Tutta la storia (vera e leggendaria) dei Fratelli Frattasio e di Mixed By Erry

Esce su Netflix il bellissimo film di Sydney Sibilia sull'epopea del "re della pirateria" ed è l'occasione per raccontare dall'inizio l'avventura di un ragazzo che voleva fare il dj e ha cambiato la musica. Anticipando streaming, playlist, preorder e algoritmi. E pure lo scudetto del Napoli

Una scena del film Mixed By Erry
Una scena del film Mixed By Erry

Il cinema di Sydney Sibilia ci ha sempre presentato dei piccoli criminali. Molto piccoli, eh. Imparando la lezione di Breaking Bad, i protagonisti dei film del regista salernitano diventano dei fuorilegge per scelta, si, per necessità, certo, ma anche e soprattutto…per sbaglio. I ricercatori della trilogia di Smetto Quando Voglio non volevano davvero creare una droga, ma sbarcare il lunario. Giorgio Rosa vedeva nell’Isola delle Rose una gigantesca goliardata, più che un modo di fottere il sistema. Allo stesso modo, Erry voleva solo fare il DJ.

Sulla sua storia, conosciutissima, fino alla leggenda, a Napoli e dintorni, è costruito il film Mixed By Erry, nelle sale a marzo, riscuotendo un discreto successo, e che da poche ore èsu Netflix. Quindi il sottoscritto può guardarlo e riguardarlo e se non l'avete visto al cinema, potete recuperarlo anche voi, e vi consigliamo di farlo. Perché è un film ben fatto e divertente, per chi ama le storie, Napoli e il cinema di qualità – Sydney è tra le forze più importanti del nuovo cinema italiano a cavallo tra anni 10 e 20, sia come regista che come produttore – ma anche se amate la musica, con una colonna sonora oggettivamente pazzesca.

Come per il precedente L’Incredibile Storia dell’Isola Delle Rose, anche Mixed By Erry è tratto da una storia vera, per la precisione quella dei fratelli Frattasio, che inventano, costruiscono, creano un impero illegale che insegna all’Italia la pirateria multimediale nella sua metodologia più antica e romantica: le musicassette. Se Napoli, lo diciamo sempre, non vive ma campa di contraddizioni, con regole tutte sue non sempre condivisibili, le musicassette tarocche erano il male minore in un periodo in cui i continui movimenti della Camorra, povertà endemica e mille problemi sporcavano le strade della città.

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Enrico lavora giovanissimo in un negozio di elettrodomestici e dischi, e gli viene chiesto di registrare delle cassette per i clienti. Quello che fa girare il nome di Erry è l’assoluta precisione delle playlist, perfette per i gusti dell'ascoltatore. Da lì in poi, la duplicazione degli album, l’ascesa a impero illegale, le grane con la finanza, gli accordi con i grandi broker di musicassette vergini e una capillare rete di distribuzione che va a sostituire il contrabbando di sigarette volto a un tramonto repentino. E se in molti, FIMI in primis, si sono preoccupati del solito probabile affetto cinematografico verso personaggi che hanno compiuto azioni negative, il film non lascia scampo a dubbi e critica l’attività illegale: Mixed By Erry comincia e finisce in carcere.

Chiunque – letteralmente chiunque, credetemi – sia cresciuto a Napoli negli anni ’80 e ’90, ha tenuto tra le mani e ascoltato una musicassetta targata Mixed By Erry. Se è vero che spesso i dischi si trovavano prima sulle bancarelle che nei negozi e che le vendite pirata superavano, raddoppiavano, triplicavano le vendite originali dando un colpo durissimo alla discografia, i fenomeni di culto vero e proprio, non erano tanto legati alla versione pirata dei dischi ufficiali, ma proprio alla compilazione di “produzioni speciali”. A casa mia – o meglio, di mio zio Ciro – c’era la cassetta degli Incappucciati, una band demenziale che, tra scherzi telefonici, finti spot e volgarità spintissima, voleva raccogliere l’eredità degli Squallor. Mai vista una versione legale, originale, imballata, di quell’album, che tramite il passaparola passava di amico in amico, di zio in nipote, come innocente trasgressione per divertirsi.

Con la stessa innocente trasgressione, Erry confezionava raccolte tematiche per genere e per artista non dissimili alle playlist tematiche che le nostre piattaforme digitali ci presentano ogni giorno. Viene raccontato nel film che vista la lunghezza di una musicassetta, superiore ad un LP, il quarto d’ora rimanente della cassetta veniva dedicato ad altri artisti e altre canzoni che potenzialmente potessero essere simili o vicini ai gusti dell’artista principale. «T’accatt a cassett’ d’e Duran Duran? E io te mett’ ‘e Spandau Ballet», per spingere altra musica e poi spingere l’acquirente, l’ascoltatore, a comprare le cassette dedicate anche all’altro artista (l'algoritmo ante litteram). 

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La creatività dei Mixed By Erry si spostava anche verso cover in italiano di successi internazionali – ancor di più in napoletano –, e soprattutto duetti virtuali composti da diverse versioni della stessa canzone. La più celebre è Ancora di Eduardo De Crescenzo, unita prima con la versione francese cantata da Mireille Mathieu, così come altre cover che venivano di volta in volta aggiunte a questi “duetti”, aggiornando il remix periodicamente. Erano proprio i mixtape tematici il successo in quelli che ora chiameremo preorder, con uscite scandite, ben definite tematicamente, con la costante ricerca di canzoni ancora non uscite sul territorio italiano, che venivano inserite nelle compilation riportandole sull’inlay con un titolo sbagliato, inventato, per evitare che i concorrenti potessero reperire la stessa hit e inserirla nelle proprie compilation (sempre illegali, chiaro).

Quindi quella canzone veniva legata a uno spot inesistente, ed era disponibile solo nelle riconoscibilissime compilation Mixed By Erry. Riconoscibili dal tag inciso all'inizio e alla fine di ogni nastro «Mixed By Erry, la dimensione ideale per un ascolto pulito» – spesso abbassando il volume dell’ultima traccia e causando svariate bestemmie nell’ascoltatore più integralista – e per una grafica che non inseguiva la perfezione multicolor del falso con la stessa copertina del disco originale ma che, al contrario, appariva più come una collana di libri, con un logo che sicuramente avrete visto in giro in questo periodo di promozione della pellicola, ma che a Napoli era anche per le strade, come sponsor dei taxi napoletani o della festa scudetto del Napoli del 1987. Un brand riconosciuto in tutta la città e non solo, per ricerca musicale ma soprattutto qualità sonora. Perchè l’unica altra fissa di Erry, oltre all’amore profondo per la compilazione musicale e una conoscenza enciclopedica, era l’alta qualità audio.

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L’impero economico dei Frattasio – parliamo nell’ordine dei miliardi – poteva essere decuplicato, se non avessero sputtanato tutto come bambini e se non avessero cercato sempre i migliori nastri, le migliori attrezzature, le migliori trovate tecniche. Una spedizione a Hong Kong porta in Italia i primi duplicatori di CD, quando ancora si trattava di un mercato embrionale. Una attenzione maniacale alla qualità sonora, addirittura ritoccando le equalizzazioni delle cassette, che rende necessario anche dover specificare che i nastri con copertina fotocopiata non siano vere Mixed By Erry, non tanto per un concetto matrioskesko di pirateria-della-pirateria, ma per il fastidio di un prodotto sonoro drasticamente peggiore.

Ciò che nel film fa incazzare fortissimo finanza e discografia è l’uscita delle compilation del Festival di Sanremo sulle bancarelle pochissime ore dopo la prima serata, ben prima della versione ufficiale della raccolta, realizzato tramite un geniale trucchetto che non vi spoilero, ma che scoprirete restando su Netflix fin dopo i titoli di coda in una esilarante post credit scene.Mentre scrivo, eBay è invaso di musicassette Mixed By Erry originali – cioè tarocche – degli anni '80 e '90.

 

Nel 1997 Enrico apre un negozio di dischi legale, Sciuè Sciuè, nella zona della stazione centrale, affiancando agli album dei neomelodici anche il merchandising degli stessi, ma anche discografia d’epoca e collezionismo. Proprio in questi giorni, a due anni dalla nascita della Federazione contro la Pirateria Musicale, il 15 Marzo 1997 Repubblica titola «Manette per Erry, il re della musica clonata»: viene arrestato con una pena esemplare per dissuadere le nascenti nuove organizzazioni pirata. Galera, processi, una pena di 4 anni pagata completamente, tra carcere e domiciliari, che porta i Frattasio ad essere di nuovo, uomini liberi. Che non hanno cercato la ribalta, non hanno mai raccontato la propria incredibile epopea di ascesa e declino, ma sono stati cercati da Simona Frasca, musicologa e autrice di un libro che racconta la storia della famiglia Frattasio da cui è stato tratto il soggetto del film, perchè un brand così radicato nel nostro immaginario collettivo doveva per forza nascondere una grande storia da raccontare. «Non sono dei criminali, sono delle persone che hanno commesso un crimine, ed è diverso» racconta Frasca alla presentazione del libro Mixed By Erry - La vera storia dei Fratelli Frattasio, che racconta la storia in maniera più ampia e senza le – sacrosante – variazioni cinematografiche che costringono a restringere il racconto.

Ora che Mixed By Erry è diventato un libro e un film – bellissimi entrambi, va detto – che hanno riportato l’attenzione sui Fratelli Frattasio, finalmente Enrico può riprendersi il suo posto, dietro la consolle. Ha creato un profilo ufficiale su Spotify in cui pubblica le compilation, come un tempo: By Erry Special, Sogno Americano, A Modo Mio, mantenendo quella splendida estetica 90s anche nelle copertine delle playlist, questa volta completamente legali e portando tutti gli stream agli artisti e agli autori, con un grande gusto e una precisione impeccabile.

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Giovedì 16 Marzo al Teatro Bellini di Napoli, in occasione della presentazione del libro di Frasca, in pieno hype da film, il teatro si era trasformato in una discoteca, animata proprio da Enrico, Peppe e Angelo alla consolle, con tanto di Visual tematiche con il grande marchio proiettato tra musicassette e grafiche anni ’80. Da quel momento in poi, le serate Mixed By Erry sono diventate un evento imperdibile in città e non solo. Lo stesso mood che ha accompagnato l’uscita di «’O DJ (DON’T GIVE UP)», la theme song del film scritta da Liberato, perfettamente coerente con quel mondo, quel clima, quella ambientazione storica napoletana urbana e nostalgica ma non passatista, tra la Napoli degli scudetti e una contemporaneità che rifiuta la classica cartolina pizza/mandolino, proprio ora che migliaia di turisti – e anche Chris Martin – stanno riscoprendo la città.

Alla faccia dell'apologia del crimine, nei contenuti social per la promozione del film, i fratelli Frattasio colpevolizzano la pirateria, sottolineando l'invito a guardare il film in sala o in versione legale: "Ma mò fanno il pezzotto del film Mixed By Erry?". Evidentemente le persone hanno ascoltato, incuriosite da questa storia, portandolo ad essere il film italiano più visto al mondo nella settimana di uscita pre-Italia e nella top7 extra americana, mentre ora staziona ai primi posti della top10 di Netflix. Come ha scritto il Guardian nella recensione del film, fresco vincitore di tre nastri d'argento e ora su Netflix: «I Frattasio non sono né criminali né eroi, ma ragazzi che amavano la musica», che dopo voli pindarici e giri immensi, sono tornati al proprio primo amore, la consolle, far divertire le persone. D’altronde: Enrico voleva solo fare il DJ.

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L'articolo Tutta la storia (vera e leggendaria) dei Fratelli Frattasio e di Mixed By Erry di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2023-06-24 09:21:00

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