Liberato è una cometa impazzita che viaggia tra Skrillex e Pino Daniele

U' Burdell. Ossia il live del cantante di "9 maggio" a Milano, rimandato per tre anni, conferma l'unicità di un progetto che non è affatto solo hype e mostra nuove traiettorie per l'artista. Il nostro racconto

Il live di Liberato del 9 settembre 2022 - foto di Giuseppe Maffia
Il live di Liberato del 9 settembre 2022 - foto di Giuseppe Maffia

Tre anni: l’eterna attesa delle persone accodate all’Ippodromo di San Siro sin dalle prime ore del 9 Settembre è terminata. Domandando ai fan di Liberato stretti nel pratone a quando risalga l’acquisto dei loro biglietti, molti rispondono “al 2019”, scuotendo la testa, ma col sorriso stampato in faccia e sulla maglia la famigerata rosa spinata, simbolo del loro eroe in maschera. C’è anche chi, riuscito a posticipare i propri piani con ogni rinvio dell’evento e fino al placarsi della pandemia, si è ritrovato con un volo o un treno cancellato, la trasferta al Milano Rocks stroncata all’ultimo dallo sciopero. Ma lo show deve iniziare.

Foto di Giuseppe Maffia
Foto di Giuseppe Maffia

Sebbene l’identità di Liberato sembrerebbe ormai di dominio pubblico, i quattro musicisti sul palco rimangono bardati fino ai capelli: la gabbia di luci che li separa dai 25mila spettatori si è fatta vera protagonista del live, assieme al resto della scenografia mozzafiato di Quiet Ensemble e Martino Cerati. Liberato non si allontana un istante dai tasti del pianoforte, l’intera band al totale servizio della musica. Oltre due ore di set, sotto un’immensa luna pienissima.

Primo piano di Liberato - foto di Giuseppe Maffia
Primo piano di Liberato - foto di Giuseppe Maffia

I primi minuti di intro si gonfiano di anticipazione, synth ed 808: il palco è un’astronave. Ad aprire le danze è Guaglio, capofila di una scaletta le cui canzoni sfumano tra loro e dentro ai colori delle visual. Se Anna viene accompagnata da un tramonto di luci pastello, Je te voglio bene assaje la cantiamo immersi tra onde blu cristalline.

Il palco di Liberato - foto di Giuseppe Maffia
Il palco di Liberato - foto di Giuseppe Maffia

La folla lo chiama per nome: “vai, Genna’!” e l’artista tutto in nero porta loro "u’burdell" che aveva promesso, tra infinite hit ed interludi nostalgici, a cavallo tra un concerto, una discoteca ed un’esposizione d’arte visiva. Il già pluri criticato impianto audio dell’Ippodromo, però, non fa tremare la terra quando partono classiconi Ibiza anni ‘90, da Freed from Desire a We come from Napoli, o quando un remix da pugno in aria di Cicerenella introduce Tu t'è scurdat’ e me, il saluto finale di Liberato a Milano.

La folla per Liberato - foto di Giuseppe Maffia
La folla per Liberato - foto di Giuseppe Maffia

Ci pensa il pubblico ad alzare i decibel nei momenti più singalong della scaletta: il tributo club a Pino Daniele di Yes I Know My Way e la cover di What’s Up delle 4 Non Blondes, l’unico istante vagamente in acustico dell’intero concerto. Sì, perché il repertorio originale di Liberato, dopo anni di attesa e nuovi trend a concorrere, assume un lieve pallore in mezzo ai brani intramontabili suonati e coverizzati la sera del 9 Settembre. Quando sulla più famosa, urlatissima 9 maggio, il chitarrista replica con un assolo di chitarra il beat-drop di Skrillex in Make it Bun Dem, c’è da domandarsi se il futuro di Liberato abbia in serbo un bel dubstep revival in chiave partenopea. Non ci resta che tornare ad attendere.

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L'articolo Liberato è una cometa impazzita che viaggia tra Skrillex e Pino Daniele di Vittoria Brandoni è apparso su Rockit.it il 2022-09-12 10:03:00

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