Top.100 - Le migliori canzoni del 2012 (#41-#50)

Le 100 canzoni del 2012. Tutte recensite e in ascolto. La prima parte: dalla n.50 alla 41.

Canzoni dell'anno
Canzoni dell'anno - Top.100 (#41-#50)

La prima parte della classifica, quella più importante, quella che indica le 50 canzoni che più ci sono piaciute nel 2012. Ordinate, recensite e in ascolto. Scoprite qual è la migliore dell'anno.

 

Ascoltale tutte:   #1 - #50   #51 - #100

 

 

 

 

41. Nu Bohemièn

Non preoccuparti bambin

 

Hanno quella leggerezza strana con cui gli adolescenti trattano i problemi esistenziali: caricano tutto di abbondante tensione melodrammatica, e poi rispondono con un rutto naif. Insomma, in Non preoccuparti Bambina i Nu Bohemién sembrano usciti da un romanzo di Davide Toffolo. In più c'è freschezza, ritornelli nuovi e poco più di vent'anni a testa. Questa non è ancora una hit, ma molto probabilmente ne scriveranno una presto. // Sandro Giorello

 

 

 

42. Numero6

Persone che potresti conoscere

 

Lo ripeterò fino allo sfinimento: nella lista di chi in Italia sa scrivere canzoni, Michele Bitossi non può mancare. Se invece la lista è quella delle band pop con i controcoglioni, i Numero 6 non potrebbero esserne esclusi. "Persone che potresti conoscere" è una manata in faccia, diritta e spudorata com'è. Ci sorridi, ne segui gli stop&go, la canti. Obiettivo raggiunto, come sempre. // Marco Villa

 

 

 

43. Supertempo

Denim Boy

 

Un minuto e quarantuno di power pop sbarazzino e colorato, sfiziosamente ibrido nel suo jingle jangle e nel cantato frenetico che prelude a un ritornello tanto semplice quanto appiccicoso, complici i coretti malandrini nelle retrovie. Folograzione da centouno secondi che, da sola, ci ha fatto scoprire i Super Tempo: una bomba di gruppo. // Silvio Bernardi

 

 

 

44. Black Eyed Dog

Crazy to the bones

 

Un'armonica che sa di deserto e un malinconico pianoforte sono gli unici due strumenti necessari per costruire l'animo caldo ed emotivo di questa canzone. Tutto è calcolato al millimetro e il risultato è un pezzo di rara intensità e delicatezza, sinceramente non saprei cos'altro aggiungere. // Francesco Cerisola

 

 

 

45. Indian Wells

NIght Drops

 

Il suono di Burial, Four Tet, Cloud Boat e Mount Kimble. Questo cosentino ha tutte le carte in regola per essere definito un genio. Se ne esce on un disco tutto fatto su rumori campionati da una partita di tennis e di conseguenza un immaginario infinito che si perde in queste onde dub. Magnifico. // Sandro Giorello

 

 

 

46. Manzoni

Scusami

 

Scorgere tutte le emozioni, le condizioni. Trovarle custodite e abbandonate dentro a una canzone. Comprendere allora che non ci sono generi, valutazioni. Critica e recensioni svaniscono. La musica, per un istante, si palesa come cosa unica: appartiene al mondo delle idee. “Scusami” cade da quel mondo a ogni play, per farne poi ritorno a ogni stop. // Samir Galal Mohamed

 

 

 

47. Dargen D'Amico

Nostalgia istantanea

 

Trasportandoci col suo flow narcolessico, Dargen compone una sinfonia di 18 minuti: “Nostalgia istantanea” è denso di riflessioni al limitare tra il sonno e la veglia, accennando a Dio, alla gioia, all'infanzia, il cibo, il sesso, i figli, al concetto stesso di tempo. La base è continua trasformazione su cui si incasellano gemme come “una fotografia del sole per quanto si sforzi non scalda uguale”. Dargen è un poeta e questo è il suo poema. // Chiara Longo

 

 

 

48. Emis Killa

Parole di ghiaccio

 

 

Le visualizzazioni di questo video non si contano più e continuano a salire; del resto questa canzone è potentissima. Parole di ghiaccio è tutto l'amore di Emis, tutta la sua rabbia e le sue belle rime sopra una bella musica. È il pezzone del suo disco, quello che all'evento rap dell'anno fa esplodere il palazzetto e accendere i fuochi d'artificio: one boy show. Già un anno fa il Flow Clocker cantava che“le pischelle strillano, si tatuano il mio singolo”. Oggi, di sicuro, è tutto vero.  // Carlotta Fiandaca

 

 

 

49. Lo stato sociale

Abbiamo vinto la guerra


Negli ultimi mesi, con Lo Stato Sociale, sono passato più volte dall'odio all'amore e viceversa. Dopo averli ascoltati allo sfinimento durante l'estate, sono rimasto delusissimo da una doppietta di concerti imbarazzanti. Al di la di tutto, però, questo è un pezzo che viene da cantare subito. Facile, diretto, con un ritornello che riporta a sinistra la parola libertà dopo vent'anni di un'impropria ipoteca. E scusate se è poco. Potrebbero essere il grande bluff di questo 2012, o forse no. Lo Stato Sociale si diverte, in tanti lo fanno con loro. L'unica cosa da fare, a questo punto, è aspettarli al varco.  // Marco Villa

 

 

 

50. Bianco

La solitudine perché c'è

 

Arriva sempre che non te l'aspetti e poi hai voglia a chiederti perchè c'è. Saranno le orecchie che tu hai - saranno i fianchi che vorrei - saranno i baci che non mi dai (e tutte le scuse e il tempo che ti inventerai). Perchè c'è? Chi lo sa, di certo una volta che ti è entrata, c'è e non ti lascia. // Stefano 'Fiz' Bottura

 

 

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L'articolo Top.100 - Le migliori canzoni del 2012 (#41-#50) di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-12-17 00:00:00

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