That's Live: la nuova impresa di Rockin'1000 raccontata da chi ci ha lavorato

Com'è stato "That's Live", il mega concertone dei Rockin'1000? Lo abbiamo chiesto a qualcuno che lo ha visto prendere forma, sin dall'inizio

i chitarristi di rockin1000
i chitarristi di rockin1000 - Tutte le foto sono di Luca Luchetti e Yari Boschetti

È da quando sono approdata a Cesena che rimugino sulle parole per raccontare "That's Live", la nuova impresa titanica dei Rockin'1000. Pensavo che dopo il live le avrei trovate e invece no: abbiamo vissuto un esperienza talmente intensa, stimolante ed emozionante che qualsiasi cosa potrebbe risultare banale.

Ma andiamo con ordine. L'anno scorso un gruppo di ragazzi, guidato da Fabio Zaffagnini, ha raccolto mille musicisti in un campo a Cesena per suonare tutti insieme “Learn To Fly” dei Foo Fighters. Scopo dell'impresa era portare a suonare Dave Grohl e la sua band a Cesena. Da lì é nato un video che ha raccolto oltre 30 milioni di visualizzazioni, un'eco mondiale dell'impresa e il tanto agognato live dei Foo Figthers al Palazzetto di Cesena. Le cose sono andate piuttosto bene, quindi perché non esagerare e decidere di organizzare un concerto intero?

La call è arrivata qualche mese fa: sei musicata e vuoi suonare? Iscriviti. Fai qualsiasi altra cosa e vuoi darci una mano? Iscriviti. È stato così che sono diventata Ambassador, finisco nel team di comunicazione e giovedì 21 luglio approdo a Cesena. Quattro giorni di lavoro intenso con un team che anche nelle difficoltà (il giorno del live ha piovuto fino a mezzogiorno) non ha mai smesso di sorridere. Sorrisi sinceri di persone consce del fatto che quello che sarebbe accaduto domenica sera sarebbe stata una cosa più unica che rara, nata da un sogno.

Già durante le prove, il primo impatto dello stadio con gli oltre 1200 musicisti (violini, cornamuse e tastieristi compresi) è da togliere il fiato. Le batterie vanno all'unisono e creano una coreografia involontaria fatta di bacchette e piatti luccicanti. I bassi creano un'onda e le chitarre, in assoluto i musicisti più indisciplinati, saltano creando un bellissimo caos organizzato. Musicisti coloratissimi, ognuno con il suo stile, hanno trovato casa all'Orogel Stadium e lavorato sodo durante prove infinite sotto il sole cocente. A dirigerli con pugno duro e tanta cratività il maestro Marco Sabiu, a volte in mutande e a volte vestito di tutto punto. Ogni gruppo di musicisti aveva un guru: Augusta Trebeschi per le voci, Biagio Esposito ai bassi, Lele Borghi e Alberto Paderni alle batterie, C​audio Cavallaro e Stefano Re per le chitarre.

Il risultato è stato stupefacente. Noi addetti ai lavori abbiamo potuto vivere due esperienze diverse: in primis le prove generali, durante le quali abbiamo potuto godere del lavoro maniacale dietro al live, la maestria di ogni musicista e la magia di una cosa nuova che si stava completando. E poi il concerto vero e proprio. Bombe di energia che arrivavano da ogni dove, dal boato dello stadio pieno, dai musicisti visibilmente emozionati, dai musicisti bambini inquadrati negli schermi e portati in trionfo a fine concerto dai guru. L'energia di un pubblico emozionato e consapevole di partecipare a qualcosa di unico di fronte al quale pochi hanno trattenuto le lacrime.

Lo show inizia alle 21.30 come da programma e prima di iniziare a suonare qualsiasi cosa i musicisti hanno dovuto giurare: giurare di suonare solo le note che servono, giurare di non suonare durante le pause, giurare di andare a tempo con il clic e le luci verdi e rosse e sopratutto giurare di divertirsi al massimo.

 

1200 musicisti che sembravano uno, il suono che arrivava forte e chiaro e il lavoro certosino che c'è stato dietro ogni singolo accordo ha fatto si che la resa fosse impeccabile. Il live è iniziato con “Bittersweet Symphony” dei Verve ed è proseguito per un percorso nella storia del rock più classico fino ai pezzi che hanno segnato una generazione, da “People have the power” a “Rebel Rebel”, da “Smell Like Teen Spirits” a “Song 2” - passando per “Come Together” e “Jumpin Jack Flash”. Quindici brani potentissimi (trovate qui tutta la scaletta). L'encore? Un medley ad omaggiare Led Zeppelin e Jimi Hendrix e l'immancabile “Learn To Fly”, da dove tutto è partito.

Domenica sera persone di tutte le età, di qualsiasi professione, ideologia e religione e provenienti da tutto il mondo (i più lontani da Messico e Canada) hanno suonato insieme con un unico messaggio, quello che Fabio Zaffagnini commosso ha voluto trasmettere: la musica come forma di unione contro ogni tipo di violenza.

A fare da portavoce di questo messaggio anche tanti musicisti italiani come Cesareo degli Elio, Cesare Petricich dei Negrita che non ha perso un giorno di prove, Saturnino, Ballo, Livio Magnini e Sergio Carnevale dei Bluvertigo, Federico Poggipollini, Altria e Nevruz da X Factor, Raul e Mirko Casadei e Nikki di Radio DJ.

È difficile descrivere una cosa mai vista e con una potenza di suono e un entusisamo così coinvolgenti. Ma posso dirvi quello che mi porterò dietro io: la sensazione indescrivibile di aver contribuito, seppur in maniera minima, a fare un pezzo della storia della musica in Italia.  

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L'articolo That's Live: la nuova impresa di Rockin'1000 raccontata da chi ci ha lavorato di Carlotta Garavaglia è apparso su Rockit.it il 2016-07-24 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • clodia 8 anni fa Rispondi

    Grazie Carlotta. Leggendoti comincio a mettere in fila le emozioni.
    A presto