Joe Leaman - Studio report n°3



Martedì 16 ottobre

Oggi giornata campale: Flowers domani non ci sarà, almeno nel primo pomeriggio, ragion per cui abbiamo dovuto optare per la registrazioni delle basi rimanenti.

Siamo partiti riascoltando "Smalltown boy". Andava bene. "Blown away" in genere da problemi, tanto é vero che abbiamo avuto un casino con una versione che era praticamente perfetta, ma aveva una rullata di batteria leggermente fuori. Rovacchi ha promesso che tramite la tecnologia - con qualche diavoleria di software vari - riuscirà a cucire tutto perfettamente e non si sentirà nulla. Quando sento queste cose mi viene in mente "Nuovo swing" di Enrico Ruggeri...

Abbiamo sovrainciso una chitarra e il resto lo faremo domani. "Inside the lake" é venuta al primo colpo. C'e' qualche "scartolamento" che la rende ancora più vibrante e bella, quindi abbiamo deciso di mantenerlo. La parte finale strumentale vede Flowers impegnato in un ritmo tribalissimo - sembrava di sentire un incrocio tra i Tambours du Bronx e una tribù del Kalahari, il tutto con due soli tom. Fantastisch. Domani aggiungeremo il resto (voci, altre percussioni, chitarre, bozouki e fors'anche una chitarra portoghese).

L'ultima base é stata quella di "Twilight", un ballatone che non pensiamo di mettere nel disco ma che abbiamo registrato ugualmente. Voce, chitarra acustica, basso e batteria tutti dal vivo. Bello. Domani rifiniremo anche lì...

La sera, infine, é stata dedicata agli archi. Da Brescia sono arrivati Alice, Beppe, Maia e Matteo (rigorosamente in ordine alfabetico). Finalmente hanno potuto lavorare e hanno realizzato due splendide parti in "Three weeks of rainy days" e "Page-plan". Beppe Comincini (già con noi nel disco precedente) ha scritto degli arrangiamenti semplicemente stupendi. In serata, seconda visita di Luca G. accompagnato dal Reverendo, che ha visionato il vibrafono che dovra' inserire su "Page-plan". Staremo a sentire.

Adesso vado a dormire, domani mi aspetta una giornata di superlavoro assoluto. Uscirò dallo studio stracotto, quindi non aspettatevi un reportage particolarmente dettagliato...

Suerte.

Mercoledì 17 ottobre
Giornata lavorativa con ritmi assurdi quella di oggi. Innanzitutto le voci rimaste, che mi hanno visto sorprendentemente in forma. Quasi tutte alla 'prima botta', non credevo davvero. In particolare mi è piaciuta quella di "Blown away", ma anche "Inside the lake" non é stata affatto male.

Dopo le voci abbiamo aggiunto un violoncello nell'ultimo ritornello di "Könnemann girlfren", che Maia ha suonato splendidamente e molto velocemente. A quel punto l'arrivo del Reverendo ha ravvivato il clima, che oggi era già addolcito da alcune bottiglie di Marino (lo vedi, ecco Marino...). Il Rev ha realizzato due parti di vibrafono, una per "Page-plan" e una per "Twilight"; se però per il secondo pezzo ha seguito una precisa linea melodica che noi gli avevamo dato, per il finale di "Page-plan" ha improvvisato sul lungo tema conclusivo, complimentandosi per la struttura della progressione di accordi che lo ha (parole testuali) "messo un po' in crisi ell'armonizzazione del Fa diesis con il re quarto". Non so che cazzo voglia dire, ma il fatto di avere scritto una cosa che preveda quella frase ci ha riempiti di orgoglio.

Oggi, come avrete capito, è la giornata degli ospiti: Markus Barbieri é venuto a trovarci deliziandoci con due parti di piano. La prima farà da finale a "Könnemann" e l'altra ha ricamato "Twilight". Molto delicate.

A questo punto é arrivato il turno delle voci di Laura, che é entrata nella stanzetta dei matti (la chiamiamo così, é una stanza piccola dove solitamente registriamo le voci) con una bottiglia di Jameson con ancora circa un 20 cl di quello che lei chiama "L'accordatore vocale". E' uscita dopo aver fatto tutti i cori con la bottiglia vuota e da li' é stato difficile frenarla, visto che nel frattempo in studio era in corso un party con diversi amici del Circolo Fahrenheit 451, il quartetto d'archi bresciano, noi, Andrea e Ulisse (detto "Titta"), ovvero il batterista degli Slugs, che ci ha portato un tamburello da inserire in "Inside the lake" e che poi abbiamo inciso alle 4 di mattina prima di uscire - con Rovacchi che lo ha suonato e noi che lo guidavamo dalla consolle insultandolo (come solitamente lui fa con noi).

Mancava una chitarra in "Smalltown boy" che ho prontamente registrato con relativa facilità e dopo abbiamo ricamato "Inside the lake", dove abbiamo inserito, nella lunga parte strumentale, un bouzouki che richiama il tema della chitarra e fa un solo vero e proprio, e aggiunto una chitarra portoghese che armonizza parecchio in un passaggio che abbiamo subito chiamato "il passaggio Led Zeppelin". La parte di bouzouki é stata impegnativa, soprattutto perché ha le corde montate come il mandolino, vale a dire alla rovescia rispetto alla chitarra, e sono 4 raddoppiate (8 in totale). Ciò ha creato qualche problema nel ricreare gli arpeggi di chitarra fedelmente. Inoltre abbiamo discusso animatamente tra noi e con Rovacchi (diciamo pure che ci siamo scannati) sul come suonare la parte. Alla fine, siamo scesi ad un onesto compromesso ed eravamo tutti pienamente soddisfatti. Avevamo ragione tutti, ognuno in un punto diverso del pezzo.

I violinisti, intanto dormivano in macchina o addirittura in studio, nella sala di registrazione. Gli amici del Fahrenheit 451 erano andati a casa. La desolazione regnava sovrana. Un agente della vigilanza é venuto a controllare cosa stava succedendo... abbiamo dato uno sguardo all'orologio e abbiamo capito che era proprio ora di andare a casa.

Anche perché il resoconto di oggi ve l'ho fatto ieri.... Cioè, no, il recsoconto é stato fatto il giorno dopo, o meglio il giorno segente perché in partica la sessione é durata tutta la notte...

Insomma, ho sonno e non ci sto capendo niente. Sono cotto. Vado a letto. Domani (oggi?) una microcucitura di basso, qualche piatto in "Inside the lake" da aggiungere e poi si inizia con i missaggi fino a domenica.

Dovremo (Rovacchi a parte) riuscire a rilassarci un po'. Oggi mi compro il "Mucchio Extra": ho visto una copertina con i Clash da farsi una sega.

Grande!



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L'articolo Joe Leaman - Studio report n°3 di Faustiko Murizzi è apparso su Rockit.it il 2001-10-24 00:00:00

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