Pescato fresco #10: tre nuovi artisti tra gli scogli

Una triglia coi baffi, un 21enne che cresce dentro lo scheletro di una balena, una polistrumentista che mette in musica le nostre notti insonni e un trio indie rock dal colore Grigio Scarlatto. Ecco il nuovo incontro con la musica che non conoscete, e con i pesci di tutti i mari

Somigliano proprio a due grossi baffi i "barbigli tattili" che le triglie (dell'ordine Perciformes) hanno sotto la mandibola. Eppure, sono organi sensoriali: li usano per localizzare i molluschi, i vermi e gli altri invertebrati di cui si nutrono. Appartenenti alla famiglia Mullidae, con oltre 80 specie d'acqua salata, le triglie sono diffuse nella fascia tropicale e temperata di tutti i mari e oceani; fino al Mediterraneo (in seguito alla sua tropicalizzazione).

Oltre a questa simpatica triglia, in rete oggi c'è anche Tashi, Bebawinigi e Grigio Scarlatto: i tre artisti protagonisti di questa settimana di Pescato Fresco, il format con cui ogni martedì vi facciamo assaggiare la musica nuova che non conoscete.

Tashi

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Tashi, così delicato, in una canzone racconta cosa significa crescere. Tra responsabilità che levano il fiato ai sogni, paura e consapevolezza che più il là, oh sì che sarà difficile. Due accordi, una voce (meravigliosamente ingenua) che soffia come il vento, leggero; un coro luminoso e una tromba solenni, sul finire: Dentro lo scheletro di una balena è il primo brano che possiamo ascoltare del 21enne.

Di cognome fa Dorjee, italo-tibetano nato e cresciuto nella provincia milanese: "Sono da sempre molto legato all’acqua, al mare, alle creature che lo abitano; ne sono sempre rimasto affascinato. Vivo il mare come un luogo dove ogni mio sentimento e pensiero trova spazio, abbandono e ritorno", dice. Grandi come il mare, le balene: "L’idea su cui si basa Dentro lo scheletro della balena nasce dopo essermi trovato davanti allo scheletro di balena conservato al museo nazionale di Praga", racconta.

Si concretizza tra la camera sua e quella di edeF., produttore del brano, direttore artistico e amico di Tashi: "Tutti coesistiamo tra bene e male, ci incontriamo, produciamo, passiamo oltre, ritorniamo; tutto ciò accade nello scheletro dell’animale più grande. La balena ci trasporta, ci accompagna, fino a quando non cresceremo così tanto da farla affondare. Non so se qualcuno scapperà, se qualcuno rimarrà affondando con essa. Per ora crescere è una paura concreta, ma non penso di essere ancora abbastanza grande da farci affondare", racconta il giovane.

Perché ascoltarlo: per entrare nello scheletro di una balena e sentirsi piccoli/e. Anche quando, ormai, siamo già (troppo) grandi.

Bebawinigi

Stupor è il suo ultimo disco: tredici brani per circa un'ora di isterico caos. Tra art rock, sperimentalismo, complicanze, drammaticità. Tra il buio e l'oscurità, il disco di Bebawinigi è una notte insonne pacificata da pochi momenti che spiazzano per la loro – seppure strana – calma (Go Back e Camomilla, prima parte di Yeah! e altri accenni). Stride, è inquieta la voce di Virginia Quaranta; chissà cosa cerca. Cantante, attrice, compositrice, polistrumentista "insofferente alla musica stantìa", in Stupor mette in scena una fiaba gotica di pura avanguardia. Con una tetta in copertina. Ad anticipare l'album, Mao, EP (del 2021) voce e chitarra dall'altra parte del mondo rispetto al nuovo disco, per il suo minimalismo e cortesia. Ma sempre, rigorosamente, parlato un grammelot (inventato da lei) davvero affascinante.

Perché ascoltarla: per dare musica agli incubi, senza paura.

Grigio Scarlatto

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Pop grigio che spira dall'est. Giovanni Stocco, Marco Gomierato e Stirio Papastefanou sono i Grigio Scarlatto, come un colore che non esiste.Vent'anni o giù di lì, si conoscono a Padova, in Piazza delle Erbe. Era subito dopo l'inizio della pandemia, durante un inverno che ha rivoluzionato la quotidianità di tutti e tutte: "Tutto è nato da un annuncio (scritto in un italiano leggermente storto) di Stotos su Villaggio Musicale. Io e Marco eravamo alla ricerca di un batterista. Da lì il primo appuntamento e la scintilla è scoccata nel giro di pochi minuti", raccontano.

"Ci siamo capiti fin da subito, sia musicalmente che umanamente, l'unica sfiga è che la nostra musica è nata a cavallo del funesto 2020, motivo per il quale abbiamo capito che avremmo dovuto armarci di un'enorme pazienza (e che abbiamo un tempismo da schifo). Nonostante questo inghippo non ci siamo abbattuti, e la nostra voglia di suonare ha sempre sfondato ogni barriera e impedimento", continuano.

T9 vol.2 è il loro ultimo lavoro. Un EP di quattro tracce che accarezzano le orecchie e invadono il corpo di una danza leggera. Tra chitarre alla Strokes e inseguendo un'eterna giovinezza, l'EP è la chiusura di una maratona cominciata nel 2022 con T9: "Esattamente come il software che ci consigliava e prevedeva le parole sullo schermo dei nostri telefonini, le nostre esperienze personali hanno dettato e settato il mood e il 'tiro' di questi due EP", dicono.

Durante la stesura dei due lavori i Grigio Scarlatto stavano vivendo un momento strano: "Un post-pandemia che ci ha lasciato col dubbio di esserci persi un paio di anni durante i quali avremmo forse potuto conquistare il mondo o cambiare vita; durante i quali abbiamo pensato tanto e suonato ancora di più. Le esperienze vissute in questo arco di tempo hanno lasciato un segno indelebile, e il risultato di questo tornado di sensazioni sono questi otto pezzi, ai quali noi saremo per sempre inevitabilmente affezionati".

Perché ascoltarli: per impazzire con la testa, i capelli, con tutto. A suon di Strokes e cicchetti al bar.

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L'articolo Pescato fresco #10: tre nuovi artisti tra gli scogli di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-11-29 17:00:00

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