Musica per aeroporti vuoti: per una nuova ambient italiana

Complice il periodo assurdo che abbiamo vissuto, nel mondo sono esplosi gli ascolti del genere consacrato da Brian Eno. E in Italia sono nati progetti interessanti: da "Fermarsi" di Cosmo alla "Stasi" di Populous, da Barbieri a Gianpace un'analisi del fenomeno

Gianpace (foto di Alise Blandini), Populous (foto stampa) e Caterina Barbieri (foto di Jim C. Nedd) sulla cover del disco di Eno
Gianpace (foto di Alise Blandini), Populous (foto stampa) e Caterina Barbieri (foto di Jim C. Nedd) sulla cover del disco di Eno

Molte cose sono cambiate in questo ultimo anno e mezzo. Praticamente ogni aspetto della nostra vita è stato stravolto e sarebbe sciocco pensare che il mondo della musica potesse rimanere intoccato. I club si sono svuotati e per un lungo periodo di concerti proprio non se n’è parlato, ma questa non è stata l’unica conseguenza della nostra reclusione. Con il nostro modo di vivere è cambiato anche il nostro modo di ascoltare musica, cosa ascoltiamo e come lo facciamo, e con esso anche il modo degli artisti di fare e pensare musica.

Chartmetric, compagnia che offre strumenti di analisi statistica applicati al mondo della musica, nel suo blog ha individuato tutta una serie di trend nei nostri ascolti a partire da quel fatidico marzo del 2020, a inizio lockdown. La crescita vertiginosa negli ascolti della musica ambient è uno di questi, come si può vedere nel grafico sottostante, in cui vengono confrontati gli ascoltatori mensili tra marzo e aprile del 2020 rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente. Dati che vanno presi in maniera puramente indicativa, ma che offrono comunque uno spunto interessante.

Grafico di Chartmetric con a confronto il numero di ascoltatori di musica ambient tra marzo e aprile 2019 (linea tratteggiata) e marzo e aprile 2020 (linea intera)
Grafico di Chartmetric con a confronto il numero di ascoltatori di musica ambient tra marzo e aprile 2019 (linea tratteggiata) e marzo e aprile 2020 (linea intera)

Una tale impennata, con il numero di ascoltatori che si è raddoppiato in un mese, può far pensare che, se noi all’ascolto siamo attratti da questo tipo di suoni per curare le nostre ansie e smussare gli spigoli delle nostre paure in un periodo di tale incertezza collettiva, anche dall’altra parte, dal lato di chi la musica la compone, abbia subito un’attrazione simile. Gli artisti, un po’ come risposta alle nostre stesse paure, un po’ per adattarsi a un mondo che non prevede più l’ascolto della musica come attività di insieme all’interno di club o arene, ma come un qualcosa da fare nella solitudine della propria camera da letto, si siano avvicinati di più ad uno stile più lento, più ponderato, più sognante. In poche parole, più ambient.

La musica ambient è forse uno tra i generi più difficili da descrivere, da inquadrare correttamente sotto una serie di regole che lo identifichino in modo inequivocabile. Questa sua elusività è essa stessa una delle sue caratteristiche maggiormente distintive e forse tutt’oggi la definizione più azzeccata è quella che risale alla seconda metà degli anni ’70, quando è stato concepita.

Ambient music must be able to accommodate many levels of listening attention without enforcing one in particular; it must be as ignorable as it is interesting.

Un genere le cui composizioni possano passare totalmente sotto traccia, quasi inascoltate, e che al contempo possano essere ricche di elementi da poter analizzare, sviscerare, studiare. È Brian Eno a dare la definizione a questo genere fatto di tempi dilatati e armonie rallentate e stratificate l’una sull’altra, in un primo progetto musicale col quale si proponeva, tramite un’installazione audio, di riuscire a distendere l’atmosfera carica di ansia tipica di un aeroporto e creare uno spazio per il rilassamento e la riflessione: Ambient 1: Music for Airports.

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E andando a guardare a questi ultimi mesi, non sono pochi i producer italiani che si sono lasciati suggestionare dalle larghe trame dell’ambient, buttandocisi dentro di testa o sfiorandola. Da questo processo ne sono venuti fuori dischi perfettamente riconoscibili e allo stesso tempo con molte caratteristiche in comune, dei mondi sonori nei quali smarrirsi, affogare i propri problemi, ma anche farsi sconvolgere.

Il passo più evidente in questa direzione è stato anche quello più eclatante, visto che è stato compiuto da un musicista che ha fatto del ballo il suo credo dionisiaco: Cosmo. Fermarsi uscito a Marzo del 2021 come parte di una “raccolta” di musica ambient e sperimentale di Ivreatronic, chiamata Nuova Sauna Possibile, segna per Cosmo un netto “rallentamento”, una dilatazione apparentemente infinita dello stile a cui ci aveva abituati e ci mette di fronte al suo lavoro più etereo, che sembra invitarci a distenderci e lasciare che l’universo ci scorra addosso in un piano dove il tempo non esiste. E che ha già fatto in tempo a metabolizzare, per gettarsi a corpo nudo nella sua inebriante Terza estate dell’amore, disco che si trova ad andare in tutt’altra direzione. È come se fosse necessario questo stop per riprendere fiato, guardarsi attorno e dentro se stessi allo stesso tempo, per poi ritrovare la voglia e l’energia di ripartire a mille. Tanto che il suo doppio live di inizio ottobre promette di essere il culmine di questo percorso.

Pure Populous non è rimasto indifferente al fascino della calma placida. Nel suo Stasi – titolo emblematico, come anche per il disco di Cosmo – riesce a trovare spazio per delle percussioni, ma i suoi soliti ritmi frenetici di matrice latina sono sostituiti da un dolce ondeggiare, le carezze del mare che cullano gentilmente la nostra imbarcazione mentre siamo persi in riflessione. Sia Stasi che Fermarsi di Cosmo riconoscono apertamente la propria essenza curativa, terapeutica, il proprio invito a fermarsi appunto, e riflettere. Go Dugong subisce un processo di trasformazione anche nel nome, diventando Gianpace, e, seppur con metodi ed influenze diverse – in questo caso psicotropiche –, riconosce al suo omonimo album qualità curative. Tanta psichedelia, sì, che però si appoggia anche ad alcune suggestioni ambient e in particolare a una ritmica spesso sommersa, che tende a passare in secondo piano. Non poca cosa, per uno che come lui – almeno finché era Go Dugong – aveva fatto della ricerca sul ritmo, dalle tradizioni africani alla pizzica salentina, un suo punto di riferimento.

Un paio di altri esempi: Alessandro Cortini, vero peso massimo dell’elettronica non solo italiana, con Scuro chiaro porta la sua visione ambient in un’altra direzione, molto più angosciante e crepuscolare. Viene qui a confluire la sua deriva noise, che lentamente lacera i gelidi synth in sfilacciate texture, come a creare un inquietante vuoto. Palazzi D’Oriente, invece, in Sheltering Water esplora la vita che brulica attorno al lago, nell’isolamento della provincia italiana ancor più esasperato dal lockdown. È un’ambient che si manifesta in particolare tra field recordings che catturano i suoni della natura, dell’acqua, dei boschi, di tutto ciò che circonda il lago visto come luogo di rifugio, ma che finisce anche per venire scossa da ritmiche quasi dubstep, chitarre tendenti all’emo e arrangiamenti post rock.

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È difficile dire se questa corrente ambient che si è creata nell’ultimo anno sia qua per restare o sia una bolla frutto del periodo che abbiamo attraversato e che in parte stiamo ancora vivendo. Per qualcuno, come il già citato Cosmo e Ivreatronic, sembra essere una parentesi già chiusa, un momento di riflessione per rilassare i muscoli in attesa di farli di tornare sotto cassa. E c’è chi invece sembra averne colto una nuova opportunità, come Caterina Barbieri: la musicista emiliana ha da poco lanciato la sua nuova etichetta light years, anticipata dal singolo in collaborazione con Lyra Pramuk Knot of Spirit, che sembra proprio volersi addentrare ancora di più negli ampi territori ambient in cui le capita di infiltrarsi. Mentre aspettiamo che gli aeroporti tornino davvero a riempirsi, ci piace goderceli vuoti ancora per un po’.

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L'articolo Musica per aeroporti vuoti: per una nuova ambient italiana di ◄Mãtteo Cioni è apparso su Rockit.it il 2021-07-30 14:03:00

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