Teho Teardo ha fatto un disco illuminista, tre secoli dopo

Il compositore di Pordenone ne ha fatta un'altra delle sue: si è confrontato con l'Encyclopedie di Diderot e D'Alembert. Il ritrovamento di un mondo musicale perduto, per scacciare il buio del nostro tempo.

Teho Teardo, foto di Claudia Pajewski
Teho Teardo, foto di Claudia Pajewski

Che Teho Teardo sia uno dei musicisti sperimentali più interessanti del panorama italiano lo sapevamo già da tempo, ma quando ne avevamo parlato qualche mese fa eravamo rimasti molto incuriositi da quello che sarebbe stato il suo prossimo lavoro: un disco commissionato dalla Fondazione Feltrinelli e ispirato dall'Encyclopèdie di Diderot e D'Alembert, la chiave di volta del Settecento illuminista. Il 6 marzo scorso questo disco è stato finalmente pubblicato: Ellipses dans l’harmonie - Lumi nel buio è l'ultima fatica del musicista pordenonese, un'ambiziosa trasposizione in chiave moderna di uno dei testi più importanti della storia dell'umanità.

La genesi di questo progetto è dovuta all'incontro fra il direttore della Fondazione Feltrinelli - Massimiliano Tarantino - e Teardo stesso, invitato nell'archivio della fondazione in quanto ospita una copia dell'Utopia di Thomas More, testo a lui molto caro. Come raccontato dal musicista friulano, vagando per gli sterminati corridoi dell'archivio si è trovato di fronte a un volume originale dell'Encyclopèdie. Affascinato dalle partiture al suo interno, ha deciso di di usare le intuizioni di questi spartiti per realizzare il suo Ellipses dans l'harmonie. Nelle parole dello stesso Teardo: "È una sorta di campionatore di tre secoli fa che finora nessuno ha mai utilizzato. Oggi i musicisti di estrazione classica non sono a conoscenza di questo testo, a quanto mi risulta".

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"Quando l’Encyclopèdie venne pubblicata - ha dichiarato Teardo - dovette lottare contro la chiesa e la sua censura, ma ebbe un impatto tale sulla società fino a contribuire alla Rivoluzione Francese. La mia connessione con questo testo, quindi, non è solamente artistica, c’è anche un aspetto politico: dopo circa tre secoli questa pubblicazione è ancora qui. Mi domando se anche noi saremo qui fra trecento anni, perché la nostra è un’epoca caratterizzata da nuovi oscurantismi". E ancora: "Sento necessità di più luce in questo momento, vorrei potessimo recuperare una parte dello spirito illuminista per affrontare la nostra contemporaneità. Sarebbe un atto politico e sarebbe rivoluzionario".

Se questo è già un messaggio attuale e che evidenzia tutte quelle battaglie sociali che, ancora oggi, si scontrano con l'ignoranza e il più bieco conservatorismo, nel clima di paura che sta attraversando la Penisola assume un significato ancora più forte. Il buio ci attanaglia, la psicosi rischia di prendere il sopravvento, ma c'è una via di fuga: mantenere la lucidità. Quella di Teardo è quindi un'immersione nell'oscurità per inondarla di luce dall'interno, una camminata su di un sentiero insidioso nel mezzo di una foresta spettrale con l'intento di smascherarne le insidie e i tranelli che si celano fra le sue fronde. "Io ho trovato una mappa antica e ho pensato di utilizzarla per una passeggiata avventurosa in luoghi in cui non sono mai stato". E noi, con lui, andiamo a incamminarci.

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L'articolo Teho Teardo ha fatto un disco illuminista, tre secoli dopo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-03-10 15:01:00

Tag: album

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