Gli impegni del lavoro, gli affetti personali, gli scazzi in famiglia, per non parlare e pensare a cose peggiori: motivi per farsi salire l'ansia ne possiamo trovare quanti vogliamo Però questa, abbastanza insopportabile, retorica de “ho l’ansia” e dell’ansia come sentimento “figo” e da provare a tutti i costi ha abbastanza rotto. Mai come oggi siamo letteralmente bombardati da canzoni, album e artisti che fanno dell’ansia una sorta di dio totemico, unica ragione di vita, o, per meglio dire, unico pretesto/argomento per scrivere le canzoni. Ecco prendete queste considerazioni, aggiunteci un novembre molto piovoso e un giovedì qualunque, e potrete capire quanto sia stato importante il concerto dei Selton giovedì 21 novembre ai Magazzini Generali di Milano.
Il gruppo brasiliano, ormai “in pista” da più di dieci anni, a Barcellona prima e a Milano poi, ha da sempre fatto “dell’anti-ansia” la sua filosofia di vita, di musica e di stile. E il concerto di ieri sera è stato esattamente questo: il rimedio giusto contro il logorio della vita moderna. I tre brasiliani sul palco hanno tirato fuori uno show teso, ben costruito e perfettamente omogeno, che li ha visti spaziare lungo tutto il loro repertorio, che non è fatto solo di “canzoni italiane degli anni Sessanta ri-arrangiate in chiave bossanova-pop”. No, tutt’altro.
Lungi dall’essere soltanto quelli di Banana à Milanesa, il loro primo album “italiano”, i Selton hanno saputo negli ultimi dieci anni reinventarsi ogni volta, mantenendo però fede al loro animo sempre un po’ busker e da studenti Erasmus a Milano.
Dicevamo di Barcellona prima. Troppo spesso si sottovaluta il fatto che i Selton nascono nella città catalana, dove nel 2005 un Fabio Volo incredibilmente contemporaneo e up-to-date conduceva su MTV Italo-Spagnolo. Gli italiani hanno conosciuti i Selton proprio in quel programma, e ai Magazzini i tre brasiliani sono riusciti a farci tornare quei dolci ricordi: quando eravamo tutti quanti più giovani, più ingenui, ma anche, di lì a poco, campioni del mondo.
I Selton sanno perfettamente alternare momenti più intimi, chitarra, voci e piccoli strumenti a percussione in altri momenti più “muscolari”, dove la coreografia diventa grande protagonista. Ci riferiamo al nuovo singolo Pasolini, la grande sorpresa della serata. I Selton architettano un grande “show nello show” per questo pezzo, coinvolgendo due pupazzi gonfiabili alti tre metri, che, nel momento del ritornello, si ergono sul palco in tutta la loro buffa possanza. In quel momento tutti i presenti capiscono che appellarsi all’ansia e allo stare male sempre e comunque non soltanto è un gesto un po’ puerile, ma fallimentare.
Se fossimo stati in preda all’ansietta non ci saremmo goduti i grandi ospiti che sono sfilati sul palco, da Dardust passando per i Canova, che hanno incendiato il palco con una versione supersexy di Piccola Sbronza, fino a Willie Peyote, che ha fatto una versione iper-pettinata di Che notte di Fred Buscaglione.
Insomma, una grande festa tropicale e tropicalista, con i Selton che anche se un po’ lontani non solo da Rio ma anche dal loro Loreto Paradiso hanno trovato una confortevole casa a Milano sud-est. E quando durante l’ultimo bis Ramiro Levy ha detto “suonare a Milano vuol dire, per noi, suonare a casa”, tutti eravamo d’accordo. Fanculo all’ansia.
---
L'articolo I Selton dal vivo sono un ottimo rimedio contro ogni tipo di ansietta di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2019-11-21 00:00:00
COMMENTI