Nada - La Palma - Roma



Un concerto che vuole essere qualcosa di più, e ci riesce. Nada, vestita come una ragazzina, si avvicina al microfono, e quando fa uscire la voce ti rendi conto di quanto è bella. Zamboni se ne sta in un angolo a tessere sulla chitarra, testa bassa, riccioli incolti e occhialini. La platea seduta ascolta Malanima che declama le parole del suo libro “Le Mie Madri”. Silenzio in sala, nessuno dice una parola, nemmeno prova ad accendersi una sigaretta tanto si viene rapiti. Cominciano a scorrere una dietro l’altra le canzoni, pescate dai dischi più recenti. Nada è lì, si dimena, danza, canta come solo lei sa fare, con quella voce così triste che va fino in fondo al cuore. Si aggrappa al microfono, urla, culla, sorride, piange. Salgono i brividi con Guardami Negli Occhi, basso e batteria lavorano lontani, Massimo gioca con le armonie e tiene la testa bassa. La alza solo quando legge le righe del suo di libro, “Emilia Parabolica”. Lui parla, racconta. Lei appoggia, vibra. Poi canzoni, anche quelle del disco di Zamboni, con Ultimo Volo in America che fa tremare la sala. Poi ancora Nada che legge, anzi no, canta. Stringe in mano i fogli e li stringe così forte che si piegano nelle sue mani, cadono, non servono più a niente. Alza i pugni al cielo, e ti rendi conto che è l’unica vera Patti Smith che abbiamo in Italia. La band la segue, Massimo tiene la testa bassa ma fa un gran rumore.Senza Un Perché è una canzone pop perfetta, triste come quelle di Piero Ciampi, una di quelle che parla direttamente col tuo Cuore. La gente batte il piede, muove la testa, sillaba a bassa voce le parole. Tante le ragazze, che sono venute a sentirla, e te le immagini nelle loro camerette ad ascoltare quella voce che parla di loro. Tanti anche quelli non più giovani, che loro li guardi mentre chiudono gli occhi e pensano a quando erano giovani e facevano l’amore in macchina con Il Cuore E’ Uno Zingaro alla radio. Nada parla, la gente ascolta. Poi quello che non ti aspetti, magari ci avevi fatto pure un pensiero, ma no, tanto non la fanno...Ad un certo punto comincia Trafitto dei CCCP e ti sembra che sia stata scritta apposta per lei, con le parole al vetriolo che si tingono di quella maremma amara, quella che ti fa salire come un groppo nella gola, che ti fa ripensare a quando eri felice, ma anche un po’ triste. Nei bis Ma Che Freddo Fa diventa soffice soffice, ma senti come una mano che ti stringe il Cuore nel petto. Zamboni alza la testa, prende il microfono e lo stringe forte con tutte e due le mani. Canta Blu Di Prussia, si mette al centro del palco e sembra un bambino timido. Lo ascolti, e tremi. Gran finale con Nada da sola, parte una base elettronica, un sinth sottile. La riconosci. Amore Disperato. Qualcuno prova a cantare con lei, a battere le mani. No, meglio stare in silenzio ad ascoltarla. Alla fine lei ringrazia tutti, con quel suo sorriso che la baceresti. Zamboni sorride pure lui. Si inchinano, raccolgono gli applausi come in teatro. Ti viene da dire a Massimo che è stato perfetto, mai troppo invadente, mai assente. Ti viene da dire a Nada: ma questa vita cos’è, se manchi tu…



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L'articolo Nada - La Palma - Roma di Matteo Cavucci è apparso su Rockit.it il 2004-12-13 00:00:00

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