Orrore a 33 giri presenta: le peggiori cover della storia della musica italiana

5 cover terribili di musica italiana, da Fiorello a Mino Reitano

Le cover band sono una piaga sociale consolidata e (grazie al cielo) in leggero declino, ma la cosa non ci ha mai sorpreso dal momento che in Italia siamo storicamente avvezzi all’insensata volontà di proporre brani di altri in versioni terribili. Ecco quindi le cinque peggiori cover della storia della musica italiana, a nostro personale e soggettivo (ma insindacabile) giudizio.

5. Fiorello - Gioca Jouer (Claudio Cecchetto) – 1989
Embrionale prova al microfono di Fiorello, prima del Karaoke, prima di “Spiagge” e di “Sì o No”, prima di tutto, il suo mentore Claudio Cecchetto ha la trovata geniale di rispolverare dallo scaffale dopo quasi dieci anni la hit che gli ha permesso di costruire un impero. Il punto è che questa cover è pressoché identica all’originale, e come l’originale non ha alcun motivo di esistere.

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4. Vasco Rossi - Ad Ogni Costo (Creep - Radiohead) – 2009
Ritmo dimezzato, metrica completamente sballata, testo senza senso infarcito di “na na na” per chiudere i versi: Vasco che vaschizza i Radiohead è un’operazione talmente senza senso che quasi ci verrebbe voglia di abbracciare il rocker di Zocca e dirgli che andrà tutto bene, che a lui non verrà mai l’occhio birbo di Thom Yorke e soprattutto che il fan medio del Blasco non sa nemmeno chi siano i Radiohead quindi nessuno si arrabbierà più di tanto.

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3. ХХ Партсъезд - Se Una Regola C'è (Nek) – 2001
Quello delle cover italiane è un fenomeno talmente esteso da contagiare anche questa oscura boy band della Repubblica di Karachaj-Circassia, in Russia, che pensa bene di riproporre in chiave Soviet-dance (l’equivalente della nostra italo-disco ma 20 anni dopo) il grande successo di Nek. Encomiabili le mossettine del trio per dissimulare l’imbarazzo delle giacche troppo lunghe abbinate alle facce di chi fino ad un secondo prima pensava che la sua vita sarebbe stata per sempre religiosamente dedita alla pastorizia.

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2. Mino Reitano - Mino Dove Vai? (Basket Case – Green Day) – 1995
Ultimo disperato tentativo per Mino Reitano di tornare sulla cresta dell’onda, in vero spirito DIY (nel senso che non se lo cagavano più nemmeno le etichette), unendo i due grandi trend dell’epoca: il karaoke e il punk. Ecco quindi il compianto autore di “Italia” alla prese con la celebre cover dei Green Day. Almeno c’è dell’autoironia. Ogni altro commento sarebbe superfluo, anche perché Mino ci spiega tutto con parole sue. Agevoliamo con il filmato.

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1. Marco Masini – E Chi Se Ne Frega (Nothing Else Matters - Metallica) – 2001
Marco Masini che esegue una cover dei Metallica è senza dubbio la cover più brutta della storia della musica italiana. Il motivo è molto semplice: a differenza della canzone di Reitano, qui non c’è nemmeno un filo di autoironia. C’è anzi tutta la serietà possibile e immaginabile. Non ci credete? Vi capiamo, ma proprio per questo vi proponiamo l’illuminante estratto di un’intervista di Pierluigi Pisa pubblicata su Kataweb il 05 maggio 2001:

Come mai ha scelto di eseguire proprio questa cover per il suo nuovo disco?
Aldilà della mia passione per i Metallica questo era un brano che eseguivo spesso quando all’inizio della mia carriera mi trovavo a suonare delle cover. Inutile dire poi che i Metallica sono uno dei gruppi che hanno fatto la storia della musica, e sicuramente Nothing Else Matters è una delle loro più belle canzoni.

Come è riuscito a ottenere l’autorizzazione per pubblicarla?
Attraverso il management della mia casa discografica ho fatto arrivare direttamente ai Metallica il provino di “E chi se ne frega”. Loro mi conoscevano già, dieci anni di attività in Italia saranno pure serviti a qualcosa, e comunque hanno apprezzato la canzone, così mi hanno dato il loro benestare. Non ho incontrato il gruppo di persona, ma i loro commenti positivi mi hanno gratificato lo stesso.

Pensa che i fan dei Metallica la criticheranno per quello che ha fatto?
Di sicuro qualcuno contesterà la mia scelta, ma io ho la coscienza a posto, in quanto sento di aver rispettato soprattutto le sensazioni che dà questo pezzo. Penso realmente di esserci riuscito, e allora tutto il resto non conta, come dice il titolo del pezzo originario.

Ancora nel 2015, nell'intervista rilasciata a Rockit, Masini si dichiara del tutto orgoglioso della sua scelta:

Episodio folle: la rifaresti oggi la cover di “Nothing Else Matters” dei Metallica in italiano?
Io la rifarei perché il pezzo è meraviglioso, poi se un fan dei Metallica non è d’accordo su come l’ho fatta io, basta che non l’ascolti.

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L'articolo Orrore a 33 giri presenta: le peggiori cover della storia della musica italiana di orrorea33giri è apparso su Rockit.it il 2015-04-21 11:14:00

COMMENTI (5)

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  • valiumpost 9 anni fa Rispondi

    Vi lancio una chicca, "Non piangere mai" di Simone Tomassini (e chi se lo ricordava), cover (discutibile) di Don't Cry dei (discutibili) Guns n' Roses.

  • max10 9 anni fa Rispondi

    Che i Metallica gli abbiano fatto i complimenti non ci credo ma neanche!

  • filippo.gramegna.posta 9 anni fa Rispondi

    Qualcuno pensi a lullaby rifatta da gatto panceri perfavore!

  • Sinesthesys 9 anni fa Rispondi

    Ma... è un articolo a dir poco incompleto! Ma a dir poco.

  • michele.picaro 9 anni fa Rispondi

    hahah bellissima classifica. Però devo fare un appunto. C'è un abisso tra lo schifo di Gioca Jouer o i tizi russi rispetto a Reitano e Masini. La classifica per me andrebbe invertita. Scelta di masini discutibile ma almeno rimane una voce di buon livello e il pezzo è ben lavorato.