, cresciuto in Italia e oggi di base a Tokyo, porta con sé un bagaglio culturale che si riflette in un sound spigoloso e riconoscibile. Combina post-punk, attitude grunge e testi socialmente consapevoli, trasformando ogni brano in un piccolo manifesto inquieto e lucidissimo.

All’interno della scena crankwave si sta affermando come una delle proposte più originali: un artista che non teme di graffiare, di scavare nelle contraddizioni e di restituire tutto con un’energia che vibra tra rabbia, visione e consapevolezza. Una voce nomade, ma con un’identità ormai inconfondibile.

LINFA 

 

I Linfa sono un trio Alternative Rock di Monza che suona come una pressione atmosferica pronta a cambiare improvvisamente. I loro brani sono catartici: nuvole dense d’incertezza che si addensano piano per poi esplodere in temporali di chitarre acide, ritmiche feroci e un’urgenza che ti arriva addosso senza chiedere permesso.

Cantano in italiano, scavando tra fragilità, tensioni e verità scomode, trasformando ogni pezzo in una scarica emotiva che non lascia scampo. I Linfa sono quel momento in cui l’aria si fa elettrica e capisci che sta per succedere qualcosa — e quando succede, fa rumore.

 

Marta Guidoboni 

 

Ferrarese, crea un indie pop intimo e onirico che mescola cantautorato e bedroom pop. Tra melodie delicate e tocchi di ironia, registra in casa, trasformando ogni brano in un piccolo universo personale.

La sua musica esplora emozioni e atmosfere sognanti, facendo dialogare vulnerabilità e leggerezza. Con arrangiamenti curati e attenzione ai dettagli sonori, costruisce un universo musicale coerente, riconoscibile e capace di sorprendere ad ogni ascolto.


Martina Di Nardo 

Cantautrice e producer di Napoli, scrive, registra e si occupa di produzione, mix e master direttamente dalla sua stanza, trasformando ogni spazio domestico in uno studio creativo. Il suo sound naviga tra indie dreamy e tocchi di alternative, creando atmosfere sospese e avvolgenti.

I testi sono flussi di coscienza che intrecciano il sé e l’altro, l’amore e la paura, trasformando emozioni intime in piccoli racconti universali. Ogni brano è un viaggio personale che diventa collettivo, dove delicatezza e introspezione si mescolano con una produzione curata nei minimi dettagli, dando vita a un universo sonoro coerente e magnetico.

Maude 

Il loro “motto” è fare musica normale per persone normali: raccontare vite e percorsi speciali proprio nella loro apparente quotidianità, con la speranza di parlare un po’ a tutti e di tutti.

Nato nel 2015, il progetto si muove nell’alternative rock con un’attitudine curiosa e sperimentale, alla costante ricerca di nuovi suoni. Tra rock, punk e atmosfere alternative, assorbe influenze da artisti indipendenti italiani e internazionali, trasformandole in un linguaggio personale che cresce di pari passo con le storie che desidera condividere.

Ore di Sole 

Nati nella provincia dove i giorni sembrano tutti uguali, i paesaggi si assottigliano e urlare diventa una necessità, trasformano frustrazione e quotidianità in musica potente. Grinta viscerale, distorsioni abrasive e caos essenziale si intrecciano con atmosfere sognanti, dando vita a uno stile personale definito “shoegaze punk”, capace di raccontare colore, irrequietezza e tensione emotiva.

Ore Di Sole è il manifesto di questo universo sonoro: un equilibrio tra energia bruta e sensibilità, tra rabbia e introspezione, dove ogni brano diventa un piccolo viaggio emotivo e ogni nota un urlo che lascia il segno.


RENTAL0012 

I RENTAL0012 sono quattro ragazzi del 2004, apolidi digitali che osservano e si confrontano con il mondo dalla loro piccola realtà nella comunità slovena. La loro musica fonde senza confini indie rock, rap, alt, elettronica e acustica, creando un sound eclettico e sorprendente.

Ogni brano è un punto di contatto tra esperienze personali e impulsi globali, un tentativo di dare forma sonora a una generazione che cresce sospesa tra reale e virtuale, tra radici locali e orizzonti digitali illimitati. I RENTAL0012 raccontano così il loro mondo con urgenza, curiosità e un’irriverente libertà creativa.

Scraffs 

Gli Scraffs nascono nel 2024 da un bisogno urgente e condiviso di trasformare il caos in suono. Le loro chitarre si sfidano, la ritmica pulsa come un cuore impazzito, e la voce oscilla tra dolcezza e rabbia, catturando ogni tensione emotiva.

Sul palco non cercano semplicemente il pubblico: lo travolgono, lo risucchiano dentro un vortice di energia e suono. Ogni esibizione lascia un segno, una traccia che resta e si imprime nella memoria, come un ricordo scolpito nella melodia stessa. Gli Scraffs non suonano solo canzoni: generano esperienze da vivere fino all’ultima nota.

Seneca Effect 

Tra post-punk e alt-rock anni ’80-’90, i Seneca Effect plasmano un suono viscerale e melodico, capace di sostenere testi lucidi e penetranti che parlano di disincanto, crisi climatica e fragilità del nostro tempo.

La loro musica è un equilibrio tra energia ruvida e dettagli melodici, tra tensione e introspezione, trasformando ogni brano in una riflessione intensa e immediata sul presente. I Seneca Effect non si limitano a suonare: raccontano, scuotono e accompagnano l’ascoltatore in un viaggio emotivo e consapevole.

S L E B O 


Dalla scintilla inquieta di Daniele e Cristian prende vita Slebo: un progetto dal suono febbrile e visionario, dove elettronica pulsante, post-punk fisico e testi incisivi trascinano chi ascolta oltre ogni limite.

Ogni brano è un’esperienza intensa, un viaggio tra tensione e liberazione, dove ritmi serrati e atmosfere ipnotiche si intrecciano con parole che colpiscono dritto al centro. Slebo non si accontenta di suonare: crea paesaggi sonori che sfidano confini e convenzioni, trascinando in un vortice emotivo chiunque decida di seguirli.


Soviet Space Dogs 

Da Cinisello, emerge un suono ruvido e denso che fonde grunge e stoner in un mix potente e coinvolgente. Percorsi diversi si incontrano nelle contraddizioni: tensione e melodia, forza e delicatezza, e, ogni tanto, un richiamo alla Spagna.

La loro musica esplora spazi tra energia e introspezione, creando atmosfere stratificate dove ogni brano diventa un equilibrio tra impeto e sensibilità, tra radici rock e sperimentazioni personali, restituendo un’identità sonora forte e riconoscibile.
 

Talkin’ Chaos 

Band alternative rock vicentina, capace di fondere punk, grunge, indie e shoegaze in un sound coerente e riconoscibile. I loro testi autobiografici in inglese si intrecciano con una forte identità sonora, dando vita a brani che sono al tempo stesso personali e universali.

Il debut album “Felt Cool, Might Delete Later”, uscito nell’ottobre 2025, conferma la loro capacità di creare atmosfere potenti e coinvolgenti, tra distorsioni taglienti e melodie che restano impresse, definendo un progetto solido e con una visione chiara nel panorama alternative rock contemporaneo.


The Eil 

Sono il Garage che molti hanno cercato e il Fuzz che mancava. I THE EIL – noti per il singolo “Not Enough” – portano sul palco un’energia diretta e senza compromessi, fatta di chitarre ruvide, ritmiche serrate e un’attitudine che non ammette pause. Le chiacchiere sono finite: il loro suono travolge, scuote e coinvolge, trasformando ogni live in un’esperienza intensa e immediata, dove l’urgenza di suonare si fa protagonista assoluta.

1 44 98

Rapper torinese classe ’98, costruisce un immaginario radicato nel reale e nel quotidiano, trasformando le sue liriche in uno degli elementi più distintivi del suo stile. Con una scrittura che privilegia parola e narrazione, riporta al centro del rap il racconto diretto e autentico, tra introspezione e osservazione sociale.

Ogni brano è un piccolo affresco di vita, dove esperienze personali e riflessioni si intrecciano, dando forma a un rap capace di colpire tanto per contenuto quanto per approccio, senza mai perdere intensità e sincerità.


Veramentebravo 

Cantautore umbro classe ’03, con un progetto nato nel 2019 che mescola sonorità pop a influenze di alternative rock, bossa ed elettronica. Ricco di ricerca musicale, lavora per trasformare complessità e sperimentazione in semplicità ed evocatività, creando brani che restano impressi per atmosfere e sensibilità.

La sua musica unisce introspezione e cura melodica, esplorando territori sonori diversi pur mantenendo un filo emotivo coerente, capace di coinvolgere chi ascolta e di lasciare spazio all’immaginazione.

Violabaciatutti 

Violabaciatutti, cantautrice il cui nome strizza l’occhio al celebre film, concepisce le sue canzoni come esplosioni emotive in corsa su un’auto verso territori sconosciuti. Tra fiori calpestati e lacrime mai versate, ogni brano diventa un viaggio intenso e personale, dove vulnerabilità e forza si intrecciano in un racconto musicale senza filtri.

La sua musica cattura l’urgenza del momento, trasformando paesaggi interiori e ricordi in melodie che travolgono e coinvolgono chi ascolta, facendo di ogni traccia un piccolo percorso emotivo da vivere fino all’ultima nota.


Who Shot Matt 

Who Shot Matt, band di Pescara nata nel 2023, mescola rock e garage in un sound diretto e senza fronzoli. Nei loro brani raccontano disordine, ostinazione e ciò che rimane in piedi quando tutto il resto crolla, trasformando tensioni e caos in energia pura sul palco.

La loro musica è uno spazio dove fragilità e determinazione convivono, tra chitarre ruvide, ritmiche serrate e melodie che restano impresse, rendendo ogni canzone un piccolo manifesto di resilienza e voglia di reagire.

Youngover 

Band indipendente dell’hinterland milanese, nel 2025 pubblicano il primo EP Milano, Amori Giovanili. Dopo anni di live e sperimentazioni, definiscono la loro identità in un sound che fonde pop cantautorale con influenze jazz e funk, creando atmosfere dal sapore nostalgico e raffinato.

Le loro canzoni raccontano emozioni quotidiane e momenti sospesi, intrecciando melodie accattivanti e arrangiamenti curati, per costruire un progetto musicale coerente e riconoscibile, capace di catturare tanto l’orecchio quanto l’immaginazione dell’ascoltatore.

 

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L'articolo King of Provincia 2025: ecco i nomi dei finalisti di Teo Filippo Cremonini è apparso su Rockit.it il 2025-11-26 16:16:00

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