Tik Tok, i Måneskin e chi decide il futuro della musica sui social

La band romana è prima su Spotify mondiale con una vecchia cover di X Factor diventata virale su Tik Tok, che proprio in questi giorni aumenta la lunghezza dei suoi video da uno a tre minuti. La battaglia sui numeri della musica si combatte (quasi) tutta lì

I Måneskin e Tik Tok, una coppia formidabile
I Måneskin e Tik Tok, una coppia formidabile

La notizia di oggi è che Tik Tok espanderà la lunghezza dei suoi video da uno a tre minuti, e se pensate "ah beh, sticazzi", vi invitiamo a pensare di nuovo, perché questa novità può portare a una vera e propria rivoluzione. Se guardate gli Europei di calcio (e li guardate, avoglia se li guardate), avrete notato che il logo di Tik Tok appare spesso nei cartelloni pubblicitari dell'evento sportivo più guardato d'Europa, giusto per darvi un'idea della potenza del social cinese che una volta liquidavamo come "quello dei balletti" e che oggi ha allargato il suo target non solo ai teenager ma ai genitori, a quelli che negli Stati Uniti vengono chiamati gli Young Adult, gli "adultolescenti" di tutto il globo. Perché vuoi non vuoi, anche i genitori dei ragazzini sono spesso coinvolti nelle sfide, nelle coreografie e nei video a pronta presa di un minuto del social. Ma non solo genitori, tutti quelli che aspirano a diventare influencer non possono prescindere dall'utilizzo del social. In epoca pandemica, che il social cinese sia il più virale di tutti è ironico e insieme offensivo a tantissimi livelli, ma è anche molto pertinente.

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Per farvi capire la portata virale di Tik Tok, pensate ai Måneskin che proprio in questo momento sono primi nella Top 50 Global di Spotify, vale a dire la loro canzone è stata ascoltata nel mondo, in un giorno, più di ogni altra canzone. Nel mondo, si parla di numeri stratosferici, tipo in questo caso sette milioni e mezzo di streaming. Il fatto è che non si tratta della premiatissima Zitti e buoni e neanche di I wanna be your slave, il nuovo singolo internazionale preso dall'ultimo album Teatro d'Ira vol. 1, bensì di Beggin', cover della cover che i Madcon hanno fatto del pezzo del 1967 di Frankie Valli & The Four Season. Un rifacimento, quello della band romana, fatto per X Factor 2017. Nessuna grande produzione né attenzione ai suoni come nell'ultimo disco, il brano è sorretto dalla voce affascinante di Damiano, ma per il resto è la cover di una cover. Però è entrata nel giro del playback di Tik Tok e dei suoi video velocissimi, e questo è il risultato: la band italiana più ascoltata al mondo al momento.

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Dietro il cambiamento della lunghezza dei video di Tik Tok sembra ci sia la volontà da parte dell'azienda di garantire agli utenti più storytelling e intrattenimento, in modo che i creatori di contenuti non debbano più dividere i loro video in parti. Ovviamente, video più lunghi significa anche che gli utenti staranno più tempo sulla app, con conseguente aumento di introiti pubblicitari. Questo cambiamento avrà un impatto per la musica? Ovviamente sì, perché tre minuti sono la durata media di una canzone radiofonica, quindi l'app pullulerà di video musicali ufficiali e non, girati in verticale e non in orizzontale come siamo di solito abituati a guardarli. In più, potrebbe fermarsi la corsa al ritornello perfetto, ai 10 secondi che valgono il balletto sull'app, ma di questo non ne siamo sicuri, così come non sappiamo se l'implemento funzionerà da subito o se gli utenti avranno bisogno di un po' di tempo per cambiare formato, visti gli anni di educazione alla rapidità prima con Vine, di cui Tik Tok è un diretto discendente, con Snapchat che viene fagocitato dalle storie di Instagram, per poi tracimare nelle storie Facebook e WhatsApp.

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Non sempre le novità funzionano, pensate proprio alle storie di Facebook: il più delle volte sono una mera riproposizione di quelle di IG, con molti meno spettatori. Quando Twitter cambiò dagli originari 140 ai 280 caratteri per poter rendere i post dei suoi utenti meno telegrafici, non andò subito come sperato e molto continuarono come prima. Pensate alla IGTV su Instagram, in cui poter vedere video senza limiti di tempo: gli utenti scorrono lo stesso molte storie e molti feed, senza curarsi troppo dei contenuti da 10 minuti, se pur interessanti. Certi format nascono per venire incontro alla vita col turbo, per creare contenuti che vadano immediatamente al punto, in modo da poterne guardare il più possibile durante una pausa. In ogni caso, siamo sicuri che se Tik Tok libererà lo spazio per i video "fast food", qualche altro social prenderà il suo posto.

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YouTube intanto, in questa eterna battaglia di visibilità, sembra volersi riposizionare sui contenuti che durino dai 10 minuti in poi: documentari, tutorial, interviste, reaction, approfondimenti di ogni genere, facendo suo un target più adulto, in linea con le proposte e con l'attenzione che necessitano. Tornando alla musica, che sui social ha trovato il territorio adatto alla sua diffusione dopo l'epoca dei negozi di dischi e delle tv musicali: la guerra di numeri, classifiche FIMI, classifiche Spotify e premi vari verrà giocata sempre di più su Tik Tok, che coi video da tre minuti potrebbe diversificare il target e portare sull'app persone over 20. Noi siamo di due cuori: curiosi di vedere le mosse di ogni social quando uno dei più famosi cambia radicalmente, ma anche desiderosi di spingere la musica che più ci piace in modo tradizionale, sul sito e nei concerti che organizziamo nell'estate della resistenza.

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L'articolo Tik Tok, i Måneskin e chi decide il futuro della musica sui social di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-07-05 10:08:00

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