(Giovani ragazzi morti - Foto di Federico Piccin)
Era il nostro primo Pensiero Stupendo, era difficile fare pronostici. Ma è andata bene, è arrivata moltissima gente. Una Pordenone mascherata pronta a rendere gloria ai loro eroi locali: i Tre Allegri Ragazzi Morti. In mezzo a quel pubblico di giovanissimi c'era anche la redazione di Rockit, ha urlato con loro e si è anche commossa. Di gruppi come i Tre Allegri ce ne sono pochi in Italia, le nostre feste non potevano incominciare meglio di così. Sandro Giorello racconta.
Non era facile fare pronostici su una festa così, non era semplice organizzare un concerto in una città che in pratica non conoscevamo, affidandoci solo alla buona volontà dei pochi collaboratori presenti sul posto. Era una scommessa. C’era il rischio che la gente non si facesse contagiare come volevamo, che non capisse che erano le nostre feste, che era il nostro compleanno. C’erano troppe incognite.
Poi è arrivato un mucchio di persone e la festa è andata benissimo.
L’esibizione dei tre gruppi è stata ottima e impeccabile ma quello che mi ha stupito di più – e mi vorrei soffermare su questo – è come ha risposto il pubblico, in particolare quando sul palco c’erano i Tre Allegri Ragazzi Morti. Vedere i TARM suonare a casa loro è un’esperienza unica: tre star con davanti un esercito di giovanissimi pordenonesi, tutti con la maschera di ordinanza. Toffolo raccontava storie ai mascherati e i mascherati rispondevano urlando – e l’urlo voleva dire: “si hai ragione mi sento proprio così” - era più di un dialogo, era la condivisione di un mondo comune. Amore, guerra, sesso, morte, città piccole, inverni vuoti, timidezza, marijuana e genitori, non molti gruppi riescono a rappresentare tutte queste cose “solo” scrivendo canzoni. E poi, verso la fine del concerto, Toffolo tornava a stuzzicarli, e i quindicenni mascherati rispondevano gridando ”vaffanculo”. Faceva effetto, comunicava un senso di coesione che da tempo non sentivo in un concerto rock. E quindi se c’è ancora qualcuno in cerca di un gruppo che riesca, nuovamente, a far diventare epico il rock - come era quello americano degli anni ‘70 per intenderci - un gruppo che rappresenti i bisogni, le passioni e le devianze giovanili, io direi che quel gruppo sono i TARM. Ovvio, sono la versione italiana, di paese, ma è la nostra. Band così sono importanti per Rockit, questa è la nostra musica bella. Dimostra che la passione aiuta, ti fa crescere, e che i risultati arrivano.
E’ stato un ottimo inizio per le nostre feste, in quei “vaffanculo” c’era anche Rockit, e se qualcuno si è commosso vuol dire che è stato punto nel profondo, che si è sentito chiamato in causa. Sono lacrime ben spese. Questo il nostro Pensiero Stupendo, le nostre feste non potevano incominciare meglio di così.
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L'articolo Pensiero Stupendo al Deposito Giordani - Pordenone di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2007-03-03 00:00:00
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