Non capita tutti i giorni, ad una band italiana, di registrare con il signor Michael Davis degli MC5, anchesì detto - fra amici - un gran bel pezzo di Storia del rock'n'roll. E' successo agli OJM, rispettata e rispettabilissima stoner band veneta piacevolmente votata al magma psichedelico. In esclusiva per Rockit, Max Ear - batteria - racconta l'esperienza in studio con Michael. Fra aneddoti e curiosità
OJM & MICHAEL DAVIS (MC5)
Oggi c’è il sole.Un gran bel sole.
Aspettiamo Michael Davis fuori dell’aeroporto di Venezia, ci viene incontro e ci sorride.
E’ un incontro potente a livello emozionale, lui è stanco, non si rende conto di dov’è... partito da Los Angeles, fusi orari e sballottamenti vari… Ma è qua. Vederlo ci ha lasciato di stucco, nessuno di noi ci ha creduto fino a questo momento, fino a che non l’abbiamo visto di persona!
“Cazzo! Michael Davis degli MC5 è qui! E per produrre il prossimo nostro disco!”. I commenti variano dal Figata all’è impossibile, Li ascolto da quanto ho 17 anni.... Sono stati dei grandi….
Noi OJM siamo fan degli MC5, e siamo un po’ intimiditi e circospetti. Non sappiamo come prenderlo perché parlammo con lui solo durante un concerto dei dkt/MC5 per cui avevamo aperto al New Age di Treviso. Era rimasto entusiasta di noi, avevamo fatto festa, ma ora siamo qui per cose serie. E non siamo tanto abituati ad essere seri…
All’inizio non capivamo bene cosa voleva, non c’era confidenza e ci intimidiva, lui le aveva vissute e viste tutte negli anni 60-70. Avevamo paura che del nostro essere (suonar, bere e far casino) ne avesse le palle piene. Ma così non fu.
I primi 2 giorni li abbiamo passati on the road. Ci siamo esibiti a Belluno ed alla Capannina Oltremare di Cesena, un bene per l’ascolto dei brani e per il feeling che si è creato con lui. Dal vivo Michael è salito con noi per suonare “Kick Out The Jams”, ha cantato con una voce da paura e – cazzo! - non ci stavamo nella pelle! Eravamo gasatissimi! Dopo il concerto, con un po’ di sani brindisi, ci siamo “lanciati” ed abbiamo parlato senza freni con lui delle nuove canzoni di come registrarle, d’idee e lui interagiva con noi…. da Dio! (e dire che noi OJM siamo tutto, ma non timidi…)
Ci ha raccontato molto di sè, di quando cavalcava palchi per l’America, di sbronze con Jimi Hendrix, Ron Ashetons (The Stooges), parla di Iggy Pop come fosse uno che vede tutti i giorni. Persone comuni: lo sono, ma non nel nostro immaginario!
E’ una persona semplice, Michael, innamorato del rock’n’roll e del rock’n’roll style.
Parliamo di musica preferita e di musicisti, di chitarre e di tamarri che la suonano.
Cazzo. E’ un grande. Un grande davvero.
DOMENICA: arrivo al RED HOUSE STUDIO
Arriviamo al Red House Studio nel tardo pomeriggio di domenica 19, dopo un pranzo ed un po’ di risate in casa Go Down Records. Salutato David Lenci ed Andreas, montiamo “lentamente” gli strumenti e cominciamo a prendere confidenza con il luogo in cui già avevamo registrato “Heavy”: un casolare di campagna, uno studio su due piani con, a fianco, l’appartamento in cui si alloggia quando non si sta in studio; il luogo in cui si cenerà, si parlerà, si scherzerà, in cui ci riposeremo. Una figata.
Così, domenica vola via velocemente e, dopo una cenetta si va a letto con le galline. Ma da rockers stanchi: dopo 2 concerti e relativi postumi…
LUNEDI’: GO!
Ci alziamo e ci si dividono subito i compiti: chi va far provviste per la settimana che ci aspetta, chi prepara la colazione e chi non riesce ad alzarsi…
Parliamo tutta la mattinata con Andreas e Michael di suoni, idee, di strumenti, di mix fra le chitarre, di come registrare, di come fare le take, quali bassi e chitarre usare. A tavolino. Con la nostra, ma soprattutto con l’esperienza di Michael.
Cominciamo a fare i suoni e nelle stanze di ripresa non si sta dai volumi degli amplificatori, isolati ognuno in un ambiente diverso, suoni potenti a volumi davvero atomici. Quei volumi che ti permettono di avere il feeling con il tuo strumento. Io (batteria), Ale (chitarra) e Pozzy (batteria) suoniamo tutti in una stanza, mentre David canta dalla sala regia con Michael. Registreremo su bobina, basso e batteria in diretta con tracce di chitarra ritmica e voce che poi saranno sovraincise.
Finiscono le registrazioni, 4 brani ed una jam di riscaldamento, siamo tutti molto contenti. Michael per primo e nell’aria si sente la fame che avanza. Sono circa le 7.00. David ai fornelli e Mike mi dice che noi italiani abbiamo rispetto per il cibo e che ci sediamo per mangiare al contrario del 90% degli americani.
Sono momenti che non dimenticherò mai. Scatti fotografici che mi rimangono in testa.
Nel frattempo David apparecchia la tavola con piatti, bicchieri, forchette e scottex, ma curandosi in modo particolare del vino e della birra…
Siamo tutti molto stanchi e dopo un po’ di chiacchere a tavola ci corichiamo nei letti con la TV in sottofondo, la cucina che è un casino e la sala dove abbiamo cenato che sembra devastata dal passaggio di una mandria di bufali. Sistemeremo domani…
MARTEDI: ON AIR
Arriva mattina molto presto in casa Red house.
Alle 09.00 ci vengono a svegliare. Alle 10.00 siamo gia “coscienti” ed “attivi”. Strano per gli OJM, ma dobbiamo completare la registrazione delle basi.
Nel frattempo arrivano due nostri grandi amici: Leo della Go Down Records e Lello attrezzati di macchina fotografica, computer, sigarette, coperte e sacco a pelo. Nulla in piu’. Ci daranno una mano sia in cucina che per i vari impegni promozionali/discografici legati alla presenza di Michael Davis.
Verso le 13.00 lo stomaco comincia a brontolare e David, Leo e Lello cominciano a cucinare. Buona… ma forse era la fame… diciamo ch’era commestibile.
Pranzo veloce e mentre gli ospiti puliscono e sistemano la depandance noi altri incidiamo altri 3 brani in modo definitivo, ma alle 20.00 non abbiamo piu’ concentrazione ed energie. Si mangia! ...si mangia una pasta di merda! Ma Mike non si fa problemi, per lui e’ un sogno mangiare made in Italy (soprattutto biscotti e brioches).
Dopo cena guardiamo la tv insieme a Mike, che resta incuriosito dalla trasmissione di Mammucari: molto strana per lui, però divertente. Leo ed io ci estraniamo ed andiamo nell’ufficio Red House e, a base di sigarette, si accendono i computer per far conoscere al mondo questi momenti. Mentre sto scrivendo David è già a dormire mentre Pozzy e Ale sentono piu’ tensione… Sono malaticci e passano la notte tra sigarette e film porno in compagnia degli ospiti.
MERCOLEDI
Alle 10.00 siamo pronti per registrare, ormai mancano solo 4 pezzi per finire le basi di basso e batteria. Una giornata che vola via come le altre ma con la pressione di voler finire le basi. Dopo pranzo si ricomincia verso le 3.00 e Mike ci carica e ci gasa... Lo vedo molto soddisfatto del lavoro svolto.
Verso le 20.00 di sera, le basi sono state completate.
Sorrisi sui visi di tutti e dopo cena, Pozzi io ed Ale registriamo delle jam molto interessanti fino a notte fonda.
GIOVEDI
Mike si alza prima di tutti e ci convince a rifare una versione di “I’m Not American” che sara' il sigolo del nuovo disco. Dopo due take decide che la versione può andare: è ancora piu precisa e tagliente di quella del giorno prima. Nel pomeriggio Ale inizia a sovraincidere le chitarre e a fare gli assoli nei brani; verso sera David incomincia a registrare la voce, si fermera' verso mezzanotte con tre pezzi finiti, un record Mondiale per uno come lui... (scherzo!).
VENERDI
La giornata comincia un po' in velocità, arrivano Leo ed Antonio nella nostra camera a turno, per svegliarci con questa frase: “E’ arrivata la RAI, sveglia!”.
Ancora mezzi addormentati ci vestiamo un po' eleganti con jeans, maglie e felpe, dopo giorni di pigiama e tute da ginnastica così da essere presentabili per per intervista. Ci prepariamo, ma e' Mike il divo della situazione, il giornalista comincia con svariate domande su MC5, sugli anni settanta, sulla politica e noi siamo dietro di lui come delle belle statuine.
Più tardi il giornalista fa qualche domanda anche agli OJM: solite domande di repertorio...
Foto di rito scattate un po’ in tutto lo studio e, andata la RAI, ripartono le registrazioni, gli altri si chiudo in cucina a FUMARE cicche ecc...
Arrivano le 13.00 e Mano (fonico e chittarista della band La Pelle) sta cucinando una pasta deliziosa. Finalmente si mangia bene dopo due giorni...
Nel pomeriggio arriva uno strano giornalista di un giornale locale che intervista Mike e gli OJM in modo molto comico. Mike si gira verso gli OJM, esclamando: “Ma parla francese?!”. Nel frattempo David va avanti a registrare le tracce di voce e poi una bella pizza e canne a volontà…
Dopo cena un po’ di relax per tutti tranne che per David, chiuso in studio a cantare. Attorno alle 22.00 negli uffici del Red House mega-interviste a Michael Davis e domande di rito per Pozzi ed Ale. David ed io siamo stanchi e come tocchiamo il letto ci addormentiamo. Sono stati chiusi in quella stanza dalle 22.00 al mezzanotte e mezza…. Quando sono usciti dall’ufficio erano tutti felici… ma che cazzo si saranno detti?
Michael va a dormire e Leo, Elena e Valentina (arrivate nel frattempo per le interviste) salutano. Mike poi fanno le 3.00 a dire cazzate in sala… anche questo è rock’n’roll.
SABATO
Penultimo giorno. Ormai mancano solo alcune parti in cui incidere la voce e la chitarra di Ale.
Mike non si sveglia. Noi lavoriamo senza di lui per tutta la mattina, verso mezzogiorno ci chiediamo: “Non starà dormendo un po troppo?!”. Mandiamo David in avanscoperta e torna ridendo e blaterando: “E’ mort el vecio!”. Dopo circa mezzora si alza Michael, noi stiamo pranzando, lui fa colazione e sembra un giovane di vent’anni tornato da una festa rock'n' roll!
Nel pomeriggio Ale finisce le sovraincioni con un consiglio ottimo fornito da Mike per la parte di chitarra acustica. Verso le 21.00 David finisce di registrare le parti di voce principali.
Comincia la festa. Questa sera gli OJM e Mike sono invitati come ospiti al Crazy House di Fano, dove suonano i Morvida, e noi OJM suoneremo 2/3 canzoni.
Al ristorante sembriamo galeoti usciti dal carcere dopo 10 anni di lavori forzati. Denutriti abbiamo mangiato e bevuto come maiali guardando Raffella Carra' alla TV.
Dopo la nostra esibizione siamo tornati in velocita alla base Red House per riposare, e per evitare la classica “sbronza” post-concerto, perchè quella pre-concerto già l’avevamo presa...
DOMENICA
Di ritorno dalla sbornia ci alziamo abbastanza presto per finire di registrare i cori dove Michael collabora con molto entusiasmo, consigliandoci e partecipando ed inserendo cori alla MC5. Una figata!
Verso sera ripartiamo insieme insieme a Mike verso Treviso, siamo tutti soddisfatti del sound impresso nelle bobine noi, Michael, Leo, tutti. Domani ripartirà per l’america, per tornare dalla sua famiglia, e ci lasciamo con un bellissimo rapporto di stima reciproca.
Non è stata un’esperienza “lavorativa” fredda, ma anzi, oltre a lavorare e migliorare la produzione del disco c’è stato anche il tempo per conoscerci ed aprirci, ci siamo raccontati e ci ha raccontato le sue esperienze di vita.
Quando ci siamo salutati ci siamo ripromessi di brindare ancora insieme.
Un grande.
Ci sentiremo per e-mail nei prossimi mesi, i mixaggi verrano fatti a fine aprile. Il disco uscirà a ottobre, non prima.
Sarà un gran disco.
Max Ear OJM
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L'articolo Ojm - OJM & Michael Davis (MC5) - studio report 2006 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2006-05-10 00:00:00
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