Margherita Vicario: "Adoro avere 30 anni"

É la fase più ispirata della sua vita, dopo la fine dei "terribili 20". "L'attrice che canta" ride di questa e mille altre definizioni su di sé, ci racconta la sua quarantena alla riscoperta dei classici e il feat. dei suoi sogni

Margherita Vicario, foto di Matteo Lippera
Margherita Vicario, foto di Matteo Lippera

Margherita Vicario avrebbe dovuto iniziare il tour il 25 aprile, una data speciale per un progetto musicale speciale, lucido e ispirato, ma anche molto divertente. La collaborazione con Dade (bassista e poi chitarrista dei Linea 77 e di Salmo e produttore) ha dato vita a 5 singoli: Abaué, Mandela, Romeo (feat. Speranza), Giubbottino e l'ultimo, Pincio, tutti con i video creati da Francesco Coppola, ma anche della cover Is This Love? di Bob Marley per il tribute della Island. La ricetta di base è sempre la stessa, ma ogni volta in qualche modo diversa: base elettronica tra il club, il nu soul e la trap, voce di Margherita che canta con piglio ironico, da cantautrice intelligente sopra. Un clash di esperienze che la porta a essere una presenza fissa nelle playlist di un certo tipo.

Dicevamo: il tour sarebbe dovuto iniziare il 25 aprile, e invece ci siamo sentiti per parlare di ispirazione in casa, futuro dei concerti (e del mondo del cinema, che Margherita conosce bene), quarantena e di tutti gli argomenti che ormai hanno preso il posto del classico "progetti per il futuro".

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Come va questa quarantena?

Dai, va bene. All'inizio non me la sono vissuta proprio benissimo, ci siamo rimasti male un po' tutti, poi piano piano sono diventata paradossalmente più produttiva che in altri periodi. Non ho una routine giornaliera come fanno tanti perché in realtà non ce l'ho mai avuta neanche nella vita "normale", e in questa situazione ancora meno. L'unica cosa che provo a fare almeno 3-4 volte a settimana è un po' di attività sportiva, e qui c'è stato un cambiamento perché prima il mio sport era prendere i treni, correre alla stazione, e invece adesso mi costringo a fare un po' di training.

Ultimamente non stai sbagliando una mossa. Hai trovato la quadra, sei ispirata o c'è qualche collaborazione che funziona particolarmente?

Forse le tre cose insieme. Innanzitutto sono contenta che le ultime cose piacciano, sono ispirata perché ho lasciato da parte quell'occhio rivolto sempre verso di me e i miei problemi, mi sono guardata intorno e le storie delle persone mi hanno dato un po' di materiale nuovo, ho imparato a osservare ciò che mi circonda. Poi c'è la nuova squadra con cui lavoro (la INRI, ndr), che mi fa molto divertire, ho un po' meno paura, forse perché sono anagraficamente più grande. Ho superato i 20 anni, che sono un'età un po' difficile. I 30 mi sembrano più interessanti, ecco. 

Margherita Vicario, foto di Alessandro Treves
Margherita Vicario, foto di Alessandro Treves

Pincio, il tuo nuovo singolo, parrebbe avere un sottotesto e una dedica importanti.

Anche se sembra parli di questo periodo, l'ho scritta molto prima della quarantena ed è dedicata a mia cugina che fa l'ostetrica, un bel personaggio della mia vita, che mi ha sempre ispirato. Avevo bisogno di dare al pezzo una veste nuova, un arrangiamento elettronico un po' da fine concerto. Ho deciso di farla uscire adesso perché tutto combaciava: questo attestato di stima nei suoi confronti, che è una che fa un lavoro in ambito sanitario, lavora per gli altri, è arrivato in un momento particolare e mi sembrava giusto tirarlo fuori ora, un po' perché mi mancava, e poi può essere un messaggio di positività che riguarda non solo lei, ma tutti quelli che si prodigano in questo periodo per aiutare le persone. Mi dà gusto quando una canzone cade esattamente nel posto in cui deve cadere, mi piace quando le canzoni risuonano anche di qualcos'altro. Mi sono detta "è il momento perfetto": sono chiusa in casa, ho voglia di ballare, e Pincio ha una musica liberatoria, col finale collettivo. Mia cugina è molto contenta. 

Anche il video è stato girato in quarantena?

Sì, perché dopo tutto il lavoro che avevo fatto fino a ora sui video, mi sembrava un peccato non poter associare delle immagini al pezzo. Francesco Coppola, il regista, ha avuto l'idea di non documentare la gente chiusa dentro casa, ma di guardare fuori, ciò che succedeva agli altri.

Cinque nuovi singoli e nessun nuovo disco: perchè questa scelta?

Come sai, il mio disco precedente è del 2014 e volevo mettermi alla prova, quindi ho sfruttato la formula che questi tempi ci permettono: pubblicare un pezzo alla volta, non devi stampare niente e vedi passo passo. È nato tutto da Abaué, la canzone ci piaceva e non abbiamo voluto aspettare di avere un album per farla uscire. Mi è servito perché mi ha dato un po' di tara sul percoso che stavo facendo. Mi sono buttata senza paracadute, ma il far uscire una canzone alla volta è stata la bussola del nuovo percorso. Poi, il disco ci sarà, è in lavorazione, ho alcuni brani già finiti, però lo calcolo bene dal momento che escono 100 singoli a settimana e 25 album quindi, come si dice a Napoli, me lo sto trezziando (gustando piano piano).

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Pincio mi ha ricordato un aggiornamento di Hyperballad di Bjork. 

In questi anni ho visto molto da vicino, da dentro ma anche da spettatrice, i fasti dell'indie diventato mainstream. Sono andata a vedere i concerti, da Frah Quintale a Carl Brave o Calcutta, mi sono goduta lo spettacolo da fuori e ho pensato che il mio progetto musicale dovesse essere divertente, ho un po' abbandonato la chitarra da cantautrice per avere una veste più pop, semplicemente perché se io mi diverto da morire al live di qualcuno, voglio che anche la mia musica provochi le stesse sensazioni, ironica da una parte ma pure goduriosa. Dade (il già citato Davide Pavanello, che è anche il boss di INRI), il mio produttore, quando ci siamo incontrati per la prima volta mi ha domandato: "Se mi dovessi dire una reference per il tuo prossimo disco, chi mi diresti?" e io: "Mah, mi piacerebbe fare un disco alla Macklemore". Lui è cascato dalla sedia perché aveva esattamente lo stesso nome in testa. Era appena uscito Gemini, che è un disco pazzesco. Ci siamo trovati su quello e mi sono affidata a lui, ci stiamo divertendo molto.

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Ho ascoltato anche la cover di Bob Marley con la cassa dritta, com'è nata?

Island ha chiesto a un po' di artisti – Mahmood, i Selton e me – di suonare una canzone di Bob Marley per il suo 75° "compleanno". Per fare Is This Love? mi sono affidata a Dade, che ha messo il turbo.  È nata che mi ha detto "senti Marghe, rifare un capolavoro di Marley, o la prendiamo alla lontana o non ne usciamo". Quando mi ha mandato la sua idea di arrangiamento l'ho fomentato. Noi ci fomentiamo a vicenda e non pensiamo mai "magari non piace a nessuno". Se piace a noi andiamo dritti e finora questa cosa ha pagato. Io ho messo la voce, l'interpretazione e me la sono felicemente accollata, sono contenta che abbia avuto un riscontro positivo. Sembra il mese della cassa dritta, pure Pincio ce l'ha. C'è questa voglia di ballare che proprio non ci si scolla e l'abbiamo cavalcata!

Recentemente hai collaborato con Speranza e hai fatto un feat. nel disco di Elodie. Chi farebbe parte del tuo disco perfetto?

Eeeeh. Come sai i dischi sono pieni di featuring, io non ambirei a farne 18, ma magari un paio sì. Sai chi mi piace da morire da sempre? Quentin40, lo trovo un fico pazzesco, mi piace proprio la sua voce, mi piace come dice le cose, quindi forse lui sarebbe interessante. Ce n'ho anche altri in testa, ma in questo momento ti dico lui.

Margherita Vicario al MI AMI 2019, foto di Sara Cauli
Margherita Vicario al MI AMI 2019, foto di Sara Cauli

Off topic, ma nemmeno troppo: che ne pensi della proposta dei concerti drive- in?

Oddio aspetta ero rimasta al cinema drive in, hanno detto pure il concerto? Non so, più degli artisti mi farebbero pena quelli seduti. A un concerto hai voglia di muoverti, ma poi coi finestrini come fai? Come lo senti? Un conto è il film al drive in, non vedo l'ora di andarci e ha tutta una sua poesia, ma il concerto me lo dici te ora. Stai seduto in macchina, chi puoi andare a vedere? Non lo so, un cantautore noioso? 

Se te lo offrissero come unico modo di suonare live d'estate, lo faresti?

Come ho sempre fatto nella mia vita, prima vorrei fare il pubblico e poi stare sul palco, quindi direi "ok, fammi prima andare a uno che organizzi, me lo vedo e poi scelgo". Ancora ancora, se dessero a tutti una bella decappottabile in cui puoi saltare, tipo Snoop Dogg sul suo lowrider, ma con le auto di oggi la vedo dura.

Canti e sei un'attrice: chi ci metterà meno tempo a riprendersi, l'industria cinematografico televisiva o quella musicale?

Temo che ci rimetterà un po' di più a rimettersi in senso il mondo musicale, semplicemente perché vive di live e si basa principalmente su assembramenti di persone. Su un set ne lavorano tante, però si riesce a mantenere le distanze di sicurezza. Certo, non si potranno girare scene di massa, quando due attori si dovranno baciare, probabilmente dovranno misurarsi la febbre la mattina quando arrivano sul set, ci saranno di sicuro dei problemi, ma nella stessa natura della musica dal vivo è sare accalcati, abbracciati e bere dalla stessa bottiglia. Il mondo degli spot è già ricominciato, sai quanti spot puoi fare con un attore solo? Con il green screen lo metti dove ti pare, poi prendi immagini di repertorio, grandi droni sul Po' e monti tutto.

In questo momento sembra che la gente ascolti meno musica e che si rifugi nei classici consolatori. Tu cosa stai ascoltando?

Devo ammettere che è successo anche a me, io ad esempio la musica l'ascolto molto quando viaggio, essendo praticamente pendolare con Milano e Torino. La musica è anche molto legata alla socialità: esci una sera, ti prendi una birra e parli con gli amici delle cose uscite. I social sono importanti, ma il vero passaparola sarà sempre dal vivo. Anch'io mi sono fatta grandi ascolti di quello che mi piaceva in adolescenza, non so perché sono ritornata a bomba sugli Arctic Monkeys. Poi ascolto musica strumentale, classica, che detta così sembra voglia fare l'intellettuale e invece è un momento utile per fare un po' di studio, di ricerca monografica. Tipo: "Ok, cosa so di Chopin?", allora me lo ascolto, ho tre ore che sto pulendo casa e le metto a frutto.  

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Hai mai avuto la sensazione che qui in Italia, chi ha più di un talento nel campo dello spettacolo venga preso poco sul serio? 

Per come mi sta andando, ti potrei dire che non è vero, perché ho fatto della mia formazione teatrale una ricchezza, però questa è una cosa molto personale. perché scrivo le canzoni così. È anche vero che noi, a differenza del mondo anglosassone, non abbiamo una cultura dell'entertainment così variegata. A me piacciono tanto i musical perché ci sono dei performer pazzeschi, che sono dei grandi attori, ballano, sanno riflettere le emozioni col corpo e poi cantano con delle voci tecnicamente incredibili. Comunque di essere per alcuni "l'attrice che canta" non mi interessa più di tanto, magari poi faccio un disco che viene una bomba e alcuni diranno "la cantante che fa pure i polizieschi su RaiUno". Fare l'attrice è un lavoro che amo, ma l'attrice è un'interprete, può scegliere il suo percorso fino a un certo punto, poi mette una maschera. Quando scrivo le mie cose sono al naturale, non so come dirtelo meglio. Credo che comunque sia un problema più degli addetti ai lavori che del pubblico, al pubblico non gliene frega niente, anche perché buona parte dei miei ascoltatori non ha mai visto neanche mezza fiction sulla Rai, mentre forse i giornalisti vogliono che l'artista abbia un'identità unica. Io ce l'ho, ma faccio pure due mestieri diversi.

Come sono cambiati i tuoi progetti per il futuro?

Eh, quest'anno sarebbe dovuta essere un'estate piena di concerti: il 25 sarei dovuta essere a Genova al Balena Festival e sarebbe stata la mia prima data del tour. Partire il 25 aprile mi piaceva, era una bella data. I progetti non sono cambiati, mi farò trovare pronta, ho un disco a cui sto lavorando e paradossalmente ho più tempo per farlo, ho anche imparato a registrare da sola in casa, mi sono fatta un piccolo studio con Logic. Ora però bisogna vedere quello che ci dicono dalle Istituzioni, siamo tutti appesi allo stesso modo. Immagina però quando torneremo a suonare cosa succederà? Si sentirà un'elettricità tra la gente come non l'abbiamo mai sentita prima. 

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L'articolo Margherita Vicario: "Adoro avere 30 anni" di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-04-27 10:13:00

Tag: singolo

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