Da Mosca a Vladivostock a zero emissioni con i Satoyama

Ai primi di marzo la band nu jazz piemontese parte per un tour lungo la Transiberiana, per portare a Oriente il disco "Magic Forest", senza pesare sull'ambiente

Foto stampa dei Satoyama
Foto stampa dei Satoyama
28/02/2020 - 10:34 Scritto da Redazione SATOYAMA 2

4 Marzo – Mosca, Kozlov Club
5 Marzo – Penza, Bar 60
7 Marzo – Ekaterinburg, Ever Jazz Club
9 Marzo – Novosibirsk, Ruby Bar
11 Marzo – Krasnoyask, Cinema Studio
12 Marzo – Krasnoyask, Cinema Studio
14 Marzo – Irkutsk, Ruff Bar
17 Marzo – Vladivostok, Pushkin Theater

Di solito in un articolo su un tour, le date si mettono in fondo. Non in questo caso, perché le date sono la notizia. Inizia tra pochi giorni il viaggio dei Satoyama (insieme al regista Fabio Dipinto e al fotografo Davide Menarello) lungo la tratta della Ferrovia Transiberiana, da Mosca a Vladivostok. Novemila chilometri pieni di fascino, che il quartetto nu jazz nato a Ivrea nel 2012 percorrerà in un'ottica antropologico-musicale. 

Non solo i luoghi esotici e la curiosità di sentire e vedere che effetto fa il suono di casa nostra a quelle latitudini. Quello di Magic Forest – questo il nome dell'ultimo disco della band, concept album interamente dedicato alle emergenze climatiche –, sarà un tour a emissioni di CO2 zero. Mediante la collaborazione con AzzeroCO2, infatti, verrà calcolata l’emissione di anidride carbonica prodotta durante gli spostamenti e l’intero ammontare finale verrà compensato attraverso l’acquisto di crediti di CO2 sul mercato volontario (VER’s – Verified Emissions Reduction). Il progetto consiste nella produzione di elettricità utilizzando il calore residuo dal processo di produzione del vetro galleggiante nell’azienda Zhuzhou Kibing Glass Group.

Ci siamo fatti raccontare un po' il tour, che inizialmente avrebbe dovuto toccare anche la Cina dai Satoyama, la cui avventura seguiremo anche sui nostri canali social.

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A chi è venuta l'idea?

Stavamo tornando da un bellissimo tour in Germania. Portavamo nei locali e nei club uno spettacolo di live painting chiamato “Play with colours”; mentre noi suonavamo l’amica pittrice Lavia Lin dipingeva; comunicavano ed improvvisavamo insieme con le nostre arti. Per noi è stata sia una esperienza artistica ma anche una celebrazione di una bellissima amicizia internazionale. Ci siamo ripromessi che, la collaborazione successiva, sarebbe stata in Cina, luogo di nascita di Lavia Lin. Non volevamo andarci in aereo per le troppe emissioni così abbiamo incominciato a pensare a modi alternativi di raggiungere la Cina.

Come avete trovato le date e stabilito il tragitto?

Il tour inizialmente è stato progettato per portarci da Mosca a Shanghai,  attraverso la leggendaria ferrovia transiberiana. Abbiamo lavorato duramente per creare un bando che ci permettesse di realizzare il sogno. Grazie a Fano Jazz Network abbiamo partecipato al bando della SIAE “Per chi crea” ed abbiamo vinto.

Quanti spettatori vi aspettate di trovare?

Non sappiamo come sono le scene musicali lì, anzi siamo molto curiosi ed aperti. Cerchiamo, anche se è difficile, di partire con meno aspettative possibili. Crediamo molto nella bellezza della casualità e dell’improvvisazione.

Quando e perché avete deciso di rinunciare alle date in Cina?

Purtroppo non ci hanno dato i visti. Anche i gestori dei locali sono stati obbligati a chiudere le loro attività e a posticipare tutti i concerti e le attività culturali, a causa delle ordinanze sul coronavirus. Erano dieci date, peccato. Ci dovremo accontentare di attraversare “solamente” tutta la Russia, da Mosca a Vladivostok. Sono più di 9000 km in treno, 10 fusi orari diversi, tante storie da ascoltare e tanta musica da condividere.

Come funziona un tour a impatto zero? 

Per rendere il viaggio musicale sostenibile in termini ambientali, grazie alla collaborazione con AzzeroCO2 è stata calcolata l’emissione di CO2 prodotta durante gli spostamenti del tour (aerei e treni). L’intero ammontare finale, verrà compensato attraverso l’acquisto di crediti di CO2 sul mercato volontario (VER’s – Verified Emissions Reduction).

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Perché lo fate?

Crediamo profondamente che le tematiche ambientali vadano affrontate con molta urgenza e che ogni persona debba dare il suo piccolo contributo affinché la situazione ecologica attuale possa migliorare. L’importanza del messaggio “Tour ad emissioni Co2 zero” è una nostra forma di resistenza sociale o, in altre parole, di auto tassazione. 

C'entra anche il disco da cui attingete per il live?

Certo, il disco che presenteremo è legato a tematiche ambientali. Magic Forest è stato pensato come un concept album in cui ogni traccia del disco è dedicata ad un’urgenza climatica : deforestazione, scioglimento dei ghiacci, inquinamento. Nel libretto di Magic Forest sono presenti 8 storie, scritte dalla bravissima scrittrice Lucia Panzieri, che ha descritto con la sua sensibilità questi argomenti ispirata dalle nostre composizioni. Per l’occasione abbiamo ristampato il libretto con le storie tradotte in russo e cinese.

Non è la vostra prima volta fuori dall'Italia, però.

Abbiamo suonato tanto in Europa, ma, fino ad adesso, il tour più gratificante è stato in Svezia e Danimarca, con il sassofonista svedese Jonny Wartel. Tutto è stato bellissimo suonare a quelle latitudini e, conoscere Jonny e la sua grandissima esperienza e sensibilità è stato un grande dono per noi. Gli saremo per sempre grati.

Dove possiamo seguirvi quello che succederà in Russia?

Potete seguirci sia sui social Facebook e Instagram che sul nostro sito www.satoyama.eu.

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L'articolo Da Mosca a Vladivostock a zero emissioni con i Satoyama di Redazione è apparso su Rockit.it il 2020-02-28 10:34:00

Tag: live

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