(Due Miss molto carine - Foto da internet)
E' da tempo la rubrica più controversa del ROCKIT'mag. C'è chi la ama e chi la odia, senza possibilità di scampo. Fra indignazione e pulsioni nascoste, ripeschiamo dal numero #30 del nostro free press un episodio ben riuscito della saga di Alberto Motta. Godetene tutti.
È la più prestigiosa discoteca di S**** C**********. Mi trovo qui tra coreografie naturalistiche in polistirolo, specchi alle pareti e divanetti che (a luci accese come ora) mostrano palesi rimasugli di innominabilia. È tardo pomeriggio, e sono stato invitato dal mio caro amico Luca ad assistere a quella che un sms del medesimo definisce 'la sagra della figa'. Ma ecco l'sms per esteso: "sagra della figa, vieni subito, datti una lucidata al cazzo, chiama quando qui che ti faccio entrare". Insomma arrivo, pioviggina, mediamente freddo, fango del parcheggio e Luca che mi fa entrare. Dentro ancora freddo e musica a chiodo, sovrastata dalla voce di un presentatore del tipo lampadato su giacca bianca sopra camicia nera luccicante, olio sul petto, jeans strappati Richmond, scarpe sportive Prada e truzzissimo braccialetto con piastrine di ferro e lettere d'oro incollate sopra che compongono il nome Tommy. Ah, sopracciglia scolpite dall'estetista. E ancora: mamme oversize spilla maglione permanente mezzotacco di legno che non sanno se hanno fatto bene, ma comunque è un'esperienza che la mia piccola doveva fare, e poi è proprio la più bella, come sono orgogliosa; organizzatori sui 45 barba incolta camicia salmone giacca casual cartella di plastica con foglio word; infine io (completo Conbipel finto-ricco pro-scopata) e Luca al mixer, che apre i canali del radiomicrofono (pila-scarica innesco-garantito), lancia stacchi alla Guerre Stellari, sottofonda la manifestazione con roba alla 50 cents, ma a un certo punto gli parte pure una "Desert Session", sì così! La manifestazione, dicevo, è un concorso che ti permette di accedere alle selezioni di Miss Italia (hai capito?) e in palio c'è una Seicento arancio che non è neanche male. Insomma parte il gioco, giusto il tempo per un Cuba insieme a Luca in cui entrambi mostriamo grande conoscenza del mondo dello spettacolo, tiriamo fuori palmari giocattolo, fingiamo telefonate con Costanzo e guardiamo ripetutamente l'orologio. È il canovaccio classico. A questo punto le concorrenti più sveglie, che poi sono le più fighe, hanno già abboccato. La prima, Claudia (che mi ricorda qualcuno), passa vicina mentre fingo di parlare con Dio. Non appena passata la picchietto sulla spalla, si gira prontamente (ottimo segno) e la lascio lì ad aspettare mentre proseguo per un buon 5 minuti. Passa anche Paola, picchietto anche lei, anche lei aspetta. "ciao. Come va qui? Di dove siete? Avete già sfilato? Io ho 20 minuti a disposizione qui, poi ho un impegno, se però riesco a vedervi…mi servono ancora due ragazze per G********* **. Voi avete già qualche contratto o qualcosa?"
Le risposte: "abbastanza bene. Cornaredo. Purtroppo sì, mezz'ora fa. No, mi piacerebbe lavorare nel mondo dello spettacolo, cioè". E' Claudia che risponde più in fretta, quindi giochiamoci lei.
"allora senti, ti spiego un secondo poi scappo, ma non c'è un posto dove non ci sia tutto questo casino? (Luca intanto aggiunge decibel ai larsen e a Jentina in sottofondo)" – "di là ci sono tutte le ragazze ma si stanno cambiando" – "e allora andiamo un attimo al guardaroba, almeno mi segno il tuo numero di telefono". Rumore vario attutito dai cappotti e dalle porte di cartone del guardaroba 3 €. "Quanti anni hai? Cosa pensavi esattamente di fare nello Spettacolo? Ma non hai freddo? Ma come no, sei freddissima, vieni qui" al che Claudia si lascia abbracciare, un po' imbronciata, ma si lascia girare e appoggiarsi a te con la schiena e con il culo morbido, mentre prende i lembi della tua giacca e ci si avvoltola dentro. Tu cerchi di scaldarla tenendola per la pancia mentre senti sui palmi della mano l'olio e il profumo e i brillantini. Con la mano sinistra invece le abbracci il monte di venere da sopra, da sopra uno slip di costume bianco grande quanto un post-it; e senti soprattutto il profumo di quando lei è pronta a divertirsi, e ringrazi dio di essere vivo perché questa ti mancava, e già ti sei slacciato i pantaloni e potresti entrarle subito da dietro invece lei si gira, ti guarda dritto negli occhi e senza baciarti si arrampica su di te, mentre tu la prendi dal culo e la allarghi il più possibile nonostante l'olio anche lì e lei che ti abbraccia con le gambe dietro la schiena e i suoi piedi perfetti dentro quelle scarpe che sono fatte solo di un laccetto argento e di un tacco a spillo e scende piano sul tuo uccello, sospirando per il momento di paradiso e contraendo i muscoli vaginali in un abbraccio che ricorderai per qualche mese. Con l'olio che le sue tette ti spalmano sul collo e sulla maglia mentre scende e senti che arriva il caldo e profumi di lei e vuoi profumare di lei per sempre. Ti riprendi dal tuo paradiso che lei è arrivata in fondo e ti si spreme contro, tu vorresti fecondarla ora subito e invece le dici: "Ciao. Come stai? Io mi chiamo Alberto"
"Lo so"
"Giusto, Luca. Sei bella anche dentro sai, è caldo"
e la prendi per le cosce, ora che è sdraiata sul tavolo, la giri e con le sue tette che si schiacciano lasciando la sindone della perfezione fatta donna sul piano tu ti inginocchi e ti ci affondi in quel profumo, leccando piano mentre lei continua tra i mugolii "non è Luca. Ci siamo parlati 5 anni fa, al lago. Pioveva e hai suonato un paio di canzoni. Io lavoravo al bar. Ti ricordi? Mi hai chiesto un cuba"
"Beeeello" mentre ti alzi e rientri "allora ci conosciamo già. Ma allora dopo ti lascio veramente il numero di telefono. Prometti che mi chiami?"
Ed ecco che ora che cominci a volerle bene come ad un'amica, nel momento di massima intimità tra un uomo e una donna che si sono trovati nel corpo, e quasi anche nell'anima, il buon Luca spalanca la porta di cartone guardaroba 3 €.
"Alberto c'è la premiazione. Anzi no. Non è vero. Volevo farmi un giro. Ciaao, vedo che state bene qui"
"Luca puoi lasciarci un secondo? Io e Claudia ci conosciamo da 5 anni"
E lei nel frattempo si è accovacciata per terra muovendo la mano destra sul tuo uccello avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, sempre più a fondo e sempre più veloce mentre ci si appoggia appena con le labbra socchiuse, mentre con la sinistra si massaggia dentro lo slip che non le avevi ancora tolto facendo crescere il piacere e aspettando l'orgasmo. Guarda Luca, e come se non lo avesse nemmeno messo a fuoco si rigira a baciarti e a massaggiarsi. Luca chiude la porta, tu la alzi e cominci a baciarla mentre con gli occhi chiusi continua a masturbarsi, le stringi la gola sempre di più e sempre più lei si agita con la tua mano sinistra che le entra nello slip da dietro e medio e anulare si insinuano nel suo culo, a ritmo con la lingua e con le labbra e con il bacio. E lei viene. E ha gli occhi ancora chiusi. E tu no, hai gli occhi aperti e una gran voglia di venire e lei è bellissima, e ha il 'suo' profumo, e questo significa che ti mancherà. Allora la avvicini tenendola per il collo, la baci e ti avvicini al tuo orecchio:
"io ora me ne vado e ci fermiamo qui, perché ora tu prometti che non sparisci" "mmmh".
"Mmh. Mh."
"bene. A presto"
Come un uomo vero. Come uno che sa essere romantico quando si conviene.
E infatti è sparita. Mavvaffanculo.
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L'articolo SENZA CUORE: Miss italia: e il vincitore non e’… di Alberto Motta è apparso su Rockit.it il 2007-01-30 00:00:00
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