MI AMI 2023 Compilation: Fresh & Cult

22 pezzi iconici e dissetanti, avveniristici e dirompenti, eterni e nuovissimi. 22 pezzi da MI AMI, insomma, che abbiamo messo tutti assieme in questa compilation, per festeggiare la voglia di ballare con voi questo weekend

Pubblico innamorato a MI AMI 2022 - foto di Silvia Violante Rouge
Pubblico innamorato a MI AMI 2022 - foto di Silvia Violante Rouge

MI AMI è il festival dove cominciano le cose, ma anche il festival dove queste ritornano una volta che sono diventate grandi. La compilation di Rockit di questo mese, tutta a tema MI AMI, raddoppia e vuole proprio celebrare questa dualità, con 22 brani di altrettanti artisti tra quelli che suoneranno a questa edizione del festival della musica bella e dei baci, tra venerdì 26 e domenica 28 maggio.

La Rockit Compilation Vol. 1.32 MI AMI Edition è divisa in due parti: Lato Cult, con canzoni e musicisti – Cosmo, Le luci della centrale elettrica, Coma Cose, Verdena, giusto per citarne qualcuno – che abbiamo visto crescere nel corso degli anni, che hanno scritto pagine importanti della musica italiana e che non vediamo l'ora di ritrovare da sotto palco; Lato Fresh per chi invece ha colpito il nostro sguardo e le nostre orecchie tra i debuttanti al festival, a cui auguriamo di diventare ancora più luminosi e che questo MI AMI sia l'apertura di uno splendido cerchio. Buon ascolto!

Le luci della centrale elettrica – Per combattere l’acne

Il singolo di Canzoni da spiaggia deturpata, del tutto diversa da ciò che si può sentire in radio o nei festival nel 2008. Le piazze sono vuote, mute, mentre i ragazzi esprimono desideri guardando le navicelle spaziali che esplodono nel cielo di Chernobyl. Una canzone romantica tra le macerie, da imparare a memoria per ricordarsi cosa fossero gli anni 2000.

Coma Cose – Anima lattina

Quando nel 2017 uscì Inverno ticinese, primo ep dei Coma Cose, colpì tutti quanti per la sua qualità delle sue liriche e la capacità di creare un immaginario tutto suo: Tre tracce aperte da Anima lattina, omaggio apocrifo a Battisti – fin dal titolo storpiato – che diventa un mix di rap e pop che avrebbe poi fatto scuola. 

Verdena – Scegli me (live)

I live dei Verdena sono qualcosa di devastante. Per questo nel 2011 il loro act a MI AMI è diventato un disco live, che trovate ancora per intero sul nostro sito. Di quel momento incredibile riprendiamo Scegli me, primo brano del loro Wow – disco più ambizioso della loro carriera, un doppio di 27 tracce –, per una ballata psichedelica che ancora ci fa venire i brividi.

L’Officina della Camomilla – Un fiore per coltello

I versi criptici di Francesco De Leo dai riferimenti imprevidibili, qualche accordo di chitarra trasandata, una voce acuta che sa di adolescenza eterna: così L'Officina cantava ai ventenni del 2015, così arriva a quelli di oggi che la stanno riscoprendo come band di culto. E il cui inno è Un fiore per coltello, brano-manifesto di una nostalgia che abbraccia il futuro

Dargen D'Amico – Malpensandoti

Grazie al suo rhyming originalissimo, che lavora su tutte le dimensioni della voce, a costruire testi poetici e immaginifici, Dargen D'Amico ha costruito una discografia immensa, ricca di tesori nascosti che vanno recuperati. Di questi abbiamo recuperato Malpensandoti, da CD' del 2011, con il suo climax sintetico e inafferrabile.

Dente – La presunta santità di Irene

L'amore non è bello, sanciva Dente nel 2009 con il suo terzo disco in studio, l'album in cui la fascinosa naiveté degli esordi lascia il posto a un lato più maturo e ragionato. Come dimostra La presunta santità di Irene, brano dove che ci proietta in questa dimensione di consapevolezza rivestendo le sognanti melodie di sempre con un arrangiamento dagli accenni prog anni '70.

Egreen – Manolete

Campione dell'underground, Egreen è ancora adesso un esempio di realness come pochi ce ne sono in giro, con la sua scrittura viscerale che non lascia spazio all'immaginazione ad affilarsi di anno in anno. Manolete, estratto da Entropia 2 del 2013, picchia forte oggi come allora, confessando sofferenze del cuore con una rabbia incandescente in corpo.

Maria Antonietta – Quanto eri bello

Quanto eri bello è uno dei brani più iconici con cui Maria Antonietta mostrava per la prima volta lo splendido fuoco della sua penna: una serie di polaroid che vanno dai "giorni del liceo" a un presente con qualche rimpianto di troppo, con una chitarra drittissima sullo sfondo e un'insoddisfazione troppo a lungo repressa che esplode in un urlo liberatorio.

Cosmo – Le cose più rare: Una delusione che fa ancora male, malissimo, che poi prende le forma di una speranza che resiste anche alla notte. Le cose più rare è uno dei brani più commoventi mai scritti di Cosmo, che dai sussurri fa emergere una danza siderale a cui aggrapparsi per affrontare il futuro: "Ci ritroveremo nei dettagli più belli, ci riscopriremo nelle cose più rare".

Bud Spencer Blues Explosion – Rottami

Ognuno ha un blues che gli suona dentro. Quello dei Bud Spencer Blues Explosion è una garanzia di dinamite, dando una definizione ancora più deflagrante al termine "power duo". Indole selvaggia figlia del punk, l'incedere di chitarra e batteria che si prepara allo schianto, il pogo che scalpita anche quando li si ascolta in studio. Mai abbassare la guardia. 

Mecna – Senza paracadute

"Non sono i sogni che pagano". A dirlo è un Mecna esordiente, che dopo anni di gavetta si presentava con il primo vero album, Disco inverno. Un rap personale, che sconfina nel pop e sveste i propri sentimenti per farli a pezzi. Senza paracadute è la rincorsa di chi ha già corso per chilometri ma sa che la strada è ancora lunga, dimostrando (e a posteriori è evidente) di avere la fame giusta.

So Beast – Screenlight

I So Beast fondono insieme iper connessione e disconnessione attraverso uno smartphone che è allo stesso tempo un luogo fisico, virtuale e d’immaginazione, come in una puntata di Black Mirror dove la distopia si scioglie sotto i colpi di beat destrutturati e melodie camaleontiche.

Alex Fernet – Phantom of the Club

Alex Fernet riesce a trascinarti dentro una spirale di groove irresistibile, ti fa dimenticare di avere dei freni inibitori, il potere del funk e della disco scorrono potenti in lui: con Phantom of the Club ci porta dentro un club in cui tra le luci soffuse si aggira un fantasma danzante, per cantare un ballo intrappolato in un ricordo d’amore, eterno, solitario, invisibile.

Montag – GDPR 

Quale dato è più sensibile di un sentimento intimo? Così Montag osserva l'interconnessione che permea la nostra vita cercando di salvaguardare l'umanità dei rapporti, con un brano figlio della visceralità di Jeff Magnum e senza un piano tariffario sul telefono. 

Milanosport – Something is not right

I Milanosport cercano di scardinare i binari prestabiliti in cui spesso si trova incanalata la vita, agitandosi su un brano nervoso e serratissimo: Something is not right è lo sfogo di chi sogna di mandare l'ufficio per scappare dalle sabbie mobili del lavoro. Se state cercando di farvi licenziare, questa potrebbe essere la canzone giusta con cui farlo.

Barkee Bay – Make some noise

I Barkee Bay fanno un ritratto inebriato di una generazione che non sa dove andare a sbattere e procede a tentoni, senza per questo smettere di sognare. Emozioni disordinate da lasciar esplodere sul loro rock scompigliato.

Queen of Saba – Lingua in fiamme

Cassa dritta, immagini esplicite e un cantato sfrenato: la Lingue in fiamme dei Queen of Saba accende la passione, lascia che la giocosità lasci il posto a un istinto irresistibile, esplora ancora di più l'immaginario sensuale della band in un picco da orgasmo.

Abe – Un uomo

Il debutto di Abe intreccia spigolature math, dilatazioni post rock e le parole di chi guarda il mondo con gli occhi di un bambino con la profondità di un adulto: Opale è una pietra che cambia colore, un'allucinazione in cui sognare a occhi aperti e immaginare nuovi mondi, di cui Un uomo è uno degli esempi più folgoranti.

Corinna – Tagliamo i ponti

Corinna si trova logorata da una relazione che non ha più niente da dire, abbattendola definitivamente sotto i colpi di percussioni frenetiche, bassi imponenti e acuti leggiadri che ammorbidiscono il tutto. Un gioco di contrasti che diventano una trappola mortale a cui non riuscirete a resistere.

Lyl – Camera

La giovanissima cantautrice Lyl ci accoglie nella sua Tana, rifugio prezioso per una voce che deve essere ascoltata. Otto tracce che oscillano tra immediatezza pop, trame neo soul, armonie jazz e una scrittura intima, delicata, da cui lasciarsi catturare.

Arssalendo – Ma tu ci tieni a me?

Ma tu ci tieni a me? è il brano che dà il titolo all'ultimo ep di Arssalendo: quattro tracce per altrettanti momenti del vissuto di Arssalendo nel corso del 2022, in cui le pulsazioni frenetiche si fanno meno claustrofobiche, per permettere di respirare e guardarsi dentro.

Miglio – Sexy solitudini

Miglio si addentra ancora di più nella foschia color catrame della sua musica, questa volta con un brano crudissimo: Sexy solitudini, che omaggia nel titolo i Marlene Kuntz, ci porta dentro una camera da letto che diventa cella d'isolamento, buia e rivestita di glaciale new wave.

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L'articolo MI AMI 2023 Compilation: Fresh & Cult di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-05-23 10:53:00

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