Gli Shijo X raccontano come rimanere band e continuare a fare musica a distanza

I membri della band abruzzese hanno registrato, ciascuno dalla propria quarantena, la versione "facetime" di un loro brano. Rimanendo credibili, nonostante il pigiama sotto la felpa

Foto di Simone Giancontieri
Foto di Simone Giancontieri

In questi giorni strani, in cui un picco di contagi è atteso come un evento salvifico, i musicisti sembrano più attivi che mai, tra dirette e registrazioni estemporanee, fatte soprattutto per regalare un po' di serenità a quelli che, come loro, sono confinati fra le mura domestiche.

Gli Shijo X sono una band abruzzese composta da Davide Verticelli, Laura Sinigaglia, Federico Adriani e Manuel Aceto. Sono attivi dal 2009 e con un bel po' di esperienza sulle spalle: vincitori di Italiawave Love Festival nel 2011, hanno suonato al Primavera Sound nel 2017 e hanno girato un sacco l'Europa, grazie ai dischi ...If a Night (2012) e Odd Times (2017). 

Tra trip hop, sperimentazioni elettroniche e forma pop, hanno deciso di regalarci una loro versione di Fireflies registrata ognuno in una casa diversa, in un luogo diverso, come simbolo di unione anche a distanza. Qua sotto il racconto del progetto da parte della band e un po' di segreti per non smettere di fare musica a distanza.

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"Come gruppo siamo attivi da quasi 11 anni e forse ciò che ci ha tenuti insieme tutto questo tempo è proprio il fatto di non aver mai vissuto contemporaneamente nella stessa città (pur provenendo tutti da Teramo). Negli anni possiamo dire di esserci inventati ogni sorta di escamotage per riuscire a fare le prove a distanza e tenere in vita la nostra produzione musicale. Ci sono ovviamente dei pro, che consistono per lo più nel fatto che ognuno di noi può ritagliarsi un ascolto intimo e personale prendendosi quindi molto più tempo in fase di arrangiamento e ideazione delle proprie parti, e dei contro, ovvero dover concentrare tutte le energie in sala prove per brevi periodi di tempo dando priorità alla costruzione del live, che di fatto ci rende quasi sempre impossibile la creazione di canzoni in sala prove", raccontano.

"Come tutti", prosegue la spiegazione della band abruzzese, "ci siamo ritrovati in quarantena e dovendo posticipare l'organizzazione delle nostre nuove uscite abbiamo sperimentato le prove in differita, un pò per ammazzare il tempo, un pò per mettere alla prova le nostre canzoni (non eravamo completamente certi che le canzoni di Odd Times funzionassero anche con riprese dal cellulare e strumenti improvvisati). La cosa complessa è stata, con i mezzi a disposizione, coordinare i punti di partenza, i metronomi, gli stacchi, le latenze, gli applausi delle 18, gli inni delle 14 e (fuori casa mia) l'orchestra di pentole delle 12".

"Bisogna trovare un metodo comune di conteggio", concludono, "un punto di aggancio e avere il metronomo dritto nell'orecchio. Controllare espressioni, suoni provenienti dal resto della casa ed eventuali incursioni di coinquilini durante le registrazioni, rimanendo sufficientemente credibili nonostante il pigiama dalla vita in giù. Detto questo, l'esperimento ci è piaciuto molto e abbiamo deciso di riproporlo con un secondo brano per gli amici di Rockit.it! La canzone si chiama Fireflies e fa parte del disco Odd Times, uscito nel 2017".

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L'articolo Gli Shijo X raccontano come rimanere band e continuare a fare musica a distanza di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-03-17 16:02:00

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