I Sxrrxwland sono arrivati dall'altra parte

La resurrezione del trio formato da Vipra, Osore e Gino Tremila parte da MI AMI il 24/5, dove la band suonerà in anteprima il suo primo disco “Anima macchina”. In attesa di vederli sul palco, ci siamo fatti raccontare come sarà uno dei dischi più attesi dell’anno

Tra i più di cento nomi che si esibiranno al MI AMI Festival di questo weekend (hai preso il biglietto?), ce n'è uno che ha fatto impazzire tutta una schiera di fan che aspettavano ormai da anni questo ritorno. Stiamo parlando dei Sxrrxwland, il trio formato da Vipra, Gino Tremila e Osore che nel novembre del 2019 aveva annunciato uno stop fino a data da destinarsi.

I Sxrrxwland sono stati un qualcosa di magico, emersi nel momento in cui la trap stava iniziando a scombinare lo scenario italiano: dal loro primo ep Buone maniere per giovani predatori si notava un'identità fortissima giocata su un'estetica decadente che ribaltava la narrazione autocelebrativa della trap e, al tempo stesso, dare un suono alle incertezze e ai traumi di chi è nato a cavallo tra millennial e Gen Z.

Dopo quattro anni e mezzo, con due dischi solisti di Vipra e un'infinità di progetti personali di Tremila  e Osore nel mezzo, il ritorno è arrivato. Si parte da MI AMI il 24 maggio, per scoprire in anteprima dal vivo Anima macchina, il nuovo disco del trio in uscita la prossima settimana, il 31. Non possiamo ancora svelarvi granché, ma possiamo dirvi che aspettare questi anni ne è valsa la pena, un passo in avanti al primo vero disco dopo  Per questo abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con loro.

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4 anni dallo scioglimento, cosa vi ha portato a riunirvi? Che cosa vi ha tenuti impegnati in questi anni?

Vipra: In realtà non ci siamo mai sentiti come se ci fossimo sciolti, l’abbiamo sempre vista come una pausa o per essere più precisi un hiatus. Chiudemmo in uno degli ultimi post sul nostro profilo scrivemmo “ci vediamo dall’altra parte”, adesso dall’altra parte ci siamo finalmente arrivati. Lo stop era più dovuto a un non voler trattare il progetto come un qualcosa da spremere finché c’era la possibilità di farlo, ma come qualcosa che ci andasse di fare assieme. Poi comunque abbiamo lavorato insieme anche durante questo periodo: Gino (Tremila) ha lavorato alla parte grafica del merch del mio ultimo disco, mentre Osore ha mixato tutto il mio primo disco, producendo anche un pezzo, quindi la connessione umana e lavorativa non si è mai persa.

Tremila: In realtà ci siamo divertiti ad essere un po' fumosi riguardo la situazione scioglimento-non scioglimento, lasciare un po' tutto sospeso nell’aria per poi tornare a sorpresa.

Nel post in cui annunciavate di fermarvi scrivevate di non avere l’esperienza necessaria per realizzare il disco che avreste voluto. Ora com’è cambiata la situazione?

Vipra: Onestamente non mi ricordavo che l’avessimo scritto, però guardandomi indietro capisco perché ci sentissimo in quel modo. Adesso abbiamo 5 anni di esperienza in più, ai tempi semplicemente mettevamo assieme tracce che scrivevamo in maniera molto libera in cameretta senza neanche avere uno studio, ad esempio il beat di Facebook è nato mentre io dormivo in camera con loro al pc che lavoravano. Adesso abbiamo molta esperienza in più accumulata ognuno a modo suo, io oltre che col mio progetto solista l’ho fatto anche continuando a scrivere come autore, ma anche Tremila e Osore che hanno lavorato con tantissimi artisti, quindi ora il fare un disco non ci sembra più uno scoglio insormontabile. 

Tremila: A un certo punto abbiamo sentito che era arrivato il momento di costruire su una struttura un po' più solida ed è lì che abbiamo capito che era arrivato il momento di fare un album.

Vipra: Sì, avevamo un concept che ci piaceva e sentivamo che fosse il momento giusto per portare una cosa nuova, che è quello che ci piace fare di più, portare un sound diverso e vedere la reazione del nostro pubblico che è sempre molto interessato a scoprire cose che magari si sentono altrove ma non in Italia.

I Sxrrxwland oggi - foto di Bianca Peruzzi
I Sxrrxwland oggi - foto di Bianca Peruzzi

Nel disco c’è una traccia dal titolo Essere Britney: che punti di contatto sentite con lei?

Vipra: Noi comunque all’industria non stiamo molto comodi e non siamo facilmente industrializzabili.

Osore: Stiamo ancora nelle campagne!

Vipra: È più facile industrializzare un progetto magari rap o pop piuttosto che quello che facevamo noi, che una volta chiamavamo avant-garde pop che magari adesso si chiama hyperpop, che poi a sua volta si è evoluto in quello che facciamo ora che noi chiamiamo “brainrot music”. L’idea dietro “Essere Britney” in realtà è opposta, nel pezzo diciamo che non basta passare per le crisi che ti fa passare l’industria del pop (che conosco bene per il mio lavoro da autore) per diventare un'icona come Britney (o come tante altre come ad esempio Kurt Cobain), nel senso che c’è bisogno di qualcos’altro per raggiungere quello status.

E qual è quell’altra cosa che ti può portare a essere Britney?

Tremila: È una magia intangibile, non si può identificare.

Vipra: Esatto, che è il motivo per cui non si può fare un successo a tavolino, o almeno ci si prova ma poi pochissimi riescono, è l’unica cosa che permette a quest'industria di non essere solo industria ma di mantenere una parte umana che poi è uno dei concept del disco: una macchina intera con all’interno un pezzettino umano, un’anima.

A proposito di industria, come vi sembra cambiato il panorama musicale rispetto a quando l’avete lasciato come gruppo e avete iniziato a viverlo da singoli?

 Vipra: Della parte più “corporate” dell’industria ce n’è sempre fregato poco e anche di piattaforme social e simili. Abbiamo sempre puntato più sulle persone che sulle piattaforme, infatti abbiamo una risposta molto forte e estremamente affettiva da parte della nostra fanbase indipendentemente dai numeri, affetto che mi auguro che avremo sempre, anche perché un progetto basato sulla piattaforma del momento non è qualcosa che ci interessa, vorremmo costruire qualcosa di più solido. 

Tremila: Per quanto riguarda la scena dal punto di vista artistico ci fa molto piacere vedere che i semi piantati da Sxrrxwland anni fa stanno dando i loro frutti.

Vipra: Si sta consolidando un sound che sta fuori da ogni contenitore e ci fa piacere di essere stati parte di quello che ha fatto nascere questo movimento.

C’è qualche artista frutto di questi semi che avete piantato che vi piace particolarmente?

Vipra: Ce ne sono tanti, alcuni suonano anche al MI AMI tra l’altro, loro sanno chi sono e ci fa super piacere quando ci dicono che siamo stati una fonte d’ispirazione magari anche assieme ad altri artisti a cui ci ispiriamo anche noi. I props li facciamo in separata sede però.

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Com'è stato tornare in sala prove insieme dopo 5 anni?

Vipra: Ci abbiamo messo 15 minuti a tornare nel mood giusto.

Tremila: All’inizio eravamo abbastanza spaesati, però dopo aver provato per la prima volta neanche mezza scaletta ci siamo subito accesi e gasati come se non fosse passato un giorno, come se si fosse sbloccata una memoria muscolare.

Vipra: Un po' come andare in bici, dai.

E affrontare assieme il palco? Come vi state preparando dal punto di vista psicologico, visto anche quanto l’ansia sia un tema centrale nella vostra musica?

Tremila: Di solito vedi queste tre persone che girano in tondo per il camerino guardandosi i piedi, poi l’ansia va via quando sali sul palco e capisci di non poter tornare indietro (ride, ndr)! 

Vipra: Le ansie che ci viviamo sono le stesse che si vivono tutti, anche un pò figlie dei nostri tempi come ad esempio l’ansia del futuro, non è un viaggio solamente nostro ma che  appartiene a tutti, che secondo noi è il nostro punto di forza, non ci mettiamo su un piedistallo, abbiamo avuto le stesse esperienze e paure di chiunque e non ci facciamo problemi a raccontarle.

Tremila: Infatti ci chiamiamo Sxrrxwland, non è un gruppo o un entità, ma un luogo dove tutti sono benvenuti.

Vipra: Esatto, al MI AMI vogliamo cercare di creare Sxrrxwland sotto al palco e portare il pubblico nella nostra dimensione.

A proposito, come mai la scelta di presentare il disco al MI AMI? che rapporto avete col festival?

Vipra: L'idea di un listening party classico ci metteva un sacco a disagio, poi a Milano ormai si fanno solo quelli, e quasi non si fanno più i live, ci sta anche fare un party per carità, ma la musica è un'esperienza collettiva e noi tre non bastiamo, il pubblico è il tassello mancante del puzzle, sentivamo il bisogno di presentare il disco dal vivo. La scelta del MI AMI poi è stata abbastanza naturale, è un palco che ci ha dato tanto soprattutto agli inizi, permettendoci di farci notare a inizio carriera e ci sembrava giusto chiudere il cerchio.

Tremila: Inoltre avendo un legame così stretto e intenso coi nostri fan ci sembrava giusto presentare questo disco nella maniera più calda possibile.

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Cosa separa i Sxrrxwland del 2020 e quelli del 2024? come avete intenzione di portare queste due versioni di voi sul palco?

Vipra: Non credo che ci sia molto che li separa, a parte le esperienze fatte già citate prima, è cambiata un po' la forma, come quando una persona cresce, la faccia può cambiare ma se la guardi negli occhi è sempre la stessa persona, insomma, siamo sempre dei pischelli super freschi (ride). Anche per quando riguarda il live come abbiamo detto prima abbiamo sempre la stessa fotta, ma con la consapevolezza di essere in un periodo diverso rispetto al 2019 ma lo spirito rimane sempre lo stesso, che poi è un altro elemento chiave del disco: la carne di Buone maniere per giovani predatori che poi era diventata un Osso col secondo EP adesso è diventata una macchina, lo strato esterno può cambiare, ma l’anima resta quella.

Cosa potete spoilerarci di questo nuovo disco e del live?

Vipra: Del live non vogliamo ancora rivelare niente, per cui ti regalo una barra dal mio pezzo preferito del disco, Speedrun. Qui a un certo punto dico: “Questi non giocano con noi sono NPC” , sentiamo come se quelli che non ci capiscano siano degli NPC, quei personaggi dei videogiochi programmati senza personalità, così oggi così come quando siamo usciti, ricordo che all’inizio molta gente non riusciva a chiuderci in un genere contenitore quindi in automatico non gli piacevamo, mentre invece altre persone si sono sentite rappresentate da noi e questo ai nostri occhi li rende i main character, i protagonisti del gioco, non perché gli piacciamo noi, ma perché sono in grado di apprezzare qualcosa di nuovo senza preoccuparsi di cosa faccia o non faccia parte, e vogliamo portare questo senso di appartenenza e di non volersi conformare anche sul palco.

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L'articolo I Sxrrxwland sono arrivati dall'altra parte di Raffaele La Manna è apparso su Rockit.it il 2024-05-23 11:38:00

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