CLICCA QUI PER CHIEDERE IL RIMBORSO DEL CONCERTO DEGLI IRON MAIDEN A BOLOGNA
C'era un grande fermento per la data degli Iron Maiden al Bologna Sonic Park. La band tornava in Italia dopo il concerto del 2018 al Firenze Rocks, dopo la pubblicazione dell'album Senjetsu del 2021 e dopo che tutto il Legacy of the Beast Tour è stato rinviato a causa della pandemia. Una festa a cui sono accorse quasi 30mila persone da tutta Italia per assistere all'unica data della storica band britannica di NWOBM - semplifichiamo: di heavy metal - simbolo di almeno due generazioni di metallari e fan del rock, che adesso stanno facendosi rimborsare il biglietto di un concerto che non c'è stato.
Una festa rovinata da un'allerta meteo avvenuta pochi minuti prima del concerto degli Iron Maiden, dopo che le band di apertura, Lord of the Lost e Airbourne, avevano già suonato in condizioni meteo ottimali. Una tempesta di pioggia, forte vento e fulmini che ha interessato l'area e ha reso necessario l'intervento della Protezione Civile e dell'organizzazione dell'evento per mettere in sicurezza l'area e, di fatto, sfollare i quasi 30mila fan proprio prima dell'inizio. Questo il comunicato dell'organizzazione che ha annullato il concerto:
Sui social, nei gruppi dedicati una (vera e propria) pioggia di commenti che vanno dal preso male al guerrafondaio. Minacce di class action da parte dei molti giunti da ogni parte d'Italie e anche dall'estero, che per una singola data hanno pagato, oltre al biglietto, anche il viaggio, l'hotel, hanno preso due giorni di ferie dal lavoro e tutta la serie di sacrifici che fa il vero fan quando va a vedere i suoi idoli. Un dispedio economico ed emozionale notevole per un concerto atteso tre anni e cancellato proprio quando doveva iniziare. Una beffa insostenibile.
I più lamentano il fatto che alle 22 il maltempo fosse già finito, alcuni minimizzano l'entità della tempesta e incolpano genericamente le organizzazioni italiane, qualcuno tira fuori il fatto che i Metallica abbiano suonato a Milano nel 2019 sotto la pioggia scrosciante e che non abbiano battuto ciglio. Condividiamo il malumore per una sfiga atomica come questa, se la tempesta fosse avvenuta durante il pomeriggio probabilmente sarebbe finita per tempo e il concerto avrebbe avuto luogo.
Abbiamo contattato Francesca Sara Cauli, una dei fotografi che attendevano sotto il palco di lavorare. Questa la sua testimonianza: "Il live era previsto per le ore 20.50, sono stati venduti 27mila biglietti ed era già stato rimandato per covid. I gruppi spalla hanno suonato regolarmente, un bel clima, nemmeno troppo caldo. Era prevista pioggia tra le 21 e le 22, noi fotografi ci stavamo già preoccupando di come coprire l'attrezzatura. Siamo entrati alle 20.30 nel pit fotografi e abbiamo visto le nuvole dietro il palco piuttosto minacciose. Le nuvole sono avanzate molto velocemente ma più che altro è montato un vento assurdo e in lontananza il cielo si è fatto nero e si sono visti grossi lampi. Alle 20.50 il personale ci ha detto di togliere gli zaini da sotto le casse perché dovevano togliere i maxischermi e quando succede questo significa che di pericolo ce n'è".
Anche Vanessa, che era tra il pubblico, conferma i fatti: "Durante i gruppi spalla il cielo era pulito, poi intorno alle 20.45 - 21 ha iniziato a piovere e dopo poco è salito sul palco un membro dell'organizzazione ha chiesto di liberare intanto il pit, la zona del pubblico più a ridosso del palco, a causa del vento forte, e di allontanarsi dalla regia mixer e dai luoghi in cui c'era possibilità che cadesse qualcosa, giustamente aggiungo. Sono stata sotto piogge peggiori, ma il problema erano i fulmini e il vento che minacciava una struttura complessa come il palco degli Iron Maiden. Verso le 22 l'organizzazione ha parlato di nuovo dicendo che a causa dei forti temporali nella zona il concerto sarebbe saltato e che era necessario evacuare l'area. Sarebbe stata loro premura farci sapere in un secondo momento se la data sarebbe stata riprogrammata e quando".
Francesca descrive attimi concitati durante l'inizio della tempesta sotto il palco: "Si è fatto tutto nero, lampi e vento fortissimo, noi ci siamo guardati un po' impanicati e a un certo punto i ragazzi che lavorano per l'evento hanno iniziato a togliere tutti i teli neri dal palco, forse per paura che facessero vela. Dopo tre minuti ci hanno detto che dovevamo uscire dal pit fotografi e dopo pochissimo tempo hanno fatto sgombrare il pit. Sono stati obbligati a causa del maltempo ad abbassare l'impianto, i maxischermi, tutto quello che poteva franare e a fare evacuare il Golden Pit. Poi hanno fatto evacuare l'intera area e ci hanno confermato dal microfono che il concerto era annullato per ragioni di sicurezza. La tempesta che stava montando non è poi arrivata, ma devo dire che lunedì scorso ero nella stessa zona e nel giro di mezz'ora si è scatenato il panico, con grandinata immensa e alberi caduti. In questo caso la tempesta ha girato e si è scatenata da un'altra parte ma oggettivamente il vento era molto importante".
Conclude Vanessa: "C'era un meccanismo con cui pagavi le birre in un'unica soluzione e poi le andavi a prendere volta per volta col bicchiere, molti le avevano già pagate e nell'evacuare molti si sono fermati al bar a prendere le birre già pagate. Una volta arrivati alla macchina, saranno state le 22, 22 e 15, in pratica ha smesso di piovere ma ormai tutti erano fuori dall'area. Pericolo vero non l'abbiamo mai rischiato onestamente, forse è stato un po' frettoloso farci evacuare così alla svelta ma devo dire che il tempo è cambiato così rapidamente da non far capire in nessun modo come sarebbe potuta andare a finire. Molti tra il pubblico si sono lamentati ma mi metto anche nei panni dell'organizzazione: fosse caduto un pezzo di palco oppure un fulmine si fosse abbattuto in uno dei tubi della struttura sarebbe stato davvero pericoloso".
Lo show degli Iron Maiden prevede quattro cambi di scenografia, alcune delle parti gonfiabili, effetti pirotecnici e, com'è ovvio, tutta un'attrezzatura tecnica a rischio sotto la possibile tempesta. Ricordiamo una delle pagine più tremende dei mega concerti in Italia, quando nel giugno del 2007 si sfiorò il dramma al Parco San Giuliano di Mestre per l'Heineken Jammin' Festival a causa di una tromba d'aria con grandinate forti che si abbatté intorno alle 17 sulla data italiana dei Pearl Jam, facendo crollare sei torri dell'illuminazione e dell'amplificazione, travolgendo bar e catering, creando scene di panico tra i 30mila spettatori, una trentina di essi rimasti feriti con fratture alle gambe e traumi alla testa.
Ci sono protocolli chiari di evacuazione dell'area del concerto in caso di forte maltempo e nessuna organizzazione si prenderebbe mai la responsabilità di far continuare lo spettacolo durante una tempesta o un'allerta meteo. In più, nonostante alle 22 il maltempo fosse finito, non ci sarebbe stato più il tempo materiale per rimettere in piedi il palco, metterlo in sicurezza e iniziare il concerto, che sarebbe dovuto finire prima della mezzanotte.
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Resta l'amarezza condivisibile, la rabbia per una festa finita prima di iniziare. Purtroppo col cambiamento climatico, le tempeste improvvise sono sempre più frequenti e benché il meteo mettesse pioggia, non si può sapere fino all'ultimo quale possa essere la vera entità del pericolo. Le operazioni di rimborso sono partite ed è possibile richiederlo entro e non oltre il 7 agosto 2022 cliccando qui. Intanto il manager della band, Rod Smallwood ha dichiarato a nome degli Iron Maiden: "Io e la band siamo estremamente dispiaciuti per non aver potuto suonare di fronte ai nostri fan a Bologna ieri sera. Mentre le condizioni del meteo peggioravano, gli organizzatori sono venuti da noi per condividere la preoccupazione per la sicurezza di tutti in merito alla possibilità di svolgere comunque lo show in queste difficili condizioni. E’ stato fatto tutto il possibile ma alla fine è stata presa la decisione di cancellare l’evento per motivi di sicurezza, annunciandolo dal palco. Devo dire che sono completamente d’accordo con questa decisione che trovo molto responsabile, considerando i fulmini e i fortissimi venti che si stavano abbattendo sull’area. Amiamo esibirci in Italia e l’ultima cosa che avremmo voluto accadesse è proprio dover essere costretti a non suonare. Ci dispiace moltissimo per tutti i nostri fan che erano venuti a vederci. Capiamo e condividiamo la loro frustrazione. Non è possibile, purtroppo, riprogrammare questo concerto ma promettiamo ai nostri fan italiani che torneremo il prossimo anno".
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L'articolo Quello che c'è da sapere sull'annullamento del live degli Iron Maiden a Bologna di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-07-08 11:10:00
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