Oi ndemo veder Viktor Coj: il mistero della rockstar russa omaggiata a Venezia

A Murano una bizzarra croce - che forse è già scomparsa di nuovo - è diventata un'inaspettata meta di pellegrinaggio per i fan dei Kino, band di enorme successo in URSS appena prima del crollo. Ecco l'incredibile storia che si nasconde dietro

08/08/2025 - 14:44 Scritto da Vittorio Comand

Murano è un isolotto vicino a Venezia che in tutto il mondo conoscono per la antica e pregiata tradizione della lavorazione del vetro. È un posto molto affascinante, un po' come tutto quello che riguarda la laguna veneziana, ed è proprio qui che, qualche tempo fa, è comparso un piccolo memoriale che ha incuriosito diverse persone. Si tratta di una semplicissima croce di legno posta in un'area verde abbandonata, tenuta in piedi da qualche sasso messo a terra. Sembra qualcosa di messo in piedi lì per lì, e con ogni probabilità lo è. O lo era, visto che la sua geolocalizzazione su Google Maps è scomparsa e non si hanno altre informazioni al riguardo cercando su internet. Ma allora, perché ci interessa così tanto questa croce? Perché si tratta di un tributo a una delle più grandi rockstar sovietiche della storia: Viktor Coj.

Il memoriale di Coj a Murano. Le pietre sotto la croce sembrano formare la scritta 'Цой жив', ossia 'Coj vive!' in russo
Il memoriale di Coj a Murano. Le pietre sotto la croce sembrano formare la scritta 'Цой жив', ossia 'Coj vive!' in russo

Per capire meglio chi è Coj ci siamo rivolti a Kirill Gorodnii, che si definisce "musicista, ex-promoter, cantautore part-time e un teorico dell’arte fallito". Da qualche tempo Kirill vive in Italia, a Milano, dove si sta abituando al delirio della burocrazia italiana per poter rimanere a vivere qua assieme alla sua ragazza, mentre lavora e continua a scrivere canzoni. È lui a spiegarci che Coj, nato a San Pietroburgo - all'epoca Leningrado - nel 1962, è stata una figura fondamentale per la scena musicale degli anni '80, appena prima che l'Unione sovietica crollasse. Con la sua band, i Kino, Coj era riuscito a portare l'alt rock indie, derivato dal post punk dell'epoca, in classifica per la prima volta, facendolo diventare un fenomeno mainstream enorme in patria. Una discreta impresa, soprattutto considerando che l'URSS manteneva un monopolio pubblico sulla stampa dei dischi. "I Kino passarono dall’essere un collettivo underground emergente al successo nazionale, fino a esibirsi negli stadi", commenta Kirill. "Credo che sia difficile trovare qualcuno tra i 30 e i 60 anni che non sappia chi sia Coj. La sua musica è una delle immagini culturali più durature dell’era della Perestrojka".

 I Kino furono attivi dal 1982 al 1990, quando un tragico incidente in auto causò la morte prematura di Coj, ad appena 28 anni. Dalle ricostruzioni Coj ebbe un colpo di sonno in autostrada, andando a schiantarsi contro un autobus e morendo sul colpo. L’ultimo disco dei Kino - Čërnyj al'bom, ossia Album nero, per il colore della copertina -, per cui Coj aveva appena realizzato le demo, uscì nel dicembre dello stesso anno.

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L'impatto di questa perdita fu devastante, e allo stesso fece entrare Coj nel mito. Kirill: "Uno dei motivi per cui Coj è ricordato in un modo che i suoi colleghi difficilmente possono vantare è che non visse abbastanza a lungo per vedere la disillusione della generazione a cui si rivolgeva. Non visse abbastanza per vedere il crollo dell’URSS, i conflitti armati, le disastrose riforme neoliberali, la disfunzionalità sociale. Non vide i suoi coetanei assumere posizioni politiche estreme nell’era che la storiografia pop russa chiama 'i malvagi anni ’90' — un periodo di violenza di strada, droga, radicalismo e confusione, non troppo diverso per certi aspetti dagli anni ’70 italiani. E non visse nemmeno per vedere 'gli scintillanti anni 2000', che portarono crescita economica al prezzo della depoliticizzazione e dell’ascesa dell’autoritarismo, quando i suoi ex coetanei idealisti erano felici di svendersi e diventare una piccola borghesia benestante. Le sue canzoni, che trattano liricamente l’intersezione tra personale e politico, privato e pubblico, suonano ancora vere e oneste alle orecchie degli ascoltatori".

Dopo questa morte improvvisa, in Russia iniziarono a spuntare molti memoriali spontanei. Il più noto è il Muro di Coj a Mosca (ma ce ne sono altri simili in diverse città ex-sovietiche), ricoperto di graffiti in omaggio al musicista sin dal giorno della sua morte, il 15 agosto 1990. Il muro è uno sorta di meta di pellegrinaggio dei fan dei Kino, che spesso lasciano una sigaretta come tributo a Coj. Esattamente la stessa cosa che succede (o succedeva) a Murano, stando alle recensioni lasciate dagli utenti su Google Maps che ora, purtroppo, non sono più visibili, visto che il luogo è stato tolto dalle mappe.

Il muro di Coj a Mosca
Il muro di Coj a Mosca

E quindi, questo monumento chi l'ha messo? C'è ancora? Purtroppo, neanche rivolgendoci al comune di Venezia siamo riusciti a scoprire qualche informazione in più. Anche loro ritengono sia stato un gesto spontaneo di un qualche fan, se questa croce sia ancora lì oppure sia stata tolta rimane un mistero, così come il perché proprio a Murano. Una risposta prova a trovarla Kirill: "Venezia ospita le tombe di molte figure culturali russe di spicco, come il poeta premio Nobel Iosif Brodskij, il compositore d’avanguardia Igor Stravinskij e il fondatore della compagnia dei Balletti russi Sergej Djagilev. Forse i creatori di questo memoriale hanno ritenuto che Coj meritasse un posto accanto a loro, e io non contesterò tale opinione".

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L'articolo Oi ndemo veder Viktor Coj: il mistero della rockstar russa omaggiata a Venezia di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2025-08-08 14:44:00

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