Oggi Madame è il cantautorato in Italia

Dopo il premio per il miglior testo a Sanremo, la giovane vicentina vince anche due targhe Tenco e porta finalmente l’urban nei “salotti buoni”. Benissimo così: la critica deve essere coraggiosa e guardare avanti. Se leggete i testi capirete che siamo davanti a una grande autrice

Madame in una foto di Mattia Guolo
Madame in una foto di Mattia Guolo

Intanto il fatto: Madame (vero nome Francesca Calearo nata a Vicenza nel 2002) è la vera trionfatrice delle targhe Tenco di quest'anno. Se n'è aggiudicate due, una per la migliore opera prima con l'album Madame e una per la migliore canzone (già Premio Lunezia a Sanremo) Voce. È l'artista più giovane ad aver vinto una targa Tenco e questo fa onore alla giuria, che ha saputo intercettare l'autorialità nella realtà, quella che ha un grande impatto sul pubblico. 

La critica torna in gioco e premia Madame, dopo gli anni dei numeri ebbasta, in cui contano solo gli stream e non il significato. Il Club Tenco segue la scia di decisioni che hanno fatto discutere, come il premio Pulitzer per la musica a Kendrick Lamar, che ha (finalmente) ufficializzato il rap e l'urban come genere letterario, in cui si riconoscono milioni di persone, capace di cambiare la lingua e le tematiche, di intercettare le urgenze e le istanze delle minoranze come nessun altro genere. Il fatto che in Italia, la capostipite di questo cambiamento sia una ragazza di neanche vent'anni è un dato eccezionale.

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Come dicevamo in un altro articolo commentando i risultati dei primi sei mesi in classifica FIMI, il pop italiano è cambiato, sta acquistando sempre più forza letteraria oltre che musicale e d'immagine, e qui Madame svolge un ruolo di prim'ordine, perché fin dal suo esordio con Sciccherie ha contribuito a creare una neolingua ritmica che fa apparire l'italiano "rotolante" come l'inglese mischiato all'arabo, mentre parla delle dinamiche che muovono i pensieri e le azioni di una teenager che si sente diversa da tutte le altre. Ciò che funziona a livello intimo e personale, nella sua prosa diventa anche generazionale, un inno al non soccombere di fronte a "certe sere", alle molestie, alla brutalità e ai propri pensieri neri. Un testamento post trap che nobilita il genere, spesso concentrato solo sull'edonismo.

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Questo è ciò che rende grande Madame, oltre al modo in cui gioca con la propria immagine, con la fluidità, con l'assenza di trucco o l'eccesso, senza attenersi a canoni preesistenti, creandone uno suo. Così ha fatto con la musica e altrettanto con le parole. Pensiamo a Voce, la canzone pluripremiata che l'ha fatta conoscere a un pubblico vastissimo, da Sanremo al cardinale Ravasi, che ha citato li versi di Madame “Sarà la voce ad essere l'unica cosa più viva di me” in un tweet, di certo interpretandoli con una tensione rivolta all'alto, ma nel suo testo c'è di più.  Queste le parole dell'autrice riguardo al testo: "Parla della ricerca della propria voce, quindi della propria identità in mezzo a tutto. Tutto il rumore e il caos del mondo, in modo da trovare sé stessi". Un'ode alla propria voce non in termini cosmetici o di valore musicale, ma come  testimonianza della propria esistenza. Una struggente storia d'amore e di mancanza con la parte più intima di se stessi, materiale cantautoriale come non se ne sentiva da tempo, introspezione contro il dilagare delle storielle d'amore del nuovo cantautorato. 

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Il nuovo singolo Marea non è da meno: la narrazione di un sogno erotico che la protagonista decide di non trasformare in realtà ma di lasciare evanescente e onirico. Il tormentone musicale dell'estate, Madame lo affida a un argomento poco trattato nella canzone italiana, a mente ricordiamo di getto solo L'America di Gianna Nannini e poche altre. L'erotismo, la masturbazione, la fantasia, sdoganate per un target giovane che comprende più e meglio degli anziani il cambiamento dei costumi e dei bisogni delle persone. Altro argomento assolutamente cantautoriale, espresso con linguaggio semplice e insieme ricercato, con metafore ardite e insieme di pronta presa: "Foresta, caligo, marea".

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Siamo sicuri che questo sia un gran momento per le cantautrici e che Madame, in questo senso, stia aprendo portoni per troppo tempo rimasti sigillati. Tra i finalisti delle targhe Tengo per l'opera prima c'era anche Emma Nolde con l'album Toccaterra, che nonostante faccia musica sostanzialmente diversa, ha un sacco di punti in comune con Madame come attitudine, abilità nell'uso delle parole e sincerità. Pensiamo anche ad Ariete, che col suo linguaggio teen, semplice e schietto, riesce a passare dalla pubblicità del gelato in tv a tematiche di amore fluido, senza confini di genere. Quando guarderemo il 2021 in musica tra vent'anni, Madame sarà una delle protagoniste assolute, un'apripista e un mattone fondamentale per il cantautorato italiano del futuro, che oggi passa anche dai beat, dalle barre, dall'autotune e dalla cultura urban.

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L'articolo Oggi Madame è il cantautorato in Italia di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-07-15 10:18:00

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