Chi ha ucciso Pippo Franco?

Lo sapevate che Pippo Franco in realtà è stato ucciso da un contadino e sostituito da un sosia? E la coprofagia di Gianni Morandi? Amanda Lear è donna o uomo? "Music Paranoia", il libro di Episch Porzioni, promette di dire tutta la verità (forse) su queste e altre follie a tema musicale

Pippo Franco interpreta uno dei suoi personaggi
Pippo Franco interpreta uno dei suoi personaggi

Brutta bestia, il successo. Tanti anni fa Emidio Clementi ricordava critico la battuta a un concerto dei Massimo Volume in cui c'era davvero poca gente e, dal pubblico, qualcuno esultò: “Guarda che bello, saremo in dieci”. Mi piacerebbe conoscere il suo pensiero odierno dopo che, assieme a un relativo sdoganamento del gruppo e al gratificante speciale monografico su Sky Arte, da qualche tempo hanno iniziato a fioccare corbellerie che vanno dall'ormai classico “Massimo Volume è il nome del cantante” a roba assai più pesa, che riguarda il suo stato di salute o allusioni su Vittoria Burattini. Si stava meglio quando si stava peggio? Non proprio, cioè, dipende.

È quello però che ci si domanda e sovente durante la lettura di Music Paranoia di Epìsch Porzioni (Il Castello/Chinaski Edizioni, pag. 250), sottotitolo: Misteri, Leggende e Cospirazioni dal Mondo delle Sette Note. Che sia corretto allora da subito un errore critico e storico, una volta per tutte: mai una sola volta nella storia della musica l'arrivo al e del successo ha assunto i contorni rassicuranti del lieto evento finale. Ma proprio mai. Tanto meno nelle sue due rappresentazioni attuali più incomprese e/o fraintese, la vittoria di un concorso/talent e i milioni di like, che sono in realtà due grandi (forse più la prima dei secondi ma stiamo lì) orazioni funebri.

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Sono l'inizio della fine, altro che traguardo raggiunto, sogno a occhi aperti e menate attigue. Quindi non iniziate: “No no, però...”, ho detto mai. “No, però quello ha fatto...”. No: pure quello. “No, sono d'accordo però quelli...”. No: ho detto mai. Negli anni tutta la superficialità e il pressappochismo dei critici (estremizzati/ridicolizzati dal genio di Andy Warhol...) hanno indotto a considerare il successo, anche quello fugace e persino quello immotivato, come un qualcosa di sottolineabile a prescindere, e chiunque da Elvis in poi starebbe lì a testimoniarlo. Ma è sul serio così?

La copertina del libro
La copertina del libro

Eliminando tutte le leggende metropolitane che hanno investito e travolto il Re, tanto da vivo quanto da morto, provate a chiedere a Sir Paul McCartney come ci si sente a vivere, per una diceria, una vita intera da “defunto” fino a quando – tra cento anni, gli auguriamo – la Morte arriverà davvero e allora, forse, le cose si bilanceranno e si inizierà a dire che (invece) è vivo. O a Courtney Love essere considerata la causa o persino la mano dietro alla morte di Kurt Cobain.

Tra un creduto rapimento di Debbie Harry da parte del serial killer Ted Bundy e un coinvolgimento del Wu-Tang Clan nella setta islamica integralista Five Percent Nation, passando per quelli convinti che il povero Stevie Wonder faccia solo finta di essere cieco, con qualche risata e occhi sgranati sulle pagine, il libro del conduttore di Radio Popolare dimostra inconsapevolmente come il successo sappia essere uno status tutt'altro che frivolo e leggero: è pieno di tare, di morte e di fantasmi, che solo e soltanto l'intervento della lanterna magica dell'analisi critica rende visibili finalmente a tutti.

Lo so, arrivati a questo punto vi starete chiedendo come prendere allora questa disamina dal punto di vista dell'Italia. D'altronde, conosciute le vite distrutte in toto come quelle di Britney Spears e compagnia bella, chi mai ci potrebbe donare uguali spunti di riflessione in questa nostra patria "da operetta"? Pippo Franco? Si, signori, proprio Pippo Franco, che, secondo una teoria tutta nostrana, sarebbe stato ucciso e sostituito da un contrabbandiere. Grazie e adieu, se non è follia questa, è stato bello finché è durato.

Immagine tratta dal volume
Immagine tratta dal volume

Con una scrittura scorrevole e audace e al contempo giornalistica che piacerà a chi ama leggere da sempre Maurizio Blatto, Carlo Lucarelli o Demented Burrocacao, Epìsch prova anche a fare chiarezza su due tra i più grandi X Files nostrani di sempre: le mani e l'alimentazione di Gianni Morandi e la sessualità di Amanda Lear. Ma non solo, ce n'è anche per Lorenzo Cherubini aka Jovanotti e Romina Power. Loro e altri, tutti assieme appassionatamente a ricordarci le conseguenze di un'eccessiva esposizione al pubblico generalista.

Nella quantità di articoli, libri e libricini di questo genere che hanno iniziato a proliferare anche da noi fin dagli anni Ottanta, uno di quelli che par distinguersi per coerenza, correttezza e conoscenza della materia, trattata senza retorica e intellettualismi ma con genuino interesse per l'analisi sociale-antropologica piuttosto che musicale nei suoi risvolti più assurdi e, fosse anche, “marci”, è proprio questo: Music Paranoia.

Episch Porzioni
Episch Porzioni

Combattuta la battaglia per una riconsiderazione complessiva della fama “pop” nelle sue più infime sfaccettature, più che una guida risulta un folle zibaldone dissacratorio che cita o esamina in dettaglio decine di storie. Una futura edizione con un commento fotografico adeguato potrebbe renderlo uno dei libri definitivi di questo genere.

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L'articolo Chi ha ucciso Pippo Franco? di giorgiomoltisanti è apparso su Rockit.it il 2023-04-13 10:25:00

Tag: rock pop libro

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