Live Report: Vinicio Capossela al Tipi - Berlino

La scorsa settimana Vinicio Capossela è partito da Berlino con il nuovo tour europeo per presentare dal vivo "Da Solo", il suo ultimo album. Ha suonato al Tipi, un grande telone da circo con all'interno un immenso ristorante, dove Fabio Benvegnù - e la sua signora - si sono goduti cena, concerto e trucchi di magia. E il giorno successivo Fabio ci ha chiamato in redazione per ringraziarci, perchè uno spettacolo così bello non lo vedeva da tempo. Ce lo racconta.



La mia signora ed io ci dirigiamo per tempo verso il Tipi, un tendone da circo installato a Tiergarten, un parco smisurato che fa da giardino al Reichstag e al distretto governativo di Berlino (a due passi dall'Elsa d'Oro, icona di Wenders e della Love Parade). Ritirati i biglietti, ci gustiamo le antropomorfe creature di marmo che, all'ombra dei tigli, introducono inconsapevoli alla magia che ha da iniziare. Incontriamo anche il cane "sorcio" del Mago Wonder, che si diverte a farsi rincorrere da Drazzilla, la sua assistente. Ci addentriamo ed ecco al banchetto del merchandising un'altra delle comparse del "Solo Show", il Gigante che poi incontreremo a più riprese nel corso dello spettacolo.

L'interno del Tipi non ha nulla a che vedere con il tendone che lo contiene: sembra un ristorante di lusso, dove un palco ricco e addobbato da una scenografia da freak show funge da focolare, attorno a cui sono disposti i tavoli rischiarati da romantici lumini. Sulle teste dei commensali pende uno sfarzoso lampadario. Alle 19 precise il Mago Wonder balza sui trampoli per annunciare l'inizio dello spettacolo. "Il gigante e il mago" apre le danze. E' l'incipit da manuale per una prima parte di serata in cui Vinicio snocciola compostamente il meglio dell'ultimo album "Da Solo". Dopo una breve introduzione in tedesco e inglese, il nostro si siede al piano ed esegue una versione di "Clandestinità" che fa rovesciare i bicchieri contro la loro volontà. Come da copione, ad ogni pezzo corrisponde un diverso copricapo: un buffo paglierino da tip tap è quello adatto per "Una giornata perfetta". E mentre la macchia di vino si allarga sul tavolo, "Il paradiso dei calzini" si arricchisce con il suono incantato di un bellissimo toy piano, uno Schoenhut rosso. Fila via una struggente "Vetri appannati d'america" e le luci, già fioche, spariscono del tutto lasciando solo una lampada oscillante sopra il pianoforte a coda a rischiarare "Dall'altra parte della sera".

Il banjo di Asso Stefana, suonato come fosse un mandolino, accompagna la Spoon River dei vivi, "La faccia della Terra", mentre un roadie vestito da coniglio porta in scena un organo. "Scambiatevi un segno di pace, senza precauzioni" è l'introduzione di Vinicio a "Non c'è disaccordo nel cielo", brano che chiude con delicatezza la prima metà dello spettacolo, gustata anche dal corpulento crucco coi baffi del tavolo a fianco al mio che ormai ha finito anche il dolce.

Nell'intervallo una sana pisciata mi fa aprire gli occhi su questa serata surreale: fuori è giorno, dentro il tempo non ha importanza, come quando esci da un club alle prime ore del mattino. Rientrando nel tendone inizia il vero spettacolo, con il Mago Wonder e la lunga e scheletrica Drazilla che intrattengono il pubblico con giochi di magia spicciola e coriandoli. Lo stesso mago aziona poi una sirena contraerea, il segnale d'inizio della sempre affascinante "Bardamù" e della seconda parte dello spettacolo, dove l'autore, onorato il copione da intrattenitore di banchettanti, allenta i freni e scatena la potenza immaginifica della sua musica, che da questo momento in poi sfonda la quarta parete e trasforma la sala in un circo di felliniana memoria. I personaggi delle sue canzoni diventano carne e costumi e dopo una "Ginnastica russa" da far ridere anche i bicchieri, il classico cilindro diventa un turbante per "Marajà", dedicata al premier Silvio Napoloni. E' il momento di Drazilla, mascherata da "Medusa", che si dimena tra i tavoli e fa ammattire maschietti di ogni nazionalità. Tocca poi al Gigante travestirsi da palombaro e fingere di accompagnare con una minifisarmonica "Canzoni a manovella". Coda di sirena antiaerea e Vinicio non riesce più a stare seduto, imbraccia dunque una chitarra e sfodera una versione western del classico "Che coss'è l'amor". Ora non c'è più tregua, il circo gira a pieno regime ed un geniale Mago Wonder si esibisce nell'"Human Pignata", il suo numero principe in cui barcollando sui trampoli si libera da una camicia di forza sotto le percosse del Gigante e di Drazilla. La colonna sonora scelta per l'occasione è "L'uomo vivo", la banda è sul palco ma sembra per strada, i vestiti da scheletro restano anche per "Brucia Troia". A questo punto i musicisti escono, pronti ad inscenare il teatrino dei bis subito zittito dal Mago che a suon di megafono l'annuncia lui stesso. Appare Capossela mascherato da Minotauro dall'altra parte della sala, minaccia il Martini di un paio di signore ben vestite e si riunisce ai suonatori intonando un "Sardenischer Rock'n'roll" che diventa la presentazione di suonatori e astanti. Il pubblico finalmente abbandona la modalità cena per muoversi a frotte sotto il palco (incluso il corpulento crucco coi baffi, convinto con la forza dalla mia minuta signora), conquistandosi così un finale di bellezza con "Al veglione", "Il ballo di San Vito" e la conclusiva, commovente "Ultimo amore".



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L'articolo Live Report: Vinicio Capossela al Tipi - Berlino di Fabio Benvegnù è apparso su Rockit.it il 2009-04-19 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • zurgo 15 anni fa Rispondi

    Concordo:
    GRANDISSIMO !
    L'ho visto dal vivo a Firenze uno spettacolo meraviglioso.:)

  • hellzapop 15 anni fa Rispondi

    grandissimo!
    forse il cantautore italiano migliore dei nostri tempi..
    :[