Pronto, parità di genere?

Tra i 100 dischi più venduti nel 2021 in Italia, quelli firmati da donne sono solo 14. Il dato, a testimonianza di quanto siano messe male le cose, è in aumento. Ma il lavoro da fare per superare il gender gap nel business musicale rimane enorme

Eugenia Fera (Eugenia Post Meridiem) - foto di Francesca Sara Cauli
Eugenia Fera (Eugenia Post Meridiem) - foto di Francesca Sara Cauli
24/03/2022 - 16:00 Scritto da Claudia Mazziotta

Analizzare i dati è importantissimo per capire effettivamente a che punto siamo nel percorso verso l’uguaglianza di genere nel music business. Nonostante l’arte e la cultura abbiano (in teoria) un ruolo piuttosto d’avanguardia in questa "battaglia", il settore dell'industria musicale segna un divario, ancora enorme, tra musica e donne. Basti sapere che: "Se prendiamo in considerazione la classifica FIMI degli album più venduti nel 2021su 100 posizioni quelle ricoperte da artiste o da band con almeno una donna nella propria formazione sono solo 14, ovvero il 14%. E si tratta di artiste sia italiane che internazionali".

A guidarci è Francesca Barone, una delle sette fondatrici (assieme a Irene Zamboni, Sara Colantonio, Federica Pantini, Lucia Stacchiotti, Irene Tiberi e Josie Cipolletta) di Equaly, la prima realtà italiana che lavora per la parità di genere nel music business. Una community di persone addette ai lavori e operative nel campo della musica cui rivolgersi dal luglio 2021 per tenere sotto controllo e rimanere aggiornate e aggiornati sui dati e sulle ricerche che vengono pubblicate in questo settore.

Chadia sul palco del MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika
Chadia sul palco del MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika

Avevamo incontrato Francesca – licensing manager di Universal Music Publishing Ricordi con più di tredici anni di esperienza nel music business italiano – qualche mese fa, e in questo articolo ci aveva fatto un punto della situazione al luglio 2021.

In questi mesi, certo, qualcosa è cambiato, ci dice: "Fortunatamente dei passi, anche se piccoli, si fanno quotidianamente: dalla presenza di due nuove figure promosse a dirigenti all'interno della major discografica Universal Music (Bianchi e Marra), a Francesca Michielin chiamata 'maestra' sul palco di Sanremo 2022 (è solo del 2021 la richiesta della direttrice d'orchestra Beatrice Venezi di essere chiamata Direttore, ndr); passando da Elisa nominata direttrice artistica del festival Heroes 2022". Si tratta di episodi a macchia di leopardo che sono il risultato di un movimento lento, ma costante verso il raggiungimento della parità di genere anche nel settore musicale italiano. Ma la strada è ancora lunga.

Gaia sul palco del MI MANCHI, ANCORA nel 2021 - foto di Starfooker
Gaia sul palco del MI MANCHI, ANCORA nel 2021 - foto di Starfooker

Altri dati arrivano dalla ricerca di Spotify Musica e gender equality: Spotify svela a che punto siamo fatta in collaborazione con GfK e presentata durante la Milano Music Week 2022. L’indagine conferma un divario di genere nel settore sia per il 2021, ma anche per gli anni precedenti: "Sostanzialmente la ricerca ci dice che negli ultimi 3 anni, dal 2018 al 2021, i dati sulla presenza delle artiste nelle classifiche italiane sono fissi al 14,1%", illustra la nostra interlocutrice.

Parlando di autrici, invece, Italia Music Lab – hub nato nel 2021 per supportare i giovani music creator italiani – ha pubblicato recentemente un'infografica in cui racconta che "le autrici iscritte alle società di collecting in Europa sono solo il 16%" del totale. "Da questo si può dedurre che la disparità di genere rimane un problema globale, nonostante i paesi di cultura anglosassone e nordica siano sicuramente vari passi avanti a noi", commenta Barone.

Angelica sul palco del MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika
Angelica sul palco del MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika

In questo scenario i collaboratori e le collaboratrici di Equaly credono in un'unica via: la necessità di un contributo attivo, mirato ad agire sulla consapevolezza delle persone. "Lo scopo è cambiare innanzitutto la narrazione che racconta solo il genio maschile anche e soprattutto a livello artistico", dice una delle fondatrici del progetto. Con il loro lavoro cercano di introdurre una nuova visione che accompagni la società fuori dal pregiudizio per cui il pubblico (di ogni genere) fatichi, nel 2022, a identificarsi nel lavoro di un'artista 'donna'.

In altre parole, bisogna arrivare al punto che non ci siano differenze: "Che se si parla di arte o di artista, di musica, che sia fatta da una donna o da un uomo il messaggio venga considerato culturalmente e storicamente universale, allo stesso modo". Al momento non è affatto così. Parlano i dati.

Epoque sul palco del MI MANCHI, ANCORA nel 2021 - foto di Starfooker
Epoque sul palco del MI MANCHI, ANCORA nel 2021 - foto di Starfooker

Per centrare l'obiettivo, Equaly lavora innanzitutto per aumentare la consapevolezza e le competenze tecniche della propria community sia attraverso workshop sia iniziative speciali. Quanto ai workshop, ad esempio, il prossimo si terrà online e in diretta giovedì 7 aprile alle ore 18.00. Il titolo è La tua musica in radio: come funziona, tenuto da Valentina Spada. Il 9 maggio, invece, ci sarà La leadership femminile, diretto dalla filosofa Maura Gancitano e l'8 giugno Come aprire un’azienda nel mondo della musica tenuto dalla docente SDA Bocconi Paola Dubini. Tutte le info sul sito di Equaly.

Equaly ha, poi, chiuso da poco – in collaborazione con NAM, una delle scuole di musica più importanti d'Italia – la call 120db #breaktheceiling e in questi giorni si sta procedendo alla selezione delle vincitrici. "NAM è nostra partner ufficiale – tra le altre partnership attive Italia Music Lab e Keychange – e metterà a disposizione di due iscritte al network Equaly 2 corsi di formazione specifici sulla produzione musicale, ambito in cui le donne sono e/o si sentono praticamente escluse in toto per puri pregiudizi di genere", spiega Francesca Barone. Che continua: "In questo modo vogliamo contribuire a rompere il soffitto di cristallo che ci separa anche dalle professioni considerate più tecniche e per questo appannaggio degli uomini".

Carmen Consoli - foto di Alessandro Sozzi
Carmen Consoli - foto di Alessandro Sozzi

Per raggiungere la parità di genere nell’industria musicale serve, in tre parole: "Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza", come suggerisce Francesca di Equaly. Che significa informare, contare, divulgare, creare connessioni, unirsi. "Siamo convinte che il lavoro per aumentare la consapevolezza sul tema della disparità di genere, ad esempio smascherando i pregiudizi o spiegando perché un ragionamento o una parola sia sessista, sia un lavoro costante che non debba avere mai fine".

 

Equaly lavora in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS) dell'Università di Roma La Sapienza come gruppo di consulenza scientifica per l’organizzazione e la promozione di attività formative riguardanti l’industria musicale e progetti di ricerca sulla parità di genere. Il primo progetto curato da Equaly è per la 9a edizione del master in "Management, marketing e comunicazione della musica".

È sempre attivo il questionario anonimo sulla violenza e le molestie nei confronti delle lavoratrici della musica di cui Equaly comunicherà i risultati prossimamente.

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L'articolo Pronto, parità di genere? di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-03-24 16:00:00

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