L'elettronica di Savnko lascia tutti in sospeso (come queste giornate)

Producer milanese, a Londra ha scoperto synth e sampling e ora i suoi beat esplorano confini sempre più distanti e affascinanti. Ascoltare "Epic Arguments" per credere

Savnko in versione londinese
Savnko in versione londinese

Le strade deserte, i negozi chiusi, le serrande abbassate: prima erano solo lo scenario abituale di chi lavorava di notte, o, ancora meglio, di chi a tarda mattina finiva di lavorare, di scrivere, magari di sognare. Adesso invece è come se fossimo sprofondati in un’eterna tarda nottata che trascolora nel mattino, in cui ogni suono è ovattato, spento e appena percepibile. Ecco, queste sensazioni, questi momenti particolari li abbiamo ritrovati in Epic Arguments di Savnko, producer nato nel 1996 a Milano.

Davide, questo il suo vero nome, inizia a suonare a 14 anni, scoprendo l'elettronica. A 17 si trasferisce a Londra, dove lavora in una caffetteria. Ed evolve non di poco i suoi ascolti e il suo stile, approdando a musica completamente diversa da quella che aveva prima di allora ascoltato in Italia. Ama il suono del synth e il sampling, e dice di voler rendere l'atmosfera londinese, i suoi colori e le sue abitudini, in ogni sua composizione

Epic Arguments è ricco di spunti, un disco rifinito alla perfezione, dove i suoni si corrispondono quasi come in una terzina dantesca. Soprattutto, un disco nel quale ritroviamo quelle stesse emozioni di vita sospesa che, tutti noi, stiamo imparando a conoscere in questo strano periodo.

Prendiamo Mudboy, la seconda traccia del disco. Ricorda i lampioni ancora accessi mentre la città, lentamente, si sveglia quando si sta tornando a casa dopo una serata andata lunga, oppure si sta invece uscendo per pigliare il treno e interpretare il ruolo del pendolare cronico?

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I suoi suoni elettronici soffusi e vibranti creano un’atmosfera avvolgente, che Savnko è abile nel modulare con piccoli tocchi, fino poi a farla esplodere verso il finale. Elettronica fatta bene, insomma

Quello che veramente marca la differenza tra un normale album del genere e questo, ben al di sopra della media, è proprio la dinamica dei piano-forte. Anche Her, il nostro pezzo preferito, è una canzone che parte nascondendosi; si è quasi tentati di alzare il volume tanto l’imput di suono è debole in sede di incipit. Poi cresce, sale e ci avvolge. Come Londra e come la voglia di tornare là fuori. 

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L'articolo L'elettronica di Savnko lascia tutti in sospeso (come queste giornate) di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-03-26 17:46:00

Tag: album

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