Il recappone: le migliori uscite punk (e dintorni) delle ultime settimane

Pochi accordi, tanto cuore, tantissimo rumore. Ogni mese andiamo a vedere le migliori nuove uscite di chi, lungo tutta la penisola, suona molto forte, tra esordi sorprendenti e ritorni esaltanti (vedi Retarded), polmoni hardcore, Oi! e il buon vecchio punk rock

Pogone!!
Pogone!!

Quali giorni migliori di questi, in cui la parola punk è stata usata come intercalare da Sanremo in giù, con un suo picco mortalmente indecente dalle parti di Rai Uno, dove da Amadeus al fioraio con una maglietta dichiarante “Meglio Single Che Cornuto” ci hanno ricordato l'importanza delle parole e che l'origine evolutiva della stessa esperienza musicale è di tipo comunitario?

Assistere a un festival come 100% Of 100% Hardcore, organizzato da quel sant'uomo di Samall Alì del Venezia HC, esattamente il week-end prima della cinque giorni sanremese, mi ha moltissimo aiutato a smaltire lo stress e il burnout contro il fugazi della post-modernità. Il che mi ha permesso di aggirare tutta quella dinamica che oggi mi vorrebbe bulicamente intento a ingerire per una settimana intera musica e parole bolse di quel filone pop che ora e forse sempre va di moda in ogni contesto musicale per capire che pesci pigliare.

Peep - foto di Wulkanized
Peep - foto di Wulkanized

È così che sono incappato nei Peep, progetto della voce degli Øjne con una strumentazione inconsapevolmente (“Non so chi siano!”, dice lui) para para ai White Zombie nel 1995 e una univocità d'intenti che mi ha ricordato una versione power-violence di chi per anni ha macinato il rock pesante per palati fini sotto il nome di Rollins Band. Senza nulla togliere alla decina di validi nomi presenti in scaletta (e con menzione speciale ai soliti Jorelia nel loro inevitabile progressivo meritato avvicinamento alla fascia notturna di qualsivoglia festival HC da qua al 2030), la mia personale rivelazione del 100% sono loro.

Allora continuiamo questa nostra last chance to evacuate planet earth before it is recycled segnalandovi l'uscita del primo singolo dei Couchgagzzz, quartetto dal nome opinabile proveniente da realtà del panorama locale come Behind Bars, Bob Cillo & Mafia Trunk o Santamuerte che con la title-track dell'imminente disco di debutto, Gosports!!!, riesumano la salma di Jay Retard e la cazzimma di Andrew WK e sparano tre minuti che vi faranno bruciare tutte le frappe mangiate a carnevale.

Couchgagzzz!!!
Couchgagzzz!!!

Apripista anche per gli apolidi Traum: Inner Space, questo il titolo, che non vi fa saltare solo perché ancora non sapete probabilmente che sono nuova band di Luca Ciffo (Fuzz Orchestra), Luca Mai (Zu), Paolo Mongardi (Zeus) e Lorenzo Stecconi (Lento). Intravisti nel passato concertistico estivo, la loro è musica per la gioventù sonica inscritta alla Kosmische Sound Perseverance Society. Piatto ricco nato dalla convivenza in una old cascina, suonando, improvvisando e dividendo vite e passioni. Autonomia quindi operosa, culinaria e comunitaria la loro, ci incuriosisce e non poco per l'album in uscita a marzo e le future prove dal vivo.

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Proseguiamo senza indugio facendo lardo di colonnata infame dell'avanguardia snob che parte col rivoluzionare un genere come il punk e finisce con le Converse pink original come una Rihanna qualsiasi della situa. Contro l'autoreferenzialità di un certo modo di fare (e far parlare di) musica che crede di essere sul pezzo e invece è solo istituzionalizzato rispondiamo con lo split 7” messo su dai milanesi Sempre Peggio e dai bolognesi Sacro Cuore. Una decina di minuti con una grafica tra le più belle in giro da anni che si rivolgono al cuore di tutti gli Oi! in ascolto ma san parlare anche a quanti amano ballare sulla linea di confine tra impegno politico e genuino entusiasmo della retorica. Più adulti i primi e più stradaioli i secondi, Odio Chiama Odio e un disco fortemente votato ai puri di cuore e al singalong.

Se Oi! chiama Oi!, doveroso almeno citare Innacustic via-Ostia Records per i (fate i) Nabat e che vede la leggenda bolognese in chiave spogliata, col solo accompagnamento di chitarra e armonica + un pezzo inedito. Se invece split chiama split, Dischi Decenti (che ha curato la ristampa di Effetto Della Veduta D'Insieme, perla nascosta dei Radura), Fresh Outbreak Records e Collettivo La Défense ci deliziano con una cassetta a nome Maremarcio con i finlandesi Alas. I Nostri inquinano l'acqua del torrente Parma piscisandoci social skramz e scapricci precari di modo che si riversi nel Po della nostra anima sotto forma di 2 pezzi enormi: Capelli scarmigliati e Come la pioggia, capaci di unire sensibilità indie (quando indie erano i Massimo Volume o gli Offlaga Disco Pax) e impennate screamo dove la componente emozionale è veramente altissima.

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Non lascia superstiti invece il furore dei Votto che, con il singolo del prossimo Gli ultimi istanti delle nostre vite precedenti, Il nastro di Möbius, parte con una mitraglia di chitarra e batteria che mischia di nuovo le carte del punk-game stravolgendo un po' l'idea di Votto as we knew it. Novelli Holly & Benji, Non Ti Seguo Records fa squadra con i piacentini e si allenano ai rigori, tirando a cucchiaio all'incrocio tra lo screamo di Raein e metal dei Celeste che sbalza le paure fuori dai nostri cuori per gettarle sugli spalti vuoti delle nostre esistenze. “Infesta le mie visioni / Detta quello che vorrei”.

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Ruvido e spigoloso ma amabilmente dark & violet hardcore è invece Endless Rage, EP di debutto dei milanesi Leach, già di supporto agli Spaced di Buffalo, e che in neanche 10 minuti per 4 tracce rilanciano via Leandro Ando Ferraiuolo dei Till Deaf Studio le aspettative del demo del 2022 nell'iperspazio delle possibilità future. Qualcuno già parla di grunge-core, io no, voi sentite e fatevi una vostra idea.

Per la serie al punk sanremese non fare sapere quanto è più buono il dream-core con le giornate nere: Equidistanti è la nuova mina di Casx, pezzo di Arianna Puccio incentrato sul ricordo di noi quando morte sopraggiunge. “C'è un momento esatto quando qualcuno a te caro muore in cui devi costringere il tuo cervello a vedere i ricordi come la cosa più bella che ti rimane di qualcuno e non come cento pugnalate al cuore”, spiega. Peccato che questi 3:33 non siano usciti quando i Salem volavano alti nell'immaginario collettivo perché credo fortemente che l'attenzione dei tre ragazzi complicati di Chicago le avrebbe aperto le porte per il paradiso.

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Ma visto che la powera Italia dei papelli e dei Fiorelli ama spezzarsi la noce del capocollo parlando di cose che non sa, concludiamo questo nostro excursus con tre realtà autenticamente pop-punk; fosse mai che qualcuno notasse tutte le differenze con i Casualities dell'Eurospin che fanno casino su un pezzo che in una scala da 1 ai Blink 182 sono pop-punk come le lamentaziones di Fedez su Insta. Partiamo con una vera a propria lezione di storia: ritornano i Retarded con Same As The First. I rappresentanti dell'ala vogherese della nidiata italiana pop punk di fine anni Novanta, ritornano con questo disco la cui immagine e sonorità sono ispiratissime al verbo del punk più riconoscibile al mondo che qualcuno ha da tempo ri-battezzato Ramones-core. Quindici pezzi veloci, melodici, dai riff familiari e a presa rapida.

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Se siete già sul filo del OK boomerismo andante date una sentita a Play Me Something, godurioso pezzo per gli Shonan, primo singolo di un futuro terzo album, che riporta la mente agli Alkaline Trio prima del tracollo. Bel tiro e belle facce di chi se ne sbatte dei cliché. Last but not too late, l'EP dei bresciani Sludder intitolato (manco a farlo apposta) Sooner Or Later. Ora, già immagino che suonare a Brescia non sia la cosa più facile del mondo, mettersi a fare del pop-punk con palesi influenze swedecore credo sia già tanto se non ti menano come esci di casa. Ma proud to commit a commercial suicide i Sludder hanno le spalle larghe di una formazione solida composta da Bolo (Slang Poor Kids, stavolta dietro le pelli), Nico (Begbie) e quel Warholsss (che si chiama Riccardo) che i più social di voi già conosceranno.

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Il risultato è quindi con un passo sempre epilettico, ma il canto è limpido in primo piano a urlare brani impeccabili, a rifinire armonie degne del beat di The Cause dei NOFX, o a rinverdire l'epica corale del genere. Che poi alla fine è sempre la solita differenza tra slow-food e fast-food. Quindi parlo a te, consumatore, non ti accontentare di una porzione di patatine con il cheddar e le molliche di bacon, siediti con noi, prenditi il tuo tempo, sfoglia il menù e assaggia quello che più di ispira delle nostre gustose scelte del mese.

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L'articolo Il recappone: le migliori uscite punk (e dintorni) delle ultime settimane di giorgiomoltisanti è apparso su Rockit.it il 2024-02-15 11:12:00

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