"Tierra/Maree", l'armonia degli opposti tra Xabier Iriondo e Franz Valente

La chitarra degli Afterhours incontra il progetto Snare Drum Exorcism del super battersita trevigiano, per uno split album dove la parola d'ordine è sperimentazione.

Da sinistra Iriondo e Valente
Da sinistra Iriondo e Valente

Dall’incontro tra Xabier Iriondo e Snare Drum Exorcism, aka Franz Valente (Teatro degli Orrori e mille altri progetti), non poteva che nascere un qualcosa di folle, visionario e soprattutto, originale. Tierra/Maree è uno split album composto da tre tracce, dove i due musicisti intavolano una dialogo dalla struttura hegeliana: tesi, antitesi, sintesi. Iriondo e Valente avevano già collaborato in passato all’interno del supergruppo Buñuel, ma in questo caso più che di una collaborazione sembra trattarsi di una conversazione, dove entrambi le parti espongono quella che è la loro visione musicale per poi farla confluire in un’ideale punto d’incontro.

Tierra è la creatura di Iriondo: quando non veste i panni di chitarrista degli Afterhours, il musicista di origine basca è un animo creativo inarrestabile, dall’incessante bisogno di sperimentare nuove musiche e nuovi strumenti. È da questa spinta innata che nasce il Mahai Metak, strumento a dieci corde costruito da Iriondo stesso per l’esigenza di ricercare dei timbri che con la chitarra non si riescono a ottenere. Si tratta del primo disco in cui Iriondo affida il ruolo di protagonista allo strumento, creando un paesaggio sonoro brullo, aspro e spigoloso.

Se il titolo ci rimanda alle sue origini iberiche, i suoni metallici e crepuscolari che infestano il brano ci raccontano un panorama desertico, arido e infecondo, dove l’asciuttezza del terreno si riflette in vibrazioni grattate e tetre. Sembra di sentire il terreno muoversi sotto i piedi, lento ma inesorabile, e la gola seccarsi, mentre le casse dello stereo vengono messe alla prova dalla ruvidezza dello scenario noise che si staglia all’orizzonte.

Xabier Iriondo e Franz Valente
Xabier Iriondo e Franz Valente

Maree, invece, fotografa uno scenario molto diverso ma in cui resta salda la vena funerea del brano precedente. Qua al centro della scena ci sono le percussioni di Franz Valente, utilizzate sempre in maniera estrema e non convenzionale: d’altronde è questo il percorso intrapreso dal batterista trevigiano con il progetto Snare Drum Exorcism, dove lo spirito punk già esploso in progetti come Il teatro degli orrori permane sotto una coltre di sperimentazione elettroacustica.

Il recente film della A24, The Lighthouse, è l’immagine che più si avvicina a quello che questa musica evoca: un isolotto al largo della costa, remoto e dall’aura lugubre, mentre attorno le nubi si addensano, gocce di pioggia picchiettano insistenti e la burrasca si prepara a esplodere in un terribile boato.

A chiudere questo trittico di sperimentazione c’è Mosaique, brano in cui Iriondo e Valente confrontano i loro due approcci. È interessante notare come il titolo sia francese – richiamando quindi il paese che separa Spagna e Italia – come a sottolinearne il ruolo di incrocio fra questi due percorsi musicali convergenti. A differenza dei due brani precedenti, dalla durata rispettivamente di quindici e dieci minuti, Mosaique è lungo appena tre giri di orologio.

I due monologhi ampiamente sviluppati in Tierra e Maree vengono qui condensati, amalgamati ed esasperati in una parentesi di sperimentazione ostica ma molto suggestiva, che senza volerlo ben rappresenta l’angoscia dei tempi difficili che stiamo affrontando. Date le cacofonie rumoristiche e le disarmonie su cui è costruito il disco non si tratta certo di un lavoro adatto alle orecchie di tutti, però il velo così spettrale e al contempo così vivo che lo ricopre lo rende un album dal fascino misterioso, un intenso viaggio nelle desolate lande disegnate da Iriondo e Valente.

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L'articolo "Tierra/Maree", l'armonia degli opposti tra Xabier Iriondo e Franz Valente di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-03-24 16:21:00

Tag: album

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