Sanremo 2022: Mahmood e Blanco sono luce accecante

Per fortuna la musica è questione di chimica e non di matematica e i due vincitori sono talenti generazionali, questa volta nessuna polemica è concessa. Sono loro a illuminare la penombra artistica del Festival dallo share bulgaro. Sentiti grazie

Un applauso ai vincitori di Sanremo 2022
Un applauso ai vincitori di Sanremo 2022

Sono le 2 di notte, qualcosa più qualcosa meno, quando Amadeus decreta vincitrice del Festival di Sanremo 2022 la bella canzone di Mahmood e Blanco, quest'ultimo neppure nato quando Elisa vinceva il suo Festival. I ragazzi sono attoniti, sanno di aver compiuto un'impresa a battere proprio Elisa, che è arrivata seconda a causa del post in cui Salvini la voleva vincitrice, e quel mostro sacro di Zio Manone Gianni Morandi, contentissimo di essere arrivato terzo così almeno non doveva ricantare in piena notte. 

In molte case gli italiani festeggiano, in altrettante sono incazzati come vipere perché un uomo con la gonna e un ragazzino che se ne fotte del bon ton hanno vinto quello che per loro dovrebbe essere chissà a quale titolo, una sorta di Family Week in cui si celebra l'immobilità di tutti i sistemi. Dalla mia sono molto felice per il primo posto, Elisa immaginavo arrivasse seconda, mentre sono parecchio basito nel trovare l'operazione più paracula dell'universo terza, ma Gianni è amato trasversalmente e la presenza di Jovanotti super amico è stato un boost niente male.

Non tutti sprizzano gioia a quell'ora però, e un motivo c'è: Amadeus ha appena consegnato i premi minori, che hanno confuso mezza Italia, soprattutto quando si tratta del premio Sergio Bardotti per i miglior testo a Fabrizio Moro. Lì c'è stato un what the fuck generale arrivato fino alle stazioni spaziali in orbita su Plutone. Molti hanno scritto che quel premio sarebbe dovuto andare a Giovanni Truppi, io penso che anche La Rappresentante di Lista avrebbe potuto vincerlo, sarebbe stato un bel segnale di accettazione del presente, per entrare non dico nel 2022 ma perlomeno nel 2012 senza sentirsi tremendamente in ritardo, senza premiare ancora una volta l'usato sicuro per paura della novità.

La classifica finale ha inquadrato un Festival di Sanremo che ha saputo giocare benissimo le carte del cerchiobottismo e farsi amare dal pubblico generalista come nessuno mai, raggiungendo vette di share da singolo canale in Corea del Nord. Dietro Gianni Morandi c'è Irama, la cui canzone è cresciuta meglio dei suoi outfit serata dopo serata, al quinto posto troviamo Sangiovanni con una canzone terrificante. Fortunatamente non è arrivato sesto altrimenti oggi i social sarebbero stati tutti pieni della battuta originale. Sesto posto per Emma con una canzone altrettanto brutta, poi Ranieri, Moro e la quota indie, che un tempo saliva più su in classifica, solo agli ultimi posti della top 10 con LRDL e Dargen, che avrebbero ovviamente meritato posizioni migliori, così come Ditonellapiaga e Rettore, ma anche Highsnob e Hu

In questi giorni abbiamo parlato tanto di Giovanni Truppi e lo facciamo anche stavolta: con una canzone meno ostica sarebbe arrivato tra i primi 10 ma ha deciso di portare la sua parte più integerrima, spigolosa e politica a Sanremo. Questo gli fa onore, mi è dispiaciuto solo che il grande pubblico non abbia conosciuto il suo lato ironico, pure fondamentale. Però si è giocato l'esperienza da vero Signore, mai una mossa falsa e soprattutto mai una sciocchezza detta al microfono per il Fantasanremo.

Arrivo volentieri alla piaga delle locuste di questo Sanremo ma prima preferisco non nascondermi dietro un dito: anch'io ho giocato al Fantasanremo (e sono arrivato ultimo nella mia squadra nominata Anna Oxanax), perché è una cazzatella carina e divertente, ma per noi che stiamo a casa. Se gli artisti si danno battaglia tutte le sante sere fra Papalina, Zia Mara, Fantasanremo, flessioni, fiori regalati e tutte le altre stramberie del regolamento del giochino, viene fuori un circo che fa solo innervosire. Propongo un cambio al regolamento che renda più difficile dire cazzate, così almeno i cantanti devono sforzarsi un po' per prendere qualche punto, se per loro è così importante. Per quanto mi riguarda, ascoltare una canzone anche seria e piena di pathos per poi uscire fuori con l'ennesimo papalina è stato solo carburante per le bestemmie.

Ora che la maratona sanremese si è conclusa col plauso del pubblico, non sono certo io da casa a poter dare consigli ad Amadeus, che si è rivelato l'uomo Rai perfetto per lo show, tirando dentro algoritmicamente tutti quelli che avrebbero funzionato per lo share. Però siccome sono un sognatore, mi permetto lo stesso qualche pensata. Per prima cosa, il presentatore potrebbe non essere  quello che sceglie i cantanti, i giovani, gli ospiti, le prime file, gli sponsor e tutto il resto. Potrebbe esserci una divisione di poteri, una commissione, altrimenti rischia di diventare una dittatura del divertimento, che per quanto riuscita numericamente bene non è una cosa interessante in nessun senso.

La reintroduzione dei giovani, ma scelti bene, potrebbe non nuocere allo show, ma soprattutto 25 Big sono troppi. In più, Ama dice spesso che le canzoni sono state scelte col cuore, a me sovente è venuto il pensiero che siano state scelte con quel coso lì, come si chiama, dai quello lì, come direbbe l'armadillo a Zero. Ana Mena erra davvero migliore dei Jalisse? I grandi vecchi in gara forse non è il caso, possono arrivare come ospiti, beccarsi la standing ovation e lasciar gareggiare chi ha più bisogno di visibilità, specie in anni come questi. Fermo restando che la musica non è una gara e che qui si parla di uno spettacolo televisivo.

Ultimo sassolino dalla scarpa: Amadeus, quando gli artisti ti parlano dei problemi del settore musica, e ci hanno provato La Rappresentante di Lista, Dargen D'Amico, Giovanni Truppi e pure qualche ospite, non li guardare come scemi, non minimizzare, non li ignorare. Sono tematiche vitali e quello è l'unico palco dal quale possono arrivare a chiunque.

Conclusione: Mahmood e Blanco hanno vinto meritatamente e andranno all'Eurovision, Elisa Galadriel canta divinamente nella pineta di Cecina Mare, Gianni Morandi è contento anche quando casca nel fuoco, Jovanotti lo stesso, alla fine ha ragione la Ferilli che si può stare su un palco anche solamente essendo bravi, non importa rompere i coglioni con l'argomento sensibile della settimana (a meno che non sia Drusilla eccezionale), Fabrizio Moro not in my name, ho sognato che facevo l'amore con Superman, Iva Zanicchi insegna a Emma ad urlare, Achille Lauro ti prego salta un giro, finalmente posso tornare a ignorare Aka7even, Sangiovanni e Matteo Romano, ma soprattutto Dobby di tutta Italia, prendete il calzino che vi spetta, da oggi siete donne e uomini liberi! Tutti insieme: 

DOVE SI BALLA FOTTITENE E BALLA - È UNA QUESTIONE DI CHIMICA CHI CHI CHI CHI CHI CHI CHIMICA - CON LE MANI CON I PIEDI CON IL CULO CIAO CIAO.

 

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L'articolo Sanremo 2022: Mahmood e Blanco sono luce accecante di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-06 09:37:00

COMMENTI (1)

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  • Ghiacciolo 2 anni fa Rispondi

    Io sono onestamente sconvolto per il premio a Moro. Già per gli altri stavo bestemmiando perché erano delle mosse di leccata di culo alla vecchia guardia che non servono a nulla; ma per Moro mi è cascata la mascella. Il punto non è che quello non era il miglior testo, ma che probabilmente non era neanche il decimo o il quindicesimo o il ventesimo. Posso accettare "l'indie" relegato a metà classifica come 10 anni fa, ma questo è davvero incommentabile