Massimo Volume: i testi di "Aspettando i barbari" in anteprima

Il 1° ottobre uscirà "Aspettando i barbari" dei Massimo Volume. Ecco i testi in anteprima.

Vi abbiamo anticipato la copertina, e venerdì potrete ascoltare il primo singolo. Il prossimo primo ottobre uscirà "Aspettando i barbari", il nuovo album di inediti dei Massimo Volume. Ecco i testi in super anteprima.
Vi abbiamo anticipato la copertina, e venerdì potrete ascoltare il primo singolo. Il prossimo primo ottobre uscirà "Aspettando i barbari", il nuovo album di inediti dei Massimo Volume. Ecco i testi in super anteprima. - Foto di Ilaria Magliocchetti

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Vi abbiamo anticipato la copertina, e venerdì potrete ascoltare il primo singolo. Il prossimo primo ottobre uscirà "Aspettando i barbari", il nuovo album di inediti dei Massimo Volume. Ecco i testi in super anteprima.

 

1. Dio delle zecche

(di Danilo Dolci)

Vince chi resiste alla nausea
chi perde meno
chi non ha da perdere

vince chi resiste
alla tentazione
tentazione di evadere

vince chi resiste
alle tentazioni
chi cerca di non smarrire
il senso
la direzione

vince chi non si illude

noi che accendiamo lumi,
per nasconderci le luci

la moda di esibirsi travestiti
da operai
la moda di fumare
la moda di sparare o non sparare
la moda di spararsi

noi che accendiamo lumi,
per nasconderci le luci

più confortevole inselvarsi
appiattandosi zecca


2. La cena

Se penso a te
ti vedo in via dei tigli
lo sguardo chiuso
contro il cielo azzurro

io sono l’altro
lui che volta le spalle
bruciato di luce
confuso nel paesaggio

e senza dare nell’occhio
esco fuori dall’inquadratura
devoto a nessuno
votato alla fuga

oh madre,
il vento scuote ciò che cede
le insegne, i rami, le catene
le foglie morte dell’amore
riuniti qui a consumare
il piatto freddo della cena
la vita stinta nell’attesa

oh madre,
il mare ingoia ciò che cade
le navi, i ponti, le frontiere
il senso ambiguo del dovere
seduti qui a contemplare
le zone d’ombra della cena
la vita vinta dall’attesa

dimmi la strada
dammi un secondo
indicami il modo
per girarci intorno


3. Aspettando i barbari

Ora che l’orizzonte
è in fiamme
noi rincasiamo
serriamo in fretta le imposte
mettiamo in ordine i fogli
le provviste
i vestiti smessi dell’estate
in attesa dei barbari

le impronte lungo la strada
portano dritto al nostro giardino
non te l’ho detto
non te l’ho mai detto
nel sonno le tue braccia
sembrano ali stanche
in fuga dai barbari

lo so,
non era questo
il vino promesso
gli inviti
i fiori
le risate
ma stanotte
la notte
è una lama illuminata
che taglia il buio
e la paura
e punta avanti
dove tutto
riposa immacolato
e giusto
e nostro
e puro
prima dell’arrivo dei barbari

ora che la sera
accorcia le ombre
noi ci ritiriamo
e di fronte allo specchio
come spose
ci acconciamo
in onore dei barbari

4. Vic Chesnutt

Ricordati di Chesnutt
quando leggi Stevens
ricordati di Chesnutt
quando guardi Guston
ricordati di Chesnutt
quando ascolti Ritchman
ricordati di Chesnutt
quando suoni Glue man

ricordati di Chesnutt
quando conti il resto
ricordati di Chesnutt
quando togli il trucco
ricordati di Chesnutt
quando fumi l’erba
ricordati di Chesnutt
quando vedi me

bad habits
bad habits

ricordati di Chesnutt
quando il suono stride
ricordati di Chesnutt
quando la linea trema
ricordati di Chesnutt
una corona di spine
poggiata sul palco
tra la chitarra
e le spie


5. Dimaxyon song
(in memoria di Buckminster Fuller)

Contenitori
che
perdono
acqua
noi siamo
nuotiamo
&
ogni tanto
affoghiamo*

ho messo
chiodi
tra
le corde
ho preso
il vuoto
dalle
stelle
&
l’ho
sparso
lungo
le strade
del mondo
& sulla
vostra
pelle

vi
piaccia
o no

rendi
il mondo
vecchio
rendi
il mondo
un cerchio
rendi
il mondo
al caso
rendilo
uno scherzo
rendi
onore
ai vivi
rendi
gloria
al nulla
ricordati
di Alexandra
&
offri
un giro
alla fortuna

ti
piaccia
o no

(*John Cage)



6. La notte

Marco ha una webcam aperta dove batte sempre il sole
si vede la spiaggia, si vedono le onde, si vede una donna che si allontana su un gommone
lui aspetta sempre il momento di partire
arrivare un giorno
incorniciato da un’alba sublime

Carlo ha un ombrellino piantato in mezzo al petto
ho il cuore in ombra, dice
ho il cuore gelido
toccalo, dice
avvolgilo
tienilo stretto
sto morendo di freddo

Anna è seduta appena un po’ più in là
a contare le volte in cui la vita
l’ha lasciata da sola dentro a un bar
non ha consegne
non ha progetti
non ha buoni da scalare
poi guarda l’ora
e decide che ha fame

Mirko è caduto sul più bello
scivolato all’improvviso
a una banale svolta del destino
ora vive con sua sorella
la sera siede fuori, sui gradini
la vita s’è rotta
dammi una moneta
grida a Elena e agli altri vicini

e io?
io aspetto qui
dove la vista rassicura
ho con me i tuoi fiori
le tue accorte raccomandazioni
e mi affido alla notte
che confonde le tracce
che nasconde i rifiuti
che ritorna costante

Luca s’è fatto prendere dall’ossessione del denaro
Leo dal fascino osceno del caso
Stefano ha bisogno di attenzioni
Laura di privazioni
Gianni vive a Pechino
Laura serve ai tavoli in un ristorante di Torino
Andrea prende una droga che fa dimenticare
Sergio ha una malattia che lo fa addormentare
Mimmo è morto
e io?
io aspetto qui
e mi affido alla notte
che confonde le tracce
che nasconde i rifiuti
che ritorna costante


7. Compound

Gli uccelli
sul tetto
la notte
lasciano
impronte
di metallo

gli uccelli
sul tetto
la notte
insidiano
i confini
del nostro
mondo perfetto

addestrati alla guerra
alla notte, alle ombre
al deserto, alle voci
alle mura, alla morte
che arriverà
planando
in un’alba di maggio
uno squarcio di bianco
illuminato dal cielo
che ora pende
strappato
proprio
sopra
di me
&
di te

gli uccelli
sul tetto
la notte
sognano
sogni
di cristallo

gli uccelli
sul tetto
stanotte
frugano
tra le rovine
del nostro
mondo perfetto


8. Silvia Camagni

Se ne andò di casa
un pomeriggio di maggio
lasciando che il sole sbiadisse
tutto quello che era stato

portò con sé gli occhi neri di sua madre,
un orologio rotto,
la promessa inutile di
un indirizzo sbagliato

poi in un bar lungo la strada
un ragazzo le chiese
della sua solitudine
della sua testa rasata

lei rispose:
sono la vedova
dei vent’anni mai passati
le mie bottiglie sono vuote
o sono chiuse
ma la strada è fatta anche per questo
e se vuoi ti aspetto

si fermarono a dormire in una pensione
a due passi dal mare
lui le offrì il suo corpo glabro
e la canzone nella pubblicità
di una gomma da masticare

lei gli mostrò una stanza buia
proprio in fondo al suo cuore
vorrei invitarti a entrare
gli disse
ma c’è troppa confusione

si lasciarono la mattina dopo
a un incrocio
senza niente da dirsi
giusto un gesto del capo

si lasciarono come
tutte le cose destinate
a dividersi
come il mare e la terra
come gli amanti di un’ora

Silvia,
stai attenta
copriti meglio
conserva l’amore
per quando fa freddo

qualcuno mi ha detto
che vivi a Berlino
che esci la sera
che abiti sola

io ti sogno
ogni tanto
che attraversi
la strada
ti giri e
mi gridi
fai presto,
poi di colpo
scompari


9. Il nemico avanza

Il nemico avanza
noi ci ritiriamo
il nemico si accampa
noi lo tormentiamo
il nemico è stanco
noi lo attacchiamo
il nemico arretra
noi lo bracchiamo*

ricordi Beirut
e la foce del Mekong
le strade di Saigon
le mura di Algeri
i fuochi sparsi
le macerie
il porto di Haiphong
bombardato dal cielo?
crudele
a vent’anni
il corpo distratto
la notte disposta
per un ultimo assalto
l’odore del sangue
che sa di dolce
di pesce pescato
di sperma
di vita che morde

il nemico ci assedia
noi ci rintaniamo
il nemico fugge
noi lo inseguiamo
il nemico è vivo
noi lo uccidiamo
il nemico si nasconde
noi lo staniamo

ricordi Kinshasa
Bukavu
il Katanga
la morte derisa
alle porte di Onitsha
Schramme di spalle
Ciombé in divisa
Goosens ucciso
appena un attimo prima
spietato
a vent’anni
il corpo esibito
la notte arroccata
dietro al mattino
l’odore del sangue
che sa di mare
di cose perdute
di etere
d’estate

(*Mao Tse Tung)


10. Da dove sono stato

Camerieri
cantanti
attori bipolari
arguti figli di papà
bukowski butterati
massa drogata
sanbenedetto in croce
mahagonny abbandonate
monterey di sogno
parrucchieri in estasi
gerani ai davanzali
(ricordarsi di dare da bere)
von braun ingannato
vasche ionizzate
& culi di hockney
culi di hockney
bagnati di luce annoiata
(il lusso freddo della solitudine
di cose al loro posto
mai desiderate)
“noi siamo o non siamo
siamo o non siamo
noi siamo o non siamo
socialmente parlando”*
Buckminster Fuller
perso in una bolla
di vetro e di metallo

di fronte
a tutti voi
io oggi
umilmente
mi inchino
per avermi
fatto sentire vivo
e reso grazia
al vostro incanto
vi lascio
e corro incontro
ai giorni
che mi spettano
le carte appese al petto
e una versione di riserva
per tutte le strofe
uscite male
e le frasi sbagliate
che nessuno
potrà più cancellare
io vi saluto
e mi inchino
io vi saluto
e pieno di rispetto
vi dico addio

(*John Cage)

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L'articolo Massimo Volume: i testi di "Aspettando i barbari" in anteprima di Redazione è apparso su Rockit.it il 2013-09-13 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • vincenzobasile1 11 anni fa Rispondi

    Testi davvero suggestivi...
    Aspettiamo ora la musicazione...

  • livere 11 anni fa Rispondi

    meravigliosi

  • pinka.pallina.75 11 anni fa Rispondi

    Non so se è bene o male o n.c.
    ma la pelle diventa quella di animale
    senza guscio
    che a leggere i testi,
    le chitarre,
    e la voce di Emidio Clementi
    e la musica tutta dei MassimoVolume,
    sembra già di sentirli
    e i pezzi immaginati
    fanno vibrare
    lo sterno da dentro...
    e si desiderano i suoni che te li hanno fatti amare,
    ma sai già che non vedi l'ora di sentire come ti spiazzeranno a questo ritorno
    Se nun s'era capito
    Vi lovvo assai!!!

  • EleuteriovonNestor 11 anni fa Rispondi

    Se solo si potesse capire quanto valore abbiano questi testi, sia poetico che musicale, nessuno griderebbe alla morte della musica in Italia. Il gran dio Pan è morto, viva il gran dio Pan!