Springsteen e gli altri: se per combattere i bagarini diventano tutti bagarini

Negli Usa i biglietti per la prima data del boss arrivano a 5mila dollari. La politica del prezzo dinamico di Ticketmaster rischia di rendere il concerto affare da ricchi. Una catastrofe e un'ingiustizia, a cui per primi gli artisti devono opporsi

Il Boss e i dollaroni
Il Boss e i dollaroni

L'estate della ripartenza per i live si porta dietro una polemica che sta investendo gli USA e che potrebbe avere ripercussioni sui prezzi dei biglietti dei concerti anche in Italia. Per farla breve, alcuni biglietti per la data di debutto del tour di Bruce Springsteen il 1° febbraio 2023 a Tampa, in Florida sono arrivati a costare fino a 5mila dollari su Ticketmaster, il sito ufficiale di prevendita.  Li chiamano biglietti Platinum ma nella realtà non garantiscono nessun bonus a chi li compra: né vicinanza al palco né meet & greet. Sono semplici biglietti che costano enormemente di più.

Il Boss 72enne il prossimo anno sarà impegnato in un tour mondiale che dagli USA lo porterà fino in Europa e in Italia per tre tappe live nel 2023: il 18 maggio al Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferrara, il 21 maggio al Circo Massimo a Roma e il 25 luglio all'Autodromo di Monza. I prezzi dei biglietti dei concerti italiani sono abbastanza in linea con tutti quelli dei grandi eventi di questo genere, si va dagli 85 euro ai 130 euro a seconda dei settori. Allora perché negli USA i prezzi sono impazziti?

Il sistema utilizzato da Ticketmaster, la società che si occupa della vendita dei biglietti controllata da Live Nation, il colosso mondiale di produzione e promozione dei concertoni, si chiama dynamic pricing e funziona così: un algoritmo capisce quanta domanda di biglietti c'è in relazione all'offerta e più una data è richiesta, più il prezzo di alcuni biglietti sale a dismisura. Man mano che la data si fa più vicina, se non sono ancora stati venduti, il prezzo scende.

Nella mente degli ideatori di questa formula, il dynamic pricing servirebbe per mettere fine al bagarinaggio illegale, quello delle persone che fuori dai concerti o online ti contattano per venderti biglietti a un prezzo maggiorato senza ricevuta, e al bagarinaggio legale, quello dei siti di secondary ticketing che si accaparrano un tot di bliglietti per rivenderli a prezzo maggiorato, e questa è una problematica che riguarda anche l'Italia. Sul sito Viagogo i biglietti per i concerti dei Måneskin sono arrivati a costare anche mille euro mentre quelli del concerto romano dei Rolling Stones 2500 euro.

 

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Oggi il sito Viagogo non è raggiungibile perché l'Agcom l'ha sanzionato per 23,5 milioni di euro per la violazione delle norme in materia di secondary ticketing, ma questo non significa che lo stesso processo possa essere promosso direttamente dalla società venditrice dei biglietti con l'introduzione del prezzo dinamico. Ticketmaster si è difesa dicendo che i proventi di questi biglietti non finiscono in mano alla malavita ma all'artista e alla sua produzione. Non sembra una grande risposta: Bruce Springsteen non ha certo bisogno delle offerte dei suoi fan.

La domanda che molti si fanno è proprio questa: Bruce Springsteen è coinvolto nel processo oppure è ignaro di tutto? La seconda ipotesi sembra sia da scartare dal momento che la notizia ha fatto talmente tanto scalpore negli USA da interessare anche il Congresso. Ticketmaster in questo caso ha dichiarato che i prezzi fuori controllo sono stati applicati "solamente" all'11% del totale dei biglietti, che comunque resta un'enormità.

Springsteen invece non ha ancora dichiarato la sua versione dei fatti, ma permetteteci di storcere la bocca nei confronti dell'eroe del popolo che combatte Trump con la sua musica e poi non si occupa di questa evidente disparità, del classismo più bieco. Nel caso Bruce Springsteen sia al corrente (e lo è) di questa formula applicata ai suoi concerti, le possibilità sono due: o si sente di poter chiedere ai suoi fan qualunque cosa, anche di spendere 4-5 stipendi per comprare un biglietto per un suo concerto, e allora è tipo un santone con la sua setta, oppure ha deciso di fare un concerto per ricchi.

In questo caso, cade tutta la retorica del cantante operaio e progressista perché se volesse, potrebbe benissimo combattere dall'interno questa folle politica. Ci sono esempi di artisti che hanno costretto Ticketmaster a rivedere le proprie politiche, tra cui Foo Fighters, Ed Sheeran e pure i Crowded House. Tutti grandi nomi ma nessuno capace di comparare la fama del Boss

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Nel 2016 il sito TicketOne (sempre legato a Live Nation) venne segnalato all'Antitrust per la velocità con cui i biglietti delle date italiane dei Coldplay fossero andati sold out nel giro di pochi minuti e subito dopo molti di essi rivenduto sui siti di secondary ticketing (leggasi bagarinaggio digitale) fino ad arrivare a 1500 euro. Vasco Rossi decise di non fare più accordi con Live Nation e gli preferì Viva Ticket.

Un esempio per sottolineare quanto l'artista possa e debba fare qualcosa quando si trova di fronte a politiche evidentemente impari riguardo il prezzo dei biglietti dei propri spettacoli. La policy di forzare il mercato per vedere fino a che punto un fan possa spingersi nell'acquisto del biglietto di uno spettacolo va contro ogni principio a cui siamo abituati e rischia di diventare un processo esportabile anche nel nostro Paese, che fortunatamente per il momento non ha mai sperimentato il dynamic pricing.

Dal momento che comanda l'algoritmo, se dell'11% di quei biglietti a prezzo maggiorato venissero venduti la metà, la prossima volta l'algoritmo potrebbe decidere di provare metterne in vendita il 15% e così via, fino a far diventare il concerto un'esperienza per ricchi. Contando che anche oggi frequentare uno di questi grandi eventi costa un bel po' di soldi, ci aspettiamo che la direzione verso cui andare sia opposta rispetto al trend. Contiamo anche sull'appoggio di Bruce Springsteen ma per il momento dal suo fronte tutto continua a tacere. 

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L'articolo Springsteen e gli altri: se per combattere i bagarini diventano tutti bagarini di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-07-28 15:55:00

Tag: opinioni

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