La Sad: l'emo è tornato, ma è più fake che mai

Theø, Plant e Fiks – capelli colorati, look alla Blink 182 e nichilismo da Xanax Rap – stanno riportando in Italia l'emo primi 2000. Tipo i Tokio Hotel o i Finley, che parlano però di depressione e droghe. In attesa di una normalizzazione che, magari, li porterà un giorno sul palco di Battiti Live

Theø, Plant e Fiks, la Sad
Theø, Plant e Fiks, la Sad

Se vai sul dizionario, la definizione "emo" corrisponde alla sottocultura che negli anni 2000 si è diffusa in tutto il mondo, fatta di capelli neri corvini, abiti neri, trucco nero, borchie e torniamo pure sui capelli col ciuffo che una volta si sarebbe chiamato riporto e che invece in quegli anni era la cosa più cool del mondo. Diminutivo di emotional (emotivo), l'emo di quegli anni era finto come le monete da tre euro, come i denti di legno, come le Mike o le Addas comprate per strada, una moda buona per MySpace e per raggruppare un tot di teenager depressi e annoiati che impazzivano per i My Chemical Romance nella migliore delle ipotesi e per i Tokio Hotel nella peggiore. C'erano un sacco di sottoscene dell'emo, dal Christian al Goth e nessuna di esse sembrava autentica, ma poche cose suonavano peggio dei bbrudal e delle scene queen di casa nostra, che seguivano band come i dARI, i Finley, i Vanilla Sky, fino ad arrivare a conoscere il testo a memoria de L'Amore dei Sonhora

Pensate come ci siamo rimasti quando abbiamo assistito alla rinascita del movimento, cosa che oggi sta decisamente accadendo. Il tutto è in una fase embrionale, ma c'è fermento. Grazie soprattutto a La Sad, il trio formato da Theø, Plant e Fiks. Il gruppo è nato nel 2020 dall'incontro dei tre ragazzi che provengono da regioni diverse (Lombardia, Puglia e Veneto) e hanno competenze diverse: Theø è un cantante ed ex chitarrista con anni di tour alle spalle, Plant proviene dal panorama trap ed emotrap e Fiks è caratterizzato da un'attitudine molto punk e testi depressi. Insieme fanno una specie di punk-post-trap molto vicino all'emo dei 2000 e stanno avendo un bel seguito fin dal primo singolo SUMMERSAD. Voce digitale e autotunata, batteria alla Blink, chitarra distorta, capelli colorati e attitude da Xanax rapper vestito come un punk londinese.  

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Per capirci, nel video di SUMMERSAD 2, uscito pochi giorni fa, si vede una festa degna del film Spring Break di Harmony Korine (cosa piuttosto fantascientifica nell'era covid), mentre cantano: "È un'altra notte che non dormo, è un altro giorno che non mangio più e non vivo per farmi, devo farmi per vivere. Scusa mamma, ma è un'altra summersad. Anche oggi smetto domani quando non mi sveglierò più so che farete una festa".

Nella SUMMERSAD originale, del 2020, non è che il mood fosse granché migliore: "E ti scopo così forte che mi esplode il cuore, è l'unico modo in cui mi piacerebbe morire che tanto anche a scopare ormai non sento più niente. Per respirare sto sulle droghe e sto sugli xan per non pensare a chi ti scoperai, quando sarò morto. E sto nella sad perché di te non mi fiderò mai. Domani non mi sveglio, starò meglio solo se tu non tornerai, anche se c'è ancora qualcosa di te che mi manca. È un altra Summersad".

Sono la wave depressa di casa nostra, come già cantava Fiks in Sei la mia bara: "Come la coca, la vita è amara, siamo la sad italiana", ed è chiaro che prendano a piene mani dalla musica e dall'estetica dei Blink 182 e dei Sum 41 attualizzati dalle esperienze (finite non troppo bene) di Lil Peep e XXXTentacion, con le produzioni di Travis Barker e con Machine Gun Kelly.

Se avete un'età che va oltre gli enta vi rimarranno antipatici ai limiti della bestemmia, perché trattano temi assolutamente seri come la depressione e l'abuso di sostanze in termini estetici, di cazzeggio, senza alcun tipo di approfondimento. Ode agli psicofarmaci, ai comportamenti autolesionisti, alle relazioni tossiche di ogni tipo, argomenti che è difficile mandare giù se ne avete avuto a che fare sul serio. C'è un però.

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Questo tipo di emo non ha niente a che vedere con l'emo che veniva dall'hardcore e dal post rock di band come Jawbraker, American Football, Mineral, The Get Up Kids, Jimmy Eat World, Texas Is The Reason, Owls, Brand New e che ha visto nei nostri Raein e Fine Before You Came i momenti più esaltanti e commoventi (ma esempi di emo ante litteram si possono trovare nei dischi dei Negazione, in canzoni come Ho pianto o Il giorno del sole). Qui non si alza il braccio al cielo e non ci si bagna il viso di lacrime, le band dell'emo teenageriale sembrano venir fuori da Kiss Me Licia, solo che al posto di testi tipo Baby I Love You cantano Baby mi sparo.

Il tipo di credibilità è lo stesso di una band da cartone animato, di meme viventi e non c'è (troppo) da preoccuparsi per i propri figli/fratellini/amichetti se si perdono dietro le canzoni della Sad, perché in fin dei conti sono innocue, mancando del tutto di spessore, nonostante siano spinte da twitcher famosi o dagli amanti del genere. Arriverà, ma poi passerà.

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Le canzoni che scrivono non sono neanche brutte, fanno parte di una wave che avrà infatti di sicuro la sua ascesa, come dimostrano i due concerti al Rocket di Milano nel gennaio del 2022 a 23 euro a biglietto già sold out, perché sono un fenomeno pop che sposa perfettamente una scena esistente, adattando in italiano i testi (tremendi) che già funzionano negli USA, ma già sappiamo che dopo una stagione più estrema, una volta ripuliti sono già pronti per Battiti Live e per la canzone in classifica, che cerca un pubblico meno di nicchia.

È già successo per la Dark Polo Gang, Young Signorino, la FSK e per tutti i trapper estremi per estetica e linguaggio, è già successo ai tempi del nu metal quando i cantanti piangevano sul palco e urlavano i propri traumi, è già successo con i My Chemical Romance e gli AFI, per i Dashboard Confessionals e gli Ataris, di cercare un pubblico più vasto col singolone, la colonna sonora giusta e quando ci scappava il tour mondiale. La Sad italiana è un'operazione ben costruita, con i capelli, gli strumenti, i vestiti e la musica giusti, l'arte però al momento sta da un'altra parte. Diventerai una star, una celebrità? 

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L'articolo La Sad: l'emo è tornato, ma è più fake che mai di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-08-03 11:27:00

COMMENTI (1)

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  • VittorioConte 3 mesi fa Rispondi

    Ecco ciò che ho sempre odiato dell'ambiente rockettaro italiano: spalare merda su tutto ciò che non fa parte delle vecchie glorie. In questo momento siamo tra britannici, tunisini e francesi sopra gli -enta e ci stiamo gasando un botto con La Sad e riscoprendo Dari e Vanilla Sky