Se il tuo non è il secondo disco più ascoltato al mondo, oggi non sei nessuno

Il disco di Lazza esordisce al #2 planetario su Spotify: poco prima di lui Fibra, Paky, Sick Luke e altri. Risultati fino a ieri impensabili, e oggi già una mezza consuetudine. Ma cosa c’è davvero dietro all’esplosione del nostro urban nella Global Chart (oltre alla “numerite” di casa nostra”)?

Lazza - Fibra - Paky
Lazza - Fibra - Paky
14/04/2022 - 09:45 Scritto da Simone Stefanini

Ciò che stiamo per affermare, solo qualche anno fa sarebbe stato catalogato come X File, e invece oggi è una realtà talmente consolidata da non diventare neanche la doverosa notizia di apertura di ogni magazine musicale del nostro Paese, eppure è successo un'altra volta: Sirio di Lazza è il secondo nuovo album più ascoltato al mondo su Spotify, tra quelli usciti venerdì scorso. 

Ormai i debutti italiani iper ascoltati, che esordiscono direttamente ai primi posti della classifica globale della piattaforma sono un'assurda consuetudine e stanno facendo genere a sé stante: è successo a Fabri Fibra con Caos direttamente al terzo posto della chart globale di Spotify, a Sick Luke con X2 al terzo posto, a Paky con Salvatore direttamente al secondo posto, a Noyz Narcos con Virus al secondo e a Guè con Gvesvs sempre al secondo posto. 

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Sono dati oggettivi, parliamo di numeri. Su come vengano calcolati questi numeri siamo sempre stati piuttosto scettici perché l'ascolto in loop è ormai una prassi tra gli adolescenti, in più non possiamo sapere quanti server macinino ininterrottamente un album per fargli guadagnare posizioni, ma questo vale per tutti, italiani e non.  Quindi basiamoci su questo dato: l'urban italiano è un campionato a sé. 

Nessun genere può competere coi numeri del rap di casa nostra, né un idolo pop come Sangiovanni né una vecchia volpe come Vasco Rossi, con tutto quello che sta in mezzo. Non ci sono Tommaso Paradiso, Elisa o Irama che tengano, le classifiche italiane, ormai da qualche anno parlano tutte la lingua delle barre, dei beat e anche il rap si è trasformato tantissimo, sposandosi col pop, con la trap o con il rock per diventare musica a 360°.

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Lo streaming riveste il più grande bacino da cui attinge anche la classifica ufficiale FIMI, che vede al momento primo in Italia Luchè con Dove volano le aquile, altro rapper e producer, mentre tra i singoli inamovibile Brividi di Blanco e Mahmood, due che fanno pop parente strettissimo della cultura urban. Sotto, a parte quelli già citati per Spotify, abbiamo Marracash, Rkomi, Bresh, Coez, Ariete, Fedez, Salmo, Sfera Ebbasta, Madame, Ernia, Tha Supreme. Gli unici nomi che riescono a fare numeri fuori dal giro urban sono Ultimo e gli inossidabili Måneskin.

Dunque i rapper di casa nostra sono i più fighi dell'universo che riescono a esordire con numeri che fanno tremare tutto il globo? E allora, visto che Spotify funziona così in tutto il mondo, perché non sono accompagnati da rapper francesi, tedeschi, australiani, giapponesi e via andare? Probabilmente in Italia c'è una propensione all'attesa del venerdì da parte del vasto pubblico teenageriale che si tuffa a pesce sulla novità del momento, molto più dei colleghi del resto del mondo.

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Non è la sola causa: sulla scena urban del nostro Paese vengono fatti massicci investimenti in comunicazione, in pubblicità per spingere le nuove uscite sapendo che sono investimenti senza rischio vista la domanda degli ascoltatori. A latere di queste motivazioni di certo non nuove è nata un'altra realtà: l'annuncio obbligatorio della posizione in classifica globale che diventa presto da "incredibile - mai sentito prima - record mondiale - chiamiamo il Guinness" a "se non lo fai sei uno sfigato".

Possiamo solo immaginare la pressione sui talenti del rap e sui loro team quando si mettono a fare nuovi dischi che, d'ora in poi, sono un mezzo flop se non esordiscono primi nella classifica dell'Universo o secondi dietro alle varie Camila Cabello, com'è capitato a Lazza. Piccola digressione: nel mondo le grandi star della musica (anche urban) sono donne, in Italia uomini. 

Non c'è ancora il corrispettivo di un'uscita in stile Rosalìa, che spacchi il conteggio degli stream e li faccia arrivare vicini a quelli di livello internazionale. Solo Madame e Ariete hanno avuto numeri in grado di competere con i loro colleghi maschi in Italia. Appello al pubblico e agli addetti ai lavori: ci sono un sacco di uscite molto belle tra le nostre artiste, che grazie a Dio non parlano necessariamente di richness e non flexano tutto il flexabile, forse è il caso di investirci di più?

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Tornando al punto: bravo Lazza che ha inserito nel disco Geolier, Sfera, Noyz, French Montana, Tory Lanez sulle basi di Low Kidd e Drillionaire, che è cresciuto artisticamente per arrivare a una produzione eccellente. Guardiamoci in faccia, l'importante alla fine è ancora fare bei dischi, no?

 

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L'articolo Se il tuo non è il secondo disco più ascoltato al mondo, oggi non sei nessuno di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-04-14 09:45:00

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