I Tropea sono perfetti anche dal vivo

Una manciata di canzoni sono più che sufficienti per capire che i Tropea potrebbero essere la nostra colonna sonora dell'inverno

Tutte le foto sono di Emanuela Mereu
Tutte le foto sono di Emanuela Mereu

Come ogni anno, anche quest’estate si appresta – pur con qualche esitazione – a terminare e a lasciare il passo a un più fresco autunno. A differenza delle precedenti, tuttavia, questa si contraddistingue dal fatto di poter rivendicare il concerto dei Tropea di venerdì 14 settembre al circolo Arci Ohibò di Milano, come peculiare festa di fine stagione (lo so, manca ancora una settimana all’equinozio di settembre, autentica conclusione di questa stagione, ma facciamo finta di niente per amore di narrazione).

Tutto ha inizio e fine in una manciata di minuti, poco più di una trentina; sufficienti per permettere ai Tropea di esibirsi nei loro pochi singoli pubblicati, proporre qualche inedito, fare aumentare l’hype per il loro primo disco, e trasportare tutti i presenti altrove. La commistione del clima torrido che progressivamente si crea nel locale con le soffuse luci violacee del palco fa il resto: basta chiudere gli occhi per ritrovarsi a bordo di una cabrio su una highway americana, fiancheggiata dalle palme, immersi nei colori rossastri di un tramonto inoltrato. Dalle casse dell’auto escono, una dopo l’altra, le canzoni dei Tropea, malinconica e delicata colonna sonora che non risulta mai stucchevole, ideale per questo periodo dell’anno: presto l’autunno sarà qui, e di questa estate e delle vacanze saranno rimasti solamente i nostri ricordi.
Mentre mi allontano verso il sole rosso che si abbassa sulla linea dell’orizzonte, giusto un attimo prima che inizino a scorrere i titoli di coda, potrei anche giurare di star sentendo le note di un sax esplodere nell’appassionata coda strumentale di “Which One”...
Riapro gli occhi, e ritorno alla brusca realtà: non sono negli Stati Uniti, ma a Milano; non sto procedendo languidamente verso il tramonto ammirando il paesaggio che mi passa davanti a bordo di una fuoriserie, ma sono assolutamente immobile davanti a un palco, sul quale il cantante sta effettivamente imbracciando un sax, recuperato da qualche parte nel backstage, mentre assieme al resto del gruppo dà vita al trionfo strumentale del pezzo che probabilmente li rappresenta al meglio, e con il quale decidono saggiare di concludere la loro esibizione.

Ai Tropea bastano veramente poche canzoni, unite all’intensità con cui vengono suonate, per creare un concerto in grado di far viaggiare lontano con la mente. La loro musica, venata di psichedelia e di un’attitudine dreamy, è la soundtrack perfetta per il passaggio alla monotonia della vita quotidiana dopo un’estate di sole senza pensieri; il loro concerto è un addio perfetto a quei momenti già così lontani. L’unica cosa che ci rimane è la speranza che i Tropea si rivelino ottimo accompagnamento per i mesi invernali tanto quanto lo sono per quelli tardo-estivi.

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L'articolo I Tropea sono perfetti anche dal vivo di Davide Bonfanti è apparso su Rockit.it il 2018-09-14 00:00:00

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