È mentre mi preparo a raggiungere l'Idroscalo che leggo la notizia che un importante festival italiano ha stretto una partnership con 3BMeteo in vista della prossima edizione. Mi pare una grande idea: non so se quelli dell'autorevole servizio metereologico hanno poteri decisionali, oltre a quelli previsionali, sul tempo, ma un loro supporto male non fa. A Milano ha piovuto tutta la mattina, quelle piogge che fa ultimamente e che in un paio d'ore hanno trasformato alcune vie in delle risaie.
Eppur ci tocca andare. Attraversare la città, imboccare viale Forlanini, passare davanti a quella che è stata la (accoglientissima) casa di MI AMI per quasi un ventennio e fermarsi poco dopo, dove ha sede un festival tutto nuovo. È sempre all'Idroscalo, lungo le rive del grande (e ingrossato) mare di Milano, dove un gruppo di pagaiatori non teme il cielo grigissimo che incombe sulle proprie teste e ci dà dentro fino al tardo pomeriggio.
La location, appunto. Umido ma gasatissimo, MI AMI 2025 – che oggi celebra il suo Day 1, prima di un sabato semplicemente spettacolare: correte a prendere i biglietti se non lo avete già fatto – inizia in un posto del tutto nuovo, ma bellissimo. È il Day Ø, un warm up che è anche l'occasione per guardarsi attorno.
Durante il sopralluogo scopriamo che i quattro palchi sembrano enormi (lo sono, in effetti), e poi c'è il grande boulevard che dall'ingresso porta fino al Palco Lago (the new Collinetta?), lungo cui si trovano il merch, molte delle attività da fare, del cibo da mangiare e delle bevande da bere. Bello e inedito questo "struscio" festivaliero, con tanta gente che curiosa lungo "gli argini", in attesa di prendersi la propria razione di musica. Chi lascia la strada principale non rischia nulla, nonostante la saggezza popolare. Anzi si imbatterà negli altri palchi, l'idealista, che lungo i due giorni propone una selezione musicale davvero intrigante e un po' matta, il maestoso palco Champion, dietro cui promette grande photo opportunities una ruota panoramica che, complice questo cielo, fa subito South Bank di Londra. E poi la grande area food e il palco Utravel, che, ne siamo certi, diventerà un grande e meraviglioso raduno di scalmanati.
Ma noi torniamo sul lago, e al Lago, il primo palco del nuovo MI AMI ad accendersi per il Day Ø. Sarà che non abbiamo ufficializzato la partnership, ma nonostante le "promesse" del meteo di una fine di giornata in miglioramento da un punto di vista delle precipitazioni, quando alle 20 si aprono le danze piove ancora. Un po' più di due gocce. Eppure la gente continua ad arrivare al palco dal boulevard e il colpo d'occhio è già notevole.
Attacca Azael con il suo sodale Thrilljard, con cui ha realizzato il suo album, THEY R NOT LIKE US. La loro musica è disturbante, le basi sono cupe, le voci iper distorte, i testi invocano un No Future generazionale a cui non ci sentiamo di aggiungere nulla, sul led appaiono maschere sfigurate. "Ah, questa era l'ultima, me ne vado" dice dopo aver concluso, e prima di lasciare il palco. Nessuna concessione, non è il tipo.
Dopo di lui tocca a 18k, già CBCR di Rockit e volto nuovo di una scena che mette assieme varie cose, dall'estetica emo a frammenti di hardcore e growl, fino a rap, trap, attitudine rave. Il pubblico lo rispecchia, e si specchia in una serata che vuole rappresentare e consacrare proprio questa scena che sta diventando adulta (nonostante avesse promesso di non farlo). Non smette di piovere, ora un po' di più e ora un po' di meno. Il pubblico salta con i bassi di 18k e conosce a memoria i pezzi del suo Anti Anti.
Il delirio vero arriva con EMMA, che presentava in anteprima il suo nuovo disco che sancisce la chiusura della trilogia di ERA, un viaggio iniziato nella solitudine della propria stanza e terminato nel rumore del mondo esterno. Lo show pensato apposta per MI AMI – che segue dall'inizio il suo percorso e ha supportato molti dei suoi progetti live visionari ed emozionantissimi negli ultimi anni – è intitolato "!!!UCCIDI EMMA!!!" ed è "una performance simbolica che denuncia la morte dell'arte e dell'identità creativa sotto il peso del capitalismo musicale".
Il live dopo poco diventa un rito collettivo, il pubblico una tribù. EMMA si sgola, si commuove, scende tra il pubblico, accende un girotondo, poi chiama un mosh pit. Una "battaglia d'amore" cui prendono parte tutti, il cielo ad aggiungere epicità al tutto. Quando scende dal palco è distrutto e felice, una seduta dallo psicologo molto rumorosa. "Tutto sarà perdonato" è il claim di quest'anno, ed è proprio quello che è successo durante questa liturgia sonora.
Per ultimo tocca alla star della serata. Viene dalla Svezia, è uno dei personaggi più discussi del mondo della musica negli ultimi anni. Musicista, designer, personaggio enigmatico, a "capo" della Drain Gang, Bladee ha settato nuovi apici per il cosiddetto Internet Rap, che con lui si trasforma in una specie di emo trap, o qualunque altra definizione vogliate usare e che comunque lascerà il tempo che trova. Sotto il palco c'è un sacco di gente, chi con l'ombrello e chi senza. Ne ha in mano uno anche lui, che sale da solo sul palco, forte solo della sua presenza scenica e di un set luci minimale. Il suo, invece, è potentissimo.
Non mollera l'ombrello per quasi tutta la performance, mentre canta, senza soste, le sue hit per un'ora di show. Il pubblico salta all'unisono sui pezzi più ritmati, ondeggia su quelli più "trappusi". Apprezza, e parecchio. Suona dannatamente bene il suo act e, la musica è in primo piano senza sovrastrutture o particolari artifici: qualcuno butta lì paragoni ingenerosi con alcuni suoi colleghi di casa nostra.
Appena lui finisce, ovviamente, smette di piovere. Per la partnership sarà per l'anno prossimo, per entrare nel vivo di MI AMI invece l'appuntamento è dalle 16 di venerdì 23 maggio, per due giorni da quasi 80 concerti. Questo è un festival. Un nuovo festival.
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L'articolo MI AMI 2025 Day Ø: festival bagnato, festival perdonato di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-05-23 11:58:00
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