Nada - Studio report - Quando nasce una canzone

(Nada e il compagno Gerri Manzoli, foto d'archivio)

Nada è al Naural HeadQuarter di Ferrara per la registrazione del suo ultimo album in studio, il ventitreesimo, un nuovo capitolo che segna un ulteriore punto nella sua carriera da musicista, iniziata da giovanissima alla fine dei 60. Il titolo non è stato ancora scelto, così come la data d'uscita. Ma possiamo anticiparvi che sarà un disco più sperimentale, che vedrà collaborazioni insolite come gli Zen Circus o gli Ardecore. Ce lo racconterà Nada stessa e le persone che stanno lavorando con lei. Ecco il primo di una serie di articoli che ci faranno conoscere, dettaglio dopo dettaglio, questo nuovo lavoro. Un video e una descrizione scritta da Max e Eva Stirner, i due produttori del disco.



Nada. Nada Malanima. In pochi sanno che Malanima è il suo vero cognome, una parola che significa e condensa pensieri e suggestioni, idee che in un vortice di passionalità creativa si trasformano, in una manciata di canzoni o in un monologo teatrale, o ancora in un libro, che racconta di una vita, una vita vissuta a cavallo delle rivoluzioni culturali, del boom economico degli anni 60, del 68, delle p38 del 77. Dei terrificanti anni 80, e poi degli sperimentali anni 90, e finalmente del nuovo millennnio... Una vita che ha macinato chilometri intorno al mondo, su e giù per l'Italia, in un viaggio nella tempesta dei propri pensieri, nella tempesta di una creatività che ha scavalcato i dogmi della discografia, che ha superato i limiti del tempo, e che ha voluto prima di tutto emozionare. Emozionare se stessa.

Dopo aver convissuto e giocato con le regole, le mode e gli stili musicali dal beat al punk, ha sempre la voglia di sperimentare, sperimentare le proprie sensazioni, riconoscere le proprie voglie, superare i propri limiti per raggiungere nuovi traguardi. Ora è tempo di un disco nuovo, un disco che parte da parole. Le parole di una vita, di un vortice di intuizioni, sensazioni e immagini. Una vertigine lisergica di suggestioni che vengono tradotte in apparentemente semplici ballate che celano metafore di una ricercata intimità con il mondo che ci circonda e che nella semplicità stilistica nascondono una complessità concettuale, e la possibilità di evidenziare con la percezione del proprio intimo la complessità dell'animo umano e del mondo che ci circonda.

Un disco sperimentale, dove la sperimentazione è la ricerca di una dimensione, l'amore infinito per la vita. E dopo che tutte le note sono state suonate, e tutti gli esperimenti musicali sono stati superati, questo sperimentare significa ricercare una semplicità che sia capace di superare la complessità e la difficoltà del senso più profondo delle cose, rappresentate nel semplice vivere quotidiano. Un disco arricchito poi di collaborazioni, fatte da amici trovati su una strada zingara, in un percorso di vita che raccoglie a sè tutti quei musicisti che prima di tutto sono persone, che hanno con Nada qualcosa di intimamente comune, che è l'attitudine di confrontarsi alla musica come nel vivere, un'attitudine che non può che vincere, perchè splendidamente vera. Da Nada, ora, i nuovi e giovani musicisti che hanno intenzione di esprimere attraverso la creatività musicale l'intimo della propria esistenza, non hanno che da imparare. Imparare che per poter essere veramente liberi bisogna semplicemente inseguire se stessi.

(Max e Eva Stirner di Infecta Suoni&Affini)



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L'articolo Nada - Studio report - Quando nasce una canzone di Redazione è apparso su Rockit.it il 2010-01-11 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • kokoro 14 anni fa Rispondi

    Fantastica...sempre la migliore!

  • drita87 14 anni fa Rispondi

    wow![: